:: Jules Laforgue: Sieste éternelle. Copularzioncina eterna. Traduzione Claudio Di Scalzo con Margherita Stein. |
Signora qui con me godente nell'Eternullité - Foto CDS
Dedicato alla Misteriosa Dama R - Senza data
COPULARZIONCINA ETERNA Sole biancastro di giugno-grugno ammolla marciapiedi. Sto-stono-solo sul letto, sfibrato-sciolto come sepolto. (sigillata sepoltura bianchi veli maestria man pura) Agonizzo in sordina strizz’estasi della sera.
Tanfo snervante s’alza da un fazzoletto scorre tra naso-labbra sua chioma intanto che pianoforte cadenzato nei pressi sogna, io ruoto al concertante ritmo turibolante.
Sogno dappertutto. Oh oi! Giungi corpo seta-sete ch’adoro, amplessiamo uniti, scopa tu e io senza scopo, obliati ancora; scalda lungamente, sì sì accussì, mie palpebre chiuse.
Concedete credenza, Signora squillo, che fin dall’eternità-nullità l’archetto strusciante nervi-sensi pizzicante eros triti videogame nostre cellule ammaliate suggeriva oggi incontro-dark-resuscitante
JULES LAFORGUE Le blanc soleil de juin amollit les trottoirs. Un relent énervant expire d'un mouchoir Tout est un songe. Oh! viens, corps soyeux que j'adore, Depuis l'éternité, croyez-le bien, Madame,
LAFORGUE QUESTO MI PORSE-PORGE Il titolo della traduzione è l’unione di Copula-Lezione-Dormitina Cominciai a tradurre Jules Laforgue a inizio anni Settanta. Trovando diverse edizioni dai bancarellisti sulla Senna. Allora svernavo a Parigi da mio zio Lenino nel suo albergo “La Belle Elisabeth” in Montparnasse. Però il cambiamento rilevante avvenne anni dopo traducendo con Margherita Stein. Che studiava traduzione, insofferente di tutto e tutti, alla Facoltà di Lingue di Pisa. La monacense-lucchese mi fece intendere che se non leggevo Eduard von Hartmann (Berlino 1842-1906), filosofo di riferimento, di Laforgue non ci avrei “capito un bao nulla”. E chi era? Chi è isto filosoffe? Colui che teorizza la “Filosofia dell’Inconsciente” (1869) allargando i confini in estetica da Schopenhauer! Te ne traduco alcuni brani dal tedesco. Perché in italiano non esiste traduzione né appare sui manuali scolastici di filosofia per Licei e università. I critici che curano poesie di Laforgue dalla Frezza a Solmi a Margoni non “centrano” la filosofia di Von Hartmann se non per accenni vaghi non essendo lor materia la filosofia. Però la Stein traduttrice e studiosa d’ogni filosofia anticristiana e atea da Schopenhauer a Nietzche a Stirner Bataille m’informò che Hartmann storicizza le scoperte di Schopenhauer tanto che la brama insaziabile inconscia può anche non essere dolorosa bensì foriera anche di piacere se il soggetto si affida alle rappresentazioni inconsce. Rendendole consce depurate dalla carica negativa. E ciò può diventare missione di poesia e arti. Hartmann ritiene l’Inconscio non solo come sede di Volonta, alla Schopenhauer, ma che sia capace di produrre Fenomeni in rappresentazioni inconsce che offrono all’esistente al soggetto un’altra percezione. I critici che curano poesie di Laforgue dalla Frezza a Solmi a Margoni non “centrano” la filosofia di Von Hartmann se non per accenni vaghi non essendo lor materia la filosofia. Però la Stein traduttrice e studiosa d’ogni filosofia anticristiana e atea da Schopenhauer a Nietzche a Stirner Bataille m’informò che Hartmann storicizza le scoperte di Schopenhauer tanto che la brama insaziabile inconscia può anche non essere dolorosa bensì foriera anche di piacere se il soggetto si affida alle rappresentazioni inconsce. Rendendole consce depurate dalla carica negativa. E ciò può diventare missione di poesia e arti. A Laforgue e a tanti artisti ciò sembrerà “puppare” un latte nuovo per scrivere disegnare. Tu, Claudio, se vuoi tradurre Laforgue, con me, o senza me, questo devi capire. Studiare. L’Eternullité del poeta s’alza da questo libro. Posso aggiugere che per il filosofo e poi per Laforgue tutto sulla Terra nell’Universo va avanti per una causa ignota: istinto amore estetica poesia. E questa sfilza sfugge a ogni potere della coscienza. Ti basta Accio? Il Tutto-Uno, Margherita, è proprio un dolente-umoristico, pruno! Ma transistare questo Incosciente di Hartmann e Laforgue non è da incoscienti? Errore, mio caro pisano, lo trovo utilissimo non sapere perché sono innamorata di te, perché ho voglia di far l’amore, perché assieme traduciamo e scriviamo corbellerie! Speriamo, Margherita, che Le Danglot de la Terre, non ci strozzi il gargarozzo impudente. Ridemmo di gusto allora. Mi coinvolse in seguito di Laforgue il suo rifiutare l’arte complicata da teoria che già circolava con Mallarmé. Tecnica “ragionata, cosciente”, scrisse. Seducente per me scoprire che vale nel linguaggio il “vagito”, persino il “balbettio”. Il demonio del Bello eredità nell’estetica non conduce ad alcuna verità. L’arte può somigliare a un’investigazione. Annunciò Laforgue. Incauto aggiunsi senza mai trovare il bandito o assassino della lingua. Dalle sue prose, le “Moralità leggendarie”, intesi che i Miti greci religiosi letterari dovevano diventare Moralità e cioè intese declinate figure e azioni in allegoria-fantasia a scopo di edificazione.
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