:: Sara Cardellino: Quattro Lieder di Mahler per Accio e Karoline Knabberchen. Santo Stefano 2020 | ||||||||||||||||||
Sara Cardellino QUATTRO LIEDER DI MAHLER PER ACCIO E KAROLINE KNABBERCHEN Santo Stefano 2020 Bacio da Vecchiano, da lontano, 1 - Natale 2020 Accio e Cardellino
"Karoline Knabberchen preda di nuvole e marmi" Foto Fabio Nardi Non sono specialista di traduzioni né conosco il tedesco se non per cavarmela quando capito a Vienna o Berlino o Monaco per suonare, però ricordo altre traduzioni di questi celebri lieder, e KK si prende licenze nei tempi verbali tra passato/presente nelle ripetizioni. Sono coinvolgenti se lette ascoltando l’interpretazione in disco di questi capolavori mahleriani. Sopra quattro Lieder sulle traduzioni (col titolo: “Respiravo dolce profumo”; “A mezzanotte”; Se per la bellezza ami”; “Oramai perduto al mondo”) ho scritto un frammento per Accio, ieri Natale 2020. Credo che in queste ore per i legami che possono instaurarsi coi morti: Karoline mi sorrida da dove è giunta. I lieder rivelano quanto ci “tocca” come coppia, quanto pesò sulle spalle dell’Angelo svizzero fino a travolgerla. Sempre però amando in dolcezza e profumo di poesia e filosofia il suo fotografo. Per sempre. Ora piango.
Il compositore boemo nei suoi lieder, in questo Natale funestato dalla pandemia, dal dolore, dalla presenza eclatante della Morte ci suggerisce di non cavarcela con facili consolazioni. Il Dolore lo smarrimento dobbiamo, dopo avermi baciato, affrontarlo con l’aiuto dei Maestri. Ci sono lieder che ci immettono nell’universo poetico musicale di Mahler con facilità. Sembra di stare in una narrazione metafisica che rivela quanto noi nel reale esistere ne siamo i protagonisti. Prendiamo la pagina sconvolgente che è Ich bin der Welt abhanden gekommen, tradotta dalla Knabberchen con "Oramai perduto al mondo". Oppure "Mezzanotte". Pagine che catturano ciascuna a suo modo arrivando dritte fino alle profondità più segrete della vita interiore. Non abbiamo forse oggi bisogno di rivelarcela la nostra nascosta vita? Fino a capire se siamo pronti tanto più se uniti da amore nella condizione di affrontare il presente tumultuoso? Forse io e Accio dovremmo, Claudio e Sara dovrebbero, vivere in luoghi dove non giunge più il “baccano del mondo”. Neppure quello delle arti del web del reale nella società. Scambiarci senza che nessuno lo sappia nostra poesia. Io la musica soltanto suonarla per l’uomo che amo. Cessando ogni concerto e attività. Soltanto le nostre stanze i luoghi dove possiamo giungere. Gliene parlerò. Dobbiamo ragionarci. Oscillo. Lo so. Dopo avergli ventilato, disposta pure a sostenerlo col danaro necessario, che dovrebbe inventare un nuovo Olandese Volante, superando il naufragio del 9 gennaio 2017. Ma oscilliamo assieme. L’anno nuovo deciderà cosa accade. Intanto mi prendo il “bacio disegnato”, seguito da altri ventiquattro, uno per ogni ora, che mi viene dal cascinale. Ancora fresco di colore. Lui mi ama, come scrive Mahler, per Amore. Non per la bellezza né per la più giovane età né per la ricchezza. E nella mezzanotte quando si sente sperso non trovando alcuna risposta al tragico che visse al presente dolente del mondo, gli sono accanto e le cerchiamo, le risposte, assieme: e assieme le ignoriamo non trovandole. Penso che questa sia Religione. Anche Socialismo per me. Comunismo per lui. Ci intendiamo. Il bello è che ci intenderemmo pure senza Gustav Mahler. L’estetica per noi due non è affatto centrale. Un accidente biografico che ci ha modellato però la vita. Probabile che essendo giunti dove Karoline Knabberchen con Fabio Nardi non poté giungere, per i limiti del fotografo, lei, sulla terra, nella sua brevissima vita, studiosa di Kierkegaard, ci protegga in questa condizione che mette al primo posto Dio. Abbiamo superato ogni fase estetica e pure quella etica del matrimonio. Aut-Aut. Abbiamo scelto! |