:: Accio e Sara Cardellino: Il cedro libanese al Père-Lachaise. Aprile 2024. Parigi.


Cedro libanese - Père Lachaise - Foto Sara Cardellino




Accio e Sara Cardellino

IL CEDRO LIBANESE AL 
PÈRE LACHAISE

Parigi - Aprile 2024




Sara Cardellino al Muro dei Federati - Père-Lachaise, 14 aprile 2024
cds





Karoline Knabberchen
(Guarda Engadina Svizzera 10 aprile 1959 - 20 agosto 1984
Isola di Austvågøy Lofoten Norvegia)
Foto Fabio Nardi


Clikka

Karoline Knabberchen - LA TOMBA VUOTA - Marzo 1984 - Père Lachaise
 

 

-Oggi, Sara, andiamo al Père Lachaise a salutare e fotografare il Cedro del Libano.

-Claudio... Claudio. So cosa accadde lì nel marzo 1984 a Karoline Knabberchen (aprile 1959-agosto 1984) quando scrisse “La tomba vuota” per Fabio Nardi che stava in Normandia. Immagino abbia altro da confidarmi, se vuoi. Voglio starti accanto se nostalgia dolore struggimento proverai.

-Cardellino, sarò forte imitando il Cedro del Libano. Sulla vicenda della “Tomba vuota” scritta da Karoline, altro ti dirò. Non ora, devo indossare panni corpo di Fabio Nardi: non è facile. Intanto sappi che da quel lontano fresco marzo con nessun’altra donna qui son tornato. Tu, oggi, mi sei accanto, ma tu soltanto puoi starci perché Karoline così vuole, perché il nostro amore uguaglia quello che legò i due fidanzati nel 1984.

-Claudio-Fabio... amore mio! Fatti tenere per mano... siamo all’ingresso. Chissà da quanto questo cedro sta lì...

-Ci son le date a ricordarlo. Ancora più antico ce n’è uno al Jardin des Plantes, del 1734, retto nei rami da tubi in ferro. Quello del Père Lachaise è più “giovane”. Karoline fece ricerche in merito. Fu messo a dimora nel 1870 all’ingresso principale un anno prima la tragedia dell Comune. Anch’esso oggi necessitante cavi a sorreggerlo. Nelle settimane precedenti a quando Karoline scrisse solitaria tra i viali del cimitero “La Tomba vuota” i due fidanzati portarono rose rosse al “Muro dei Federati” lì fucilati dagli sgherri di Thiers. Karoline disse ad un turbato Fabio: “Il Cedro del Libano stette unito crescendo alla forza sacrificale dei comunardi. Possiamo vederla intuirla viverla questa forza arborea e rivoluzionaria dei compagni antichi della Comune: le rose rosse contribuiscono  a sorreggerla nel tempo che verrà".