:: Claudio Di Scalzo: Cartolina non spedita nella ruggine infinita trenta volte. Con Accio 2011 impagliato da Sara Esserino Fotografato.


Accio estate 2011 Villa Marlia
mentre con Sara Ciarla indossando cappello di paglia
Foto Sara Esserino




Claudio Di Scalzo
CARTOLINA NON SPEDITA NELLA RUGGINE INFINITA
TRENTA VOLTE.
CON ACCIO 2011 IMPAGLIATO
DA SARA ESSERINO FOTOGRAFATO.
MAGGIO 2024.




Cartolina inizio Novecento non spedita - Foto Maggio 2024

 

 

(25 MAGGIO 2024) - Sara Cardellino aggirandosi nelle soffitte del cascinale come farfalla sulla gialla bianca calla o come notturna inquietante pipistrella a minacciare nel passato mio dimane. Abbondo, in partenza per vacanza fine maggio, Carrara e dintorni di Lunigiana, in similitudine-infinitudine, sperando scordi la curiosità di oggi, perché ciò significherebbe lavoro, a posteriori letterario, per me, dopo suo peregrinare alato.

Ha ritrovato “CARTOLINA NON SPEDITA TRENTA VOLTE NELLA RUGGINE INFINITA” e vuol sapere, assolutamente, anzi “assolutissimamente”, con linguaggio da TV, questo foglio, a cosa rimanda! Il perché! Dove sia finita la cartolina.

Armato di pazienza, salmoneggio ritmato: negli anni Settanta, in alto a questo piano e soffitta, elevavo a significanza l’arte concettuale paranza costeggiando l’immaginario ignorando qual rio correvo; ti basta il rimario Cardellino! No, non ti basta!! Tenendo in mano una cartolina, come questa da te recuperata stamani, che trovavo nel mercato antiquario lucchese, senza immagine per scrivere al destinatario, fantasticavo di porci frase poesia aforisma insomma scrittura-parola; però non lo facevo, la annotavo a parte dicendomi: domani la trascrivo e spedisco; a chi? a chi amavo o amavo immaginandola innamorata, ancora?, con me; al mattino trovavo quanto scritto non adatto o necessitante di altro stile genere forma e inventavo un’altra didascalia e così per giorni settimane mese… di cartoline non usate simili ne possedevo diverse, … allora praticavo la Mail Art e pure mi auto-spedivo operette rettangolo o imbustate, che non so più dove vagano nel caos sotto ai travi,… non so il destino dei testi non spediti oltre ai venti che hai trovato! Cercarli? Sei matta! Come un ago nel pagliaio! Proprio alla vigilia della vacanza carrarese! Ma come puoi chiedermi ciò! Mi dovrei trasformare il speleologo di carte! Immagina questi 30 frammenti che leggi non spediti a un’amante non concretizzatasi a una fidanzata non “alcovizzata” come indirizzati a te, SARA; metti nei 5 anni e 5 mesi separati! Come dici?! Che sono crudele e perfido! Che quanto leggi è proprio a te diretto usando una cartolina di inizio novecento! Lo rivela la numero 6 perché leggi “destinataria in luogo di mare col sole che non vi tramonta”. La destinataria “musicista fringuella” della cartolina numero 11. La “cartolina bollente” n. 22: tu usi l’espressione greve che sei come il maiale con le ghiande in materia di eros con me in coppia. Quella ritenuta sublime 29 e 30: Il marinaio ha perduto me-Sara non ha più nave rimpiange le vele… e nell’estate che tutto ha seccato arde ancora d’amore. Mi sembra evidente! Confermalo Accio. Ah sì… per te Adriatico Venezia Lido… tu fringuella musicista… io maiale con te ghianda un po’ brutale-gergale ma intendi che le tue cosce non abbiano uguale… per non dire del marinaio afflitto da te perduta trafitto poi ciclamino che ancora brucia di passione! Beh… ora che ci penso potrebbe anche essere andata così… però potrei aver conosciuto, decenni prima, un'altra da giovane sulla costa adriatica ch’è lunghetta… da Venezia a Pescara… e non sei l’unica musicista in città sull’Adriatico… Fauno porco che incontra la vergine Sara? Se lo ero nel maggio 2009 lo sarò stato anche prima accanto al Petrarchismo o no? Un po’ Marinaio con perduta nave lo son sempre stato… e l’accidente con relativa passione sull’anima gemella perduta potrebbe essere accaduto prima del novembre 2011 con te che mi lasci! Però se ti garba pensare sia andata così… siamo nel romanzo io e te; la soffitta ne è l’indice disperso… se riusciamo a riordinarlo assieme sarà come scalare l’Everest! Ah perfetta battuta… con la mia età avrei bisogno non di una ma di due bombole di ossigeno in saggezza poligrafica! Allora vai te in cima gazzella sherpa dalle belle cosce!

 

1

Se c’è un’ultima cosa alla fine di tutto, tra noi due, questa cartolina lo rivela: sarà il francobollo scena di mare e nave con pomona-tu sorridente che s’inabissa mentre disperato timono.

2

Bisogna gustare la cartolina spedita imbucandola come la prima volta che il cazzo ritto si avvicina all’ombelico della puttana. O preferisci moglie? O amante? O Angelo vergine?

