Antonia Milk danza nella discoteca Principino di Piemonte sala interna
Estate 1977 - Foto CDS
Claudio Di Scalzo fotografo
ANTONIA MILK NELL'ESTATE 1977 DANZA
A VIAREGGIO NELLA DISCOTECA BAGNO PRINCIPINO DI PIEMONTE
DELL'ALBERGO PRINCIPE DI PIEMONTE
Antonia Milk. Estate 1977. Foto CDS
Il riordino per frammenti, fotografici e scritti, dipinti e incorniciati da versi, ripresi dal caos dell’oblio nel cascinale, fa riemergere figure femminili a me legate. Qui Antonia Milk. E sono oggetto dell’umorismo caustico di Sara Cardellino. Seppure sia lei l’artefice di questa necessità di riordinare un minimo quanto inventai in una sorta di “Petrarchismo postmoderno aperto a tutti i trucchi da ismo”. Sibila Sara invariabilmente sia che si tratti di Cantelli o Stein o Silvae Lo. O appunto Antonia Milk.
“Si capisce stando a danzare nella Febbre del sabato sera e nel solleone viareggino con l’Antonia zuccherina quanto fossi addolorato per la mancata rivoluzione comunista. Lei poi doveva proprio interrogarsi su come continuare la Lotta Continua tra una nuotata e l’altra in mare per esibire fisico da sirenetta”.
Io la lascio dire. Perché è inutilmente cattiva verso me verso una cara ragazza, allora. Antonia figlia di un democristiano aveva compiuto la sua “rivoluzione” diventando Radicale per Pannella e Bonino. Poi saper nuotare nei campionati regionali non era una colpa. Né tantomeno esibire il fisico atletico danzando la disco music.
Sì sì sciolta Lotta Continua né Autonomia Operaia né lotte armate ebbero la benché minima tentazione verso il mio comunismo atipico. Andavo a ballare con il Pazzo (Fatticcioni Paolo barbiere, 1949-2005) e addirittura facevamo in certe serate i Disc-Jokey, al Principino di Piemonte, perché sapevamo di musica. Ideammo pure una Radio Libera durante l'estate '77; organizzando un concerto a Viareggio Palazzetto dello Sport dei GONG rovinato dai cretini degli Autonomi al grido, con spranghe, "la musica è nostra il biglietto non si paga". Ci rimettemmo parecchi soldi. Meglio le serate al "Principino".
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