:: Paola Quartieri - Claudio Di Scalzo - Sara Cardellino: L’onda va e poi torna. 20 VIII 2022. A Karoline Knabberchen. |
Paola Quartieri - Claudio Di Scalzo –-Sara Cardellino L’ONDA VA E POI TORNA…
Carissima Paola… vedo la tela e, io e Sara Cardellino, ne ricaviamo quanto puoi leggere. Se ti va, ma se non ti andasse il dono rimane istesso prezioso vederlo, lo pubblicherei sull’Olandese Volante per il 20 agosto prossimo. Paola Quartieri è un’amica di Accio e Sara Cardellino sul social Facebook. Una dei tredici “amici-amiche” con cui mi scambio. Ma l’unica a donare attenzione a Karoline Knabberchen alla data del 20 agosto 1984. Giorno della sua morte. Lo fa con la tela chiamata: “L’onda va e poi torna”. Paola Quartieri è persona assolutamente schiva, ancorché dipinga in solitudine coinvolgenti quadri di fiori e ambienti, senza farne mostra o mestiere. Il suo impegno quotidiano è quello di maestra. Segue con partecipazione e simpatia le “Avventure di Accio e Cardellino” e la vicenda di “Karoline Knabberchen e del fotografo Fabio Nardi” l’ha coinvolta fino a ricavarne il dipinto in esergo. Io e Sara per questo omaggio di talento e interpretazione d’una data tragica, il 20 agosto 1984, le siamo grati e abbiamo risposto con versi e musica da ascoltare. Questi intrecci, che non riguardano i soliti scambi tra intellettuali e addetti ai lavori estetico-letterari, tanto vani, sono quanto di più prezioso possa esistere in certi momenti. E anche dopo. Perché la simpatia e l’affetto passa e poi torna. Non si consuma. Questo è il compito della poesia nelle umane vicende per chi sa usarla al momento giusto.
L’onda va e poi torna… libera vicenda nel tempo circolare cavo vaso accoglie dipinta il nome la vicenda: la musica dolente: quanto supera il niente. Come rima celeste riunisce acqua cielo terra in propria melodia: sei ancora mia? si chiede l’amante. Sì, risponde la schiuma; ascolta come trentotto anni fa del mio corpo perso la rima.
Alla polifonia del dipinto che ci tiene come racconto nel giorno lontano il core avvinto, era il 20 agosto 1984, unisco il Concerto per Clarinetto di Carl Nielsen. Perché molto più enigmatico e ombroso del Concerto per Flauto con le sue reminiscenze mozartiane. Il trattamento dello strumento solista che ne fece Nielsen è esemplare per accostamenti a echi di melodie popolari; e soprattutto perché il compositore danese immaginò il clarinetto come un Troll e cioè a pari di quegli esseri fantastici e imprevedibili che nelle leggende scandinave assumono inquietanti diverse fattezze. La nostra svizzera Karoline, “Ranocchietta”, ancorché bellissima, di soprannome: per gioco che lei stessa confidò al fidanzato fotografo, “saltellante” da Knabberchen, non ha forse varie apparizioni in diversi generi estetici e fattezze? Dunque sia questo suggerito ascolto il mio contributo, come Sara Cardellino, musicista, per unirmi alla tela di Paola Quartieri ai versi di Fabio Nardi… o Claudio Di Scalzo? |