:: Accio e Sara Cardellino: A Casa Pesci sulla Cisa il pescio per fellatio non vien servito. 2009/20024


Sara Esserino. Case Pesci. Luglio 2009. Foto Accio.




Accio e Sara Cardellino
A CASA PESCI SULLA CISA IL PESCIO PER FELLATIO NON VIEN SERVITO.
OVVERO RECITA CON POLIZIOTTO.
DAI RACCONTI DELL’ORZATA.






Sara Esserino da Milano a Viareggio - Luglio 2009 - Foto Accio



 

A Venezia io e Sara Cardellino facciamo un gioco. Imitando la tecnica di Maupassant nei RACCONTI DELLA BECCACCIA. Lì infilata su di uno spiedo una beccaccia cotta ruotava sulla tavola e il becco indicava di volta in volta il cacciatore narrante la novella. Qui una bottiglia di orzata ruota. Se indica me narro io se Sara racconta lei vicende del nostro legame.

Stavolta l’Orzata indica lei. La vicenda titolata “A Casa Pesci sulla Cisa il pescio non vien servito. Ovvero recita con poliziotto”.

Scenario. Nel 2009 io provenendo dalla Valtellina. Lei per concerto a Milano. Avevamo deciso di raggiungere Pisa assieme in auto. Con la mia Mini Cooper. Autosole. Autostrada della Cisa: Parma Valico La Spezia. Poi la Genova Livorno.

Qui di seguito il racconto di Sara Cardellino.

 

In prossimità del parcheggio CASE PESCI cominciasti ad accusare un crampo alla gamba destra. Mi devo fermare dicesti. È uno spiazzo vasto attrezzato con bagni fontane ma non c’è Autogrill. Sostiamo. Scendesti zoppicante. Poi mi dicesti: Sara devi guidare tu. Pian pianino ma io non ce la faccio. A malincuore accettai. Ma in cuor mio quasi lieta perché così andavo pian piano e non avrei sofferto patemi con chi si sentiva Nuvolari nelle curve.

Salgo al posto di guida. Tu dicesti qualcosa tipo: “oddio Sara che crampo... mi riprende... lesta stringimi la vostro atto sconveniente in luogo pubblico, qui sostano molti. coscia ti prego...”. Lì per lì anche preoccupata mi chino per massaggiarti... e vedo una strepitosa sotto i pantaloni erezione. In un attimo, tra il nervoso e il divertimento, capii che stavi recitando. In quell’attimo una mano dà un ticchettìo al vetro. È un poliziotto della stradale. Tu sibilasti: raccatti le chiavi sono vecchio malato amico. Prendo le chiavi sul tappetino mi rialzo ti vedo che stai tremolando la mano come avessi il Parkinson e tieni la bocca storta da paresi. Abbasso il finestrino:

-Mi dica agente che c’è? Raccoglievo le chiavi cadute al mio amico con evidenti problemi motori per il Parkinson.

Lui guarda prima me e poi te che recitavi. Arrossisce quasi.

-Ehmm... mi scusi signora ho pensato a qualche vostro atto sconveniente in luogo pubblico; qui sostano molti. Beh... scopro che sono caduto in equivoco.

-La scuso agente... stava svolgendo il suo dovere. Necessario contro maleducati e coppiette in vena di frenesie erotiche. Ma le garantisco che non sono usa a queste performance in auto. Preferisco la camera, più comoda o il giardino della mia villa a Padova. Vuole i documenti.

-Oh no. Non importa... di nuovo le mie scuse a lei ed al signore ammalato.


 


Garage pisano sul seno la mano - Luglio 2009 - Foto Accio


 

Ecco, Accio, questa fu nel luglio 2009 la mia conoscenza delle tue capacità di fingitore misto attore. Che peccato, però, a Casa Pesci il tuo pesce, a Pisa dite pescio, rimase nelle mutande. Sorrido a dirti che a 56 anni avresti potuto esser conciato come recitavi. Capita a tanti. Ehi non ti rabbuiare. Sorridi a sapere che ho reso invidiose le mie amiche più snob musiciste e di famiglia con questo pruriginoso aneddoto. Poi quando ho capito che erano intenzionate a conoscerti da vicino... ho smesso. Solo io te lo squamo!