:: Sara Cardellino e Accio nel febbraio 2023. Tra me e te come trattare il mestiere compositivo nel tempo. Esempi di Brahms e Anonimo di Aquitania


Accio e Cardellino nell'intimità donata da Johannes Brahms e Clara Schumann




 

Sara Cardellino e Accio nel febbraio 2023

TRA ME E TE COME TRATTARE  IL MESTIERE COMPOSITIVO NEL TEMPO

Esempi di Brahms e Anonimo d'Aquitania 


 

Gli scambi, molto meglio da vicino, tra me e Sara, tra Accio e Cardellino, altre volte tra Aglaia e Maestro delle Onde, li ritengo quanto di più bello mi potesse capitare perché sto, accanto a lei, ai personaggi, alla Musica alla sua storia anche dell’interpretazione… agli snodi della grammatica compositiva che senza Sara mai potrei conoscere. Di mio ci porto il tentativo di riversare nella storia della musica e nella sua lingua (è una lingua) quanto ho studiato da tanto tempo e che quando lei se ne andò a fine 2010 raddoppiai in matta conoscenza; accettando e sforzandomi - con la musica con i suoi interpreti - di rivelarmi di rivelarle il mio destino d’artista nei segni. Però è Sara che, guida, m’indica la strada. Così il PETRARCHISMO è salvo, è utile, diventa possibile un’ULTIMA VITA NOVA: pure conoscere, traversare?, l’Inferno che mi riguardò, che per luoghi e tempi e ferite tutti riguarda: e i cui destini, vite, sono più coinvolgenti di poeti artisti letterati politici oggi in circolazione sulla rete sulla carta stampata. Il 2023 è iniziato così. Con Sara che mi suggerisce il Brahms dei Quintetti. Con io che rispondo utilizzando l’Anonimo di Aquitania del XII secolo.

 




 

La peripezia creativa di JOHANNES BRAHMS nel fine campo del QUINTETTO la possiamo misurare in trenta anni circa. Questi i tempi modellante l’opera il tempo necessario per lui; e tu Accio sai dirmi i decenni nei quali ti dedichi a un genere senza mai approdare a qualcosa di definitivo: non dovrebbe la tua avventura giungere a qualcosa di definitivo?

Ti serva conoscere la manualistica mia su Brahms. All’inizio nascono il QUARTETTO OP. 34 che sembrerebbe composto di getto: nato per soli archi viene in seguito modificato in SONATA PER DUE PIANOFORTI giungendo nel 1864 alla definitiva formazione: due violini viola cello pianoforte. Questa struttura venne suggerita al compositore da CLARA SCHUMANN. Amata da lui come donna come pianista come nascosta compositrice. Sicuramente se Clara (oh Clara Wiek sposata Schumann che ebbe l’amore uno ufficiale uno nascosto di due geni senza i quali la storia della musica non sarebbe la stessa) non fosse stata moglie e amante vaticinata niente pure esisterebbe di tanto delicato e struggente in musica in Brahms come in Schumann. Questi gli esiti più alti del Romanticismo. Un matto che si tuffa nel Reno un ciccione che va avanti a crauti e sigari… ma quando ricevevano dalla donna ispirazione creano fiume suono in bellezza che ogni fumo appestante diventa profumo: devo proseguire per farti capire cosa, io minuscolo riflesso della Wiek son per te Accio??

Passano venti anni. Brahms per il QUINTETTO OP. 88 sceglie i soli archi, due violini due viole cello. Giudica, come dargli torto?, il risultato consegnato alla perfezione! Rinnova il miracolo nel QUINTETTO OP. 111 che avrebbe dovuto concludere, è il 1890, la sua carriera di compositore. Che altre inventare? Secondo me basta, si dice Brahms accendendo il sigaro portando in giro nelle brevi passeggiate di mezzo metro il suo pancione avanti le scarpe.

Invece l’anno successivo scrive la prodigiosa OP. 115 dove il clarinetto sostituisce la viola per creare una eccelsa inquieta elegia.

