Margherita Stein in Wildt-Sarfatti - 1979
fotografata con rimando allo scultore e all'ideatrice del movimento "Novecento".
Adolfo Wildt scolpisce figure in rappporto con la morte anche per tombe.




Adolfo Wildt: Margherita Sarfatti. 1930






Margherita Stein nel camposanto Vecchio di Pisa
in visita al Trionfo della Morte.
Margherita Stein nel Camposanto Vecchio di Pisa
rimira la struttura Commedia dantesca
e con fondoschiena mi fa da esca.
Foto cds estate 2012.
Dopo visitiamo il Trionfo della Morte
di Buonamico Buffalmacco.

"Fammi vedere come mi hai preso. Ehmm... sono un po' troppo formosa.
Urge ginnastica e dieta. Così combinata la Morte ci pasteggerebbe golosa.
E tu vivo. Accio. Che appetito hai?"



Margherita Stein
L’UNICO LAPIDANTE A ME STANTE
Dal  “TRITTICO SULLA MORTE QUANDO TI TOCCA”.
1980
 

I - L’UNICO LAPIDANTE A ME STANTE. Incontro alla Morte si va soli. Un evento incondivisibile. Sicché io sono l’unica moriente. Morientando stelo corolla petali. Margherita Stein. Ma se l’esistenza è il modo d’essere proprio del mortale in quanto mortale, allora io sono anche l’unica esistente. Io sono quindi l’Unico. La lapide in marmo preparata dal becchino STIRNER. Non si tratta di un’affermazione umoristica al nero, la mia, o supponente; ma di una scoperta dolorosa: gli altri propriamente non muoiono, degli altri - propriamente - bisogna dire che mancano, che mi mancano. Non esistono? Già, propriamente non esistono. