:: Accio e Cardellino: Frantumi di Giovanni Boine Frantumi di Feuilles mortes raccolte da Jacques Prévert |
Accio e Cardellino
Passeggiando sulle Mura con Sara Cardellino a fine Ottobre 2020 - sapendo che non ci sarebbe stata Lucca Comics scavalcante nei primi di Novembre, con la Festa dei Morti colorata dalle tavole del fumetto e mossa dai game - mentre guardo foglie morte sul Bastione di San Colombano - di me e Sara punto centrale dei quasi 5 km dell’ineguagliabile costruzione - penso alla poesia di Prévert cantata da Montand e per, stravagante ma non troppo, analogia che essa valendo per tanti amori tanto più valga per il tormentato amante Giovanni Boine. Lo rivelo a Sara, più che Debussy o Wagner per il poeta di Porto Maurizio, che li amava, serve Prévert e la canzonetta ricavata da Les Feuilles mortes. Il Cardellino sgrana gli occhi scuri e posando il capo verso me aggiunge, per darmi filo, dimmi perché Accio. Perché se penso ai Frantumi di Boine a certi frammenti estrapolati dagli scritti che ricordo, dedicati all’amore alla vita alla morte, la semplicità di Prévert cantata da Montand la sento, bada bene la sento io, non è una verità teorica, e te la giro se la senti anche tu, più utile per l’oggi Duemila - nell’immediato della crudezza stordente della vita - dei suoi Frantumi espressionisti decadenti. Ecco, ci sono, per intendere al meglio Boine oggi bisogna leggerlo e insieme cantare le poesie di Prévert come Foglie Morte. Cardellino cercala sul tuo iPhone che l’ascoltiamo assieme. Vuoi? -Sì sì. Ma come ti vengono in mente accostamenti simili, eh, come? -Perché ci sei tu, amore mio, e se anche noi due cadessimo foglie morte, tu, lo so, eccome se lo so!, mi riprenderesti da terra e assieme, sospingendomi, torneremmo al ramo. Ancora. Tu, Sara, hai questa forza, io no. Però posso allacciare nel vento autunnale e freddo il poeta Prévert necessario al poeta Boine e a qualcosa, ma non so a cosa, servo anch’io. “Non v’è altro eterno che l’attimo”. Scrive Boine nei Frantumi. E Altrove, ma non ricordo dove, “Urge la vita, urge la morte… e dobbiamo dire e dobbiamo fare, dobbiamo attualmente, in fretta e serii, esprimere al mondo ed esprimere a noi la morte e la vita”. Simili frammenti sono vivi se sopra calano le foglie di Prévert la sua semplice poesia. Quando torniamo al cascinale, e tu cucini qualche piatto veneziano, scrivo altro su LES FEUILLES MORTES, da qualche parte ho un quaderno dove scrissi sulle canzoni francesi da me amate. Stavolta lo ritrovo io. E ci aggiungo qualcosa legato a questa giornata lucchese.
FOGLIE MORTE FRANTUMI VIVI – PRÉVERT E BOINE. Ruota attorno a Prévert un intero quartiere parigino: Saint-Germain-des-Prés. E non per sola cultura ma per lotta politica. Le poesie circolano ciclostilate come forma di Resistenza contro i nazisti. Sconfitti gli occupanti verranno raccolte in libro. Libro necessario. Non più Quartiere ma Città Nazione intera Europa idealità amore vittoria contro la volgarità oscena terrificante del male fascista. Poesia che diventa, come Les Feuilles Mortes canzone con Kosma e il cantante Montand. Quanti poeti possono aspirare a una circolazione simile? Anche oggi Duemila?! E il web solleva parole note voce foglie al meglio se solo ricordiamo che Feuilles Mortes è la canzone per ogni dopoguerra auspicato e poi venuto carico di speranze e delicate malinconie. Juliette Greco scrisse che Prévert riusciva a inserire in immagini semplici sfioranti la puerilità la realtà del mondo dei sentimenti. In questo lambire pure la puerilità l’assoluta semplicità, in rima, la forza della poesia che diventa Memorabile. Che non scade. Ai Frantumi di Boine possiamo oggi dare sigle di espressionismo letterario, di decadentismo fine e conturbante, accostarci teorie letterarie, e ciò è qualcosa che snatura la voce del poeta di Porto Maurizio; ma ciò non è possibile in virtù della semplicità compierlo con Prévert. La forma semplice è la forza di poesia e poeta. Prévert non scompare neppure se lo metti sui cioccolatini. Perché racconta la realtà atemporale dell’amore della vita della morte. Se accosto Prévert a Boine faccio un piacere a quest’ultimo non al poeta francese. Con Prévert si intendono meglio gli amori fallimentari di Boine per le sue amanti. Di ogni amore che finisce che uomini e donne sperimentano. I versi poveri e sentimentali di Prévert sono adatti a sostenere la canzone la voce in maniera perfetta. Siano Prévert e Boine pure adatti a sostenere la canzonetta che la coppia Accio e Cardellino canticchiano - attimo eterno? - sulle Mura di Lucca al Baluardo di San Colombano - ed è fine ottobre - prima di scendere verso la Cattedrale di San Michele ove sta il Volto Santo Nero di Cristo e Ilaria del Carretto in sua tomba.
GIOVANNI BOINE Urge la vita, urge la morte… e dobbiamo dire e dobbiamo fare, dobbiamo attualmente, in fretta e serii,
44 - Non v’è altro eterno che l’attimo.
Les Feuilles Mortes - Yves Montand Jacques Prévert, Joseph Kosma Testo della canzone (lingua originale) Oh, je voudrais tant que tu te souviennes Les feuilles mortes se ramassent à la pelle Et le vent du Nord les emporte, Les feuilles mortes se ramassent à la pelle Je t'aimais tant, tu étais si jolie, Tu étais ma plus douce amie C'est une chanson qui nous ressemble, Mais la vie sépare ceux qui s'aiment, C'est une chanson qui nous ressemble, Mais la vie sépare ceux qui s'aiment, Testo della canzone (Traduzione in di Accio)
LE FOGLIE MORTE Oh, io vorrei tanto che tu ti ricordassi Le foglie morte si radunano nella paletta E il vento del nord se li porta via Le foglie morte si radunano nella paletta Ti amavo tanto, eri così bella Tu eri la mia amica più dolce E’ una canzone che ci assomiglia Ma la vita separa quelli che si amano E’ una canzone che ci assomiglia Ma la vita separa quelli che si amano
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