3

La cartolina che ricevei è tatto; l’occhio che ne legge data è vista; spero nell’amoroso impatto! Ne sei provvista?

 

4

Io alunno di Protagora lancio questa cartolina per te nella distanza morta gora!

 

5

Ogni cartolina che viaggia verso te raddoppia scritto e non detto come statue gemelle nell’alba una di fronte all’altra mute.

 

6

E fu la cartolina con solo indirizzo della destinataria in luogo di mare col sole che non vi tramonta, muta, l’ultima vinta tristezza bollata come allegria.

 

7

Interdetta dalle parole senza prova del fuoco parto dal fondo dell’eresia carbone ardente. Eros da S.O.S.

 

8

Se il male è la cartolina non accolta come Bene essa si definisce pericolosa ai tuoi occhi. Somiglierà a qualche divinità pura espansione con scarsa mira e destinazione mancata. Sto usando il filosofo Giuseppe Rensi per scriverti… ma ci pensi…!

 

9

La fuga della cartolina dallo scrittoio, incauta, si borda nel problema morale se usare l’ale o le pale esclamative Perdono! La prenderai come dono?

 

10

Dura soltanto quanto brucia senza scaldare nel presente ma nel passato: questa cartolina ignifuga lo conferma mentre tue palpebre bruca.

 

11

Ero, mittente, figlio di un volatile, specificando d’un pappagallo, sulla cartolina a te diretta, ripeterò frasi solite; chissà se una fringuella, diventata musicista, come te mi considererà un po’ meno scemo nelle mie origini parlanti.

 

12

Trasparenza stagionale scirocco

cielo attonito. Tempo oh tempo

sulle ruote del postino. Girano

girano e sono sgonfie. Io pompata

dal mittente non temo niente!

 

13

Se non sei quella che conobbi

ad accogliermi rimandami

al luogo che bilanciò illusione

e realtà in me dando peso

errato al cuore ch’ebbi in petto.

(Cartolina malinconica sbarazzina)

 

14

Più che Agape verso te

vorrei scarpe calzanti con me.

PS 1 (Se non ridi alla cartolina

sei scema più di prima)

PS 2 (Non capisci IO pepe TU panna)

 

15

Immaginami foglia in alto

sulla sequoia dei giorni

mentre grido oia oia oia

vernacolo rozzo basalto

se da me non torni!

 

16

Sei sole nello zenit

cartolina ti rivela mio tilt.

 

17

Cartolina battesimo francobollo comunione

lenzuolo solitario corpo penitente

aspettano tua messa e suora

che nell’adatta ora salva suo frate.

 

18

Ogni accadimento, l’amore soprattutto, si lega a un altro, la cartolina lo evidenzia, nella connessione spazio-temporale, serie infinita. Ogni cosa a lato abbraccia l’universo: il fiore esiste perché ci sono sole terra acqua: c’è stato un seme: Pensa a me a quanto sia faticoso filosofare da scemo per stare ancora insieme!

 

19

L’Haikù generativo interiore

rende transitivo il Bene;

intransitivo il Male. Intendi

questa grammatica

e non separiamoci più

nei mesi e mesi ortica.

 

20

Cartolina con qualche di troppo parolina sentiti foglia che torna al ramo. La clorofilla dell’amore di rende adatta a dire a lei: TI AMO!

 

TRASCRIVERE IN STAMPATELLO SULLE CARTOLINE. LAPIDI BOLLENTI PORTATILI

 

21

NELLA BORSA DEL POSTINO

ACCENDERMI DI LUCE

COME PULCE NEL MATTINO

 

22

MI NUTRIRÒ DI VERITÀ

DAVANTI AL PUBE CHE NON SI DÀ

ALLA NUBE DEI CAPEI CHE FA PRUDE

IL GLANDE COME AL MAIALE LE GHIANDE

 

23

MANTRA DI LUSSURIA SE ANNUISCO

IN FURIA ONANISTA MI SFINISCO

 

24

NELL’INCONSCIO TUO COME PALOMBARO

VIVO LONTANANZA ABISSO AMARO

 

25

TOCCO L’APICE DELLA VITA

COME LA VITE CHE NON S’AVVITA

MANCO NEL BURRO DELLA NOSTALGIA

SE RIPENSO AL SENO NELL’ESTIVA VIA.

SVITATO-ME-MONCO.

 

TRASCRIVERE IN STAMPATELLO SULLE CARTOLINE. LAPIDI SUBLIMI PORTATILI

 

26

VIOTTOLO INVERNALE

GHIAIA PALLIDA

TORRENTELLO ACQUA LUCENTE

 

27

TINTINNÌO DI RAMI GHIACCIATI

BREVE SOSTA FUGGENDO

MUSCHIO GUANCIALE

 

29

LINEA DELL’ORIZZONTE

NELLA PUPILLA DEL MARINAIO

SUBITA FILASTROCCA

PERDUTA DI VELE.

 

30

SI DECLINA NELL’INCHINO

SFINITO LA LUNGA ESTATE.

NEI ROVI SECCHI DEL BOSCO

CICLAMINO ARDE.