:: Accio e Sara Cardellino: 2024 Agosto con 48 poesie Contentino amor mio ti conosco |
Qui di seguito la vicenda. Le ho spedito (tornata una settimana a Venezia dai familiari) giorni fa “A SARA VIVALDIANA” e DUE POESIE ROCOCÒ MENTRE SULL'ALTALENA TE LO DO”. Poi i guai qui sopra ricordati. I miei versi da Sara battezzati “CONTENTINO”! con impertinente riferimento suo Hardcore! Perché sa che mi attizzo come in una stufa di vecchia ghisa! Allora di "Contentini" gliene ho scritto 48. Perché sono esagerato! E rilancio sempre. Perché mi garba troppo. E così un po' di mestiere in scrittura e foto con la sua complicità diventa utile. Sembra futile. Ma è catena d'Acciaio. Per l'amata di Accio!
A SARA VIVALDIANA
1 SARA A PRIMAVERA Soffice l’anima nello sguardo rincorre brillantezza d’anemone.
2 SARA IN ESTATE Tempo d’estate rosa cielo ricamato dal salto delfino.
3 SARA IN AUTUNNO Scogliera con gabbiano scherza con spuma bianca
4 SARA IN INVERNO Salta infreddolito il passero sul sasso cosparso di neve.
DUE POESIE ROCOCÒ MENTRE SULL'ALTALENA TE LO DO
1 Nel grazioso boschetto aver tuo seno da baciar mi fé grand'effetto dipoi andammo al mar.
2 Un altro mese estivo da viver gaudente e vivo sulla tua schiena che cazzo dimena
POESIA CONTENTINO “In queste 48 ore cosa hai fatto? Poesie: Quattro stagioni, vivaldiano mi truffi a tutto spiano?, e due barocche hard: tanto per chiudermi bocca darmi il contentino? Preferisco le due hardcore: contentino con fellatio da farti e seno mio ciucciato sopraffino. Se sei poeta inesauribile per me scrivine 48 ed avrai mio febbrile plauso! Forse anco al tuo COSO!
Accio
1 Il tempo scrive nella foschia le virgole ce le metto io.
2 Soffice anima annaffia l’anemone con amore d’ebbrezza sua scelta.
3 Luce a oriente regge il tempo che di solito non fa niente per nulla.
4 Paesaggio in dittico con fico: a dipingerlo non so cosa ti dico.
5 Tempo trascorso ne bevvi un sorso percezione rassicurante a sé stante.
6 Verso la lastra bucata al centro dito vi entrò candido di bucato.
7 Volatili in volo sopra San Martino in Lucca incunabolo fine fino. 8 Nel diario sul quadro mai dipinto avevo occhi di chi non si dà per vinto. A cercarti ritrovarti felicità darti. La ritroverai disse la pagina: però smettila con le rime sceme.
9 Tazza di caffè bollente annerì dente arrossò la bazza.
10 La parola chiese silenzio attorno prima e dopo. Tacendo suo scopo.
11 L’amore per l’Astronauta vive di scienza religione: li unisce l’infinita continuità e l’eterno presente
12 La mia passione per l’Astronauta impone la mistica del possesso: perché in italiano IO è incluso in DIO. Lui crudele libertino scettico inutile stia sulla Luna con Cyrano di Bergerac e Sade. Sta nel mio Sac E l’aspetto dove so che cade cade cade.
13 La percezione dell’Astronauta lontano la custodisco coi colori: lui su Marte tutto rosso io nuda con ori come Salomè lo vogghio tutto pé me.
14 Nel cerchio luminoso ove sto con l’Astronauta sovra navicella spaziale c’è una cella: ove punita subisco spigoli taglienti dell’io suo sul corpo mio.
15 Nel viaggio spaziale inseguo il folle astronauta: so d’essere sua ferita e medicina: nuda nella tuta. Raggiunto: mi terrà a sé vicina, gli succhierò le dita.
16 Senza meta giornata mi squadra cielo vitreo cristallizza la vita.
17 Polifonia di colori nel paesaggio l’artifizio del pittore ebbe suo spazio
18 Mi inquietavano le parole estive nella storia possibile ma con ombre al posto delle cose. Al che m’addormentai.
19 Collina che alzi balza rossa somigli all’amata che miete con me.
20 La voce m’estasiò nel suo martirio d’eros perché magia della parola scovava il gioco ch’è bello se dura tanto.
21 Oltre la finestra che guarda l’orto i pomodori rossi ravvivano la promessa: IO Pomodoro TU Basilico. Pommarola in eros e parola. Poesia gusto non cessa. Sara vien qui... guarda tra le cosce cos’è sorto!
22 Hola. Tutto vale nel contentino poetico fremente afoso mattino. Fianchi a viola culo a mandolino.
23 Sono un musicista che sceglie la viola in negozio. E tu sei la proprietaria. Allora quale sceglie? Poi comincia a piovere. Il negozio di strumenti musicali è all’aperto. Passa gente. La signora seducente insiste: vuole la viola o me violante? Io fermo. Immobile. Timido. Ci vedono dico, la smetta. E tu con l’archetto mi stuzzichi il cazzo ritto nei pantaloni. Tiralo fuori che te lo suono, dice la signora. Passando al tu confidenziale. Ci arrestano, rispondo. Vedo arrivare guardie. Mi allontano. Finisco sul mare. Dannate guardie, penso. Poi la vedo sulla spiaggia. Con il libro sul pube. E mi dice: “Se indovini autore e titolo ti faccio scopare. Proverai la sinfonia: io orchestra tu strumentista. Direttore. Invece della bacchetta sai cosa usare per dirigermi. Per secondare il dialogo concertistico”. Stendhal, esclamo. Bravo. E il titolo? Non riesco a leggerlo. Libro capovolto. Copertina bagnata. Non lo so esclamo! E allora ti arrangi. Masturbati. Ti tuffi. Scompari. Io rimango sulla spiaggia col cazzo in mano bacchetta. Senza viola senza orchestra. Ridacchio. Solita onanista minestra. Ghigno in rima.
24 Dinanzi al capolavoro di gonna cucita ti lecchi dita e dici: sarto io son oro questo taglio è similoro. Resto nuda. Senza pensarci ti infilzo cruda. Non così! Ti lamenti. E invece sì! Sia disdoro!
25 Nello specchio convesso nudo confesso t’ho amata parecchio. Hai posseduto di me un solo spicchio. Rispondi altera. Nella cavità delle mie brame non possiedi mai del tutto mie trame. Arlecchino amante sciocchino. La tua Colombina per te è troppo fina.
26 Tranello spirituale fallo vale. Movi l’ale colombella che ti spiumo. Schiuma mare fanello su te cale. Impeto con favella. Callo caldo. Bello?
27 Sei nel coro della notte. Io corvo torvo curvo onanista. A forza di desideri mi sbianco stanco sordo l’ispida scorza.
28 Cinciallegra svolazza sul filare dei pioppi nella tempesta di calore. Non suda ridente io sudo fidente nella pioggia che verrà.
29 Ascolto il vento secolare strusciando ricamato scapolare. Agosto dubbio non ti conosco.
30 Nascosto nel cavo della mano per poco non precipito nel canyon linea della vita. Sob! Strapiombo per anni senza oro tanto piombo.
31 Alla solitudine dell’artista con arroganza preferisco coppia artistica con ganza con foto in vista il fine.
32 Praticammo Eros senza Agape. Fummo puniti da stormo di zanzare. Ci salvammo grazie all’insetticida Wape continuando laicamente a fornicare.
33 Fui ferito dalla luce divina. Mi grattai l’esile puntura di spina. Senza oratoria senza gloria.
34 Scoprendo della poesia il silenzio civile m’affidai all’ideale dell’ostrica da vile. Disimpegno senza pubblicazione ma con fica vissi felice senza lettori senza classifica.
35 Un EHMM... OHHH... tra noi la Parola protetta come contraccettivo tutto si liquefà tutto cola nel pascoliano nido vivo. Ehì... non avvicinare l’accento all’ano!
36 Carnevale d’Agosto eccome se ti conosco. Nervoso su giorni stelle filanti a voce e silenti. Sudati sogni.
37 SVILUPPO PSICO-MOTORIO QUINTETTO RITMO VARIO AGOSTO
Astuta scelta del dito. Respira accelerato il polmone invaghito dei seni a melone.
38 Il membro ginnasta sfodera rosso sorriso sulla schiena abbronzata vista prega di non esserne diviso.
39 Slanciati sospiri ardite mani labbra bocca scocca tatto concrete visioni scalmani ammattisco se non dai contatto.
40 Nell’area di gioco ombelico pube nostri dialetti vicini e piani echi gioiosi senza niuna nube terrestri gaudenti umani.
41 Guado del possesso conquista il Cavaliere. Mi guardi dalle ciocche nere pupilla lucente in vista Regina adesso.
42 Tutto apparve perché non scritto agli amanti: dal caldo alle brine in pace e conflitto nel reale confine nell’immaginario vissuto diario.
43 Quanto sentiamo quel che siamo in ardito scafo marinai armiamo. Il tono candido colore suono sulla velatura per allegra avventura. Che i nostri corpi fa volare come vela a pelo del mare.
44 A Volterra sulla balza argillosa “Vien qui Accio etrusco!” linguetta esperta e curiosa mi scolpisci nel dolce nel brusco.
45 CUCINA ED EROS Filo di gas scocca scintilla fornello acceso e usello cruda pietanza dell’uccello perlato in cima brilla. “Vuoi lo cuocia con mia coscia? Tu vo fa il Bukovskij amériàno ma sei nato in Italy! Stai fermo lì prima la bistecca e poi il lecca lecca”. Sfrigolio d’Es e d’Io con Super-Io Artusi si rivelan della coppia ricetta ed usi!
TERZETTO DEL POLLICE
46 Primo della nidiata massimo peso dei cinque altri diti mette in riga Sara pollice ciò dice.
47 Arbitro d’ogni vicenda raggiante o tenebrosa corto d’altezza lungo d’intelligenza al resto fa la ronda: lui di più conta.
48 Pollice opponente guata le dita da occidente a oriente. Niente sfugge al suo articolarsi nel negarsi nel darsi. Ciò intendano Indice Medio Anulare Mignolo che Accio comanda in grulla schiera che Pollice Sara è più forte e seria.
|