Claudio… sia il 2023 per te d’aiuto la pratica brahmsiana che dopo mutazioni porta a compimento quanto ideato nel corso di una vita. Esaudisci per quanto puoi a lato degli impegni familiari il mio invito. A costo, io, di zappare le verdure dell’orto di rinunciare alle gite in barca agli arrosti sulla stufa economica… e per la Nada accetta ti trovi una badante e che mi occupi io di ogni questione economica e burocratica.


 




 

Cardellino,… mentre componiamo a quattro mani questo duetto, nel suo risultato per L’Olandese Volante, quasi un programma d’intenti: subito ti ringrazio per la disponibilità amorosa verso la Nada: ma non rinunceremo a nulla: se invento, come sai, segni, è perché sto con te in barca a cucinare arrosti a “lavare” la Nada a pulilla a maneggià buati a rènde pavimenti lucidi.

Per il resto l’esempio di Brahms è più che indicativo di quanto i decenni di dedizione alla propria opera può produrre. Ma s’ò uno zinzinino di genio non ritengo stia nella letteratura e arti bensì nel mio Umorismo nel come risposi al Tragico che riguardò i Di Scalzo a come so guidare l’auto il camion e a questa età ritrovare il linguaggio dei semi delle piante da potare da come irrigare riuscendo a creare giardino con ogni fiore. Però ti farò contenta curando per quanto posso il magma accumulato nei vari generi, in tanti anni, dove si riversò il mio petrarchismo.

Di certo tu per me sei come Clara Wiek. Non tenterò però d’affogarmi tanto la mia follia la tengo sotto controllo e per vangare a questa età non si può ingrassare come Brahms e bisogna star lontani dalle salsicce sgoccianti olio.

Se però non concludo che qualche scampolo letterario-estetico - come probabilmente accadrà - anch’io ho un musicista di riferimento. Sta, ANONIMO, nel XII secolo in Aquitania. Ti sorprendi? Ho studiato tanto la musica quando avevi i capelli corti e te ne stavi con Linton. Accio Heathcliff si placava ascoltando a giornate anche musica antica. Mentre pur’io diventavo antico nel grigio negli anni e pensavo che la tua beltà giovane se la godesse un imprenditore raffinato. Bella fregatura per un comunista come me. Dopo ho saputo che non era così… ma ci soffrivo a bestia. Rispetto alle arti da me frequentate già in maniera anarcoide radicalizzai ancor più il tutto.

Allora mi spostai ne Ducato medievale d’Aquitania dove la cultura monastica, ANONIMA, produsse capolavori. Giungevano trovatori incontravano il sacro monastico lo mutavano lo intrecciavano col profano. Non c’erano i nomi di chi creava scrittura e suoni. Ecco la fioritura musicale che dura non decenni ma secoli.

Quanto contava erano il calendario liturgico e le feste allegre laiche. La musica per questi eventi.

Come nella generosa varietà dei modi d’esecuzione che in disco sono ben conservati da vari Ensemble.

Preferisco la solennità liturgica di DESCENDIT DE CELIS con le sue strofe astratte e oniriche; ma pure il delicato e quasi profano di VIRGINIS IN GREMIO.

Che gaudio, per me, scoprire che le pratiche strumentali venivano trasmesse oralmente e ricostruite partendo da modelli vocali.

Giungo a immaginare che oggi nell’epoca-web telematica potrebbe esistere una poesia trasmessa di centro in centro reale che on line diventa ANONIMA istesso per Pittura e Fotografia e Musica. Perché non operare questa scelta comunista? Perché non accade? Né mai accadrà.

Tanto sono anonimi e resteranno ANONIMI anche chi si firma fotografa si definisce autore-autrice sui social e rammenta PREMI e CARRIERA CON TITOLI con editori grandi e da INCUBO peggio delle cucine. Perché alcuni tra questi milioni di poeti, metti un CENTINAIO, non fanno quanto facevano i MONACI in AQUITANIA nel XII secolo e i TROVATORI transitanti locande e piazze?

Vorrei tanto che quanto ho ideato avesse questo destino. Posso anche restare Anonimo. Se te stai, Sara, nel mio animo. Con questa facile rima concludo. Ti bacio. Ti aspetto. Mischio quanto abbiamo scritto. E resta inteso che ti darò retta. Sei la mia Guida proveniente da Firenze da Arquà da Bonn.