:: Sara Cardellino: La Passione secondo San Matteo di Bach. 39° della morte di Karoline Knabberchen |
Karoline Knabberchen (1959-1984) - Foto Fabio Nardi 1979
LA PASSIONE SECONDO SAN MATTEO DI BACH
Nel Trentanovesimo della morte di Karoline Knabberchen il 20 agosto 1984, all’ Isola di Austvågøy Lofoten in Norvegia, per Fabio Nardi per Claudio Di Scalzo, e, anche per me che ad ella dal 2009 m’accosto con ogni bene amore, quest’anno propongo il richiamo alle grandi composizioni sinfonico-corali d’ispirazione religiosa cristiana, dove la Morte è quanto di più serio riguardi la vita l’intera esistenza del soggetto. Lo scrivo, con sotteso sconcerto, per come la Morte di persone illustri e non illustri venga reso spettacolo tra l’osceno e il grottesco da chi si mette in posa parla scrive della salma non ancora sepolta sui social Tv altri media. Il R.I.P. Riposa In Pace un tempo concludente sulle labbra del sacerdote preghiera benedizione oggi è Ridicolo Inferno Per uso esterno. I grandi maestri ricordati composero opere d’ispirazione religiosa dove sono, in maniera esemplare, insuperabile, utilizzate ogni possibilità strumentale corale offerta dalla musica. In elenco: I procedimenti della polifonia si alternano con la più pura melodia; l’orchestra si produce in brani a sé stanti con carattere introduttivo o di intermezzo ma pure come supporto al canto; strumenti solisti come violino oboe flauto sono impiegati, stante il loro timbro ed espressività, per integrare voce del coro del cantante; la struttura contempla che la voce umana sia usata in ogni sua possibilità sia nel solista sia nel coro. Questa ampia varietà di occasioni consente ai maestri compositori, ne scelgo cinque, di comporre opere monumentali: nelle quali la religiosità cristiana s’intreccia alla geniale ispirazione alla sapienza tecnica inusitata. I maestri Bach Haendel Mozart Beethoven Brahms davanti al drammatico destino che riguarda ogni uomo ogni donna sulla terra agli interrogativi sulla Morte a cosa apra e conduca producono opere di altissimo significato simbolico ed estetico musicale. In queste opere sia chi ricorda un’amata perduta e morta da tempo come Karoline Knabberchen sia chi si trova dinanzi alla perdita nell’immediato di una persona cara di un familiare può trovare consolazione fiducia risposta. Nei vasti cori della Passione di San Matteo di Bach è presente tutta l’umanità che eleva canto con ansia e speranza. Questa trasfigurazione caratterizza i capolavori dei maestri e pertanto essi non hanno soltanto carattere liturgico, cristiano, valicano il ruolo di strumenti di culto: diventano opere di sconfinato valore spirituale. Esse sono: La Passione secondo San Matteo di J.S. Bach; il Messia di Haendel, il Requiem di Mozart; la Missa Solennis di Beethoven; il Requiem Tedesco di Brahms.
JOHANN SEBASTIAN BACH: PASSIONE SECONDO SAN MATTEO 1 Imponente per varietà struttura bellezza mole. Sono 78 i pezzi del libretto: recitativi corali a cappella cori concertati arie per varie voci soliste: eseguiti da due cori e due orchestre. Ogni orchestra è composta da 17 strumenti: flauti oboi archi organo. Bach sceglie pochi strumenti perché vengano adoprati, con maestria, per caratterizzare le voci. L’Opera sviluppa la forma dell’Oratorio. Rappresenta la Passione di Cristo secondo il Vangelo di San Matteo. La narrazione dei versetti del Vangelo viene affidata a dieci personaggi: Evangelista Gesù Pietro… Nei versetti del Vangelo sono da Bach inseriti brani di appassionati commenti alle parole svolti con cori e assoli. Questi brani per estensione sono la partecipazione della cristianità al racconto musicale del dramma di Gesù verso la Croce. I recitativi bachiani si colorano di drammaticità: arie corali cori concertati diventano quanto di più alto abbia mai scritto il compositore e, penso, che ciò resterà insuperabile. Le polifonie dei cori si ampliano in una chiarezza che ha del miracoloso. Tutto nella Passione Secondo Matteo è intriso da immensa forte sincera commozione. Questa sincerità umanissimo slancio commovente unendosi al formidabile magistero di Bach creano il capolavoro che resterà finché la terra girerà su se stessa involvendo nascite e morti. So che medesima sincerità commossa alberga in tanti parti del Canzoniere di Karoline Knabberchen. Questa medesima sincerità che dura da trentanove anni (c’è un Canzoniere in Morte e uno in vita che lo precede, come da schema pertarchesco) è la cifra che conta nell’opera: la possibile validità estetica vien dopo e non ha importanza, lo so, per Claudio Fabio per me Sara Cardellino; e mi preme immaginare, anche per la nostra Karoline.
2 La Passione secondo San Matteo non ha alcun momento di allentamento della tensione: perché tutto è intensamente vissuto nel suono nel canto. Nell’opera di Bach risuonano tutte le voci e suoni che possono trovare, se si è disposti accada, albergo in chi ascolta partecipa al dramma divino e umano. Che ciascuno riguarda. Bisogna porsi con umiltà e paziente abbandono a quanto Bach volle creare per raccontare il Cristo che redime dalla Morte dopo la sofferenza di averla egli stesso uomo subita. Se questa “Passione” è intesa non solo conosciamo la Bellezza estetica di un’opera bensì il nutrimento al nostro spirito diventa esperienza indimenticabile. Trascrivo qui di seguito, per illustrare meglio quanto sopra scrivo: l’Aria N. 48 Erbarme dich “Muoviti a pietà” con lo splendente commento del violino solo.
L’aria Aus Liebe, Per amore che si svolge tra le mielate armonie del flauto degli oboi.
Il coro N. 78 Wir setzen uns mit Tränen ci prostiamo in lacrime.
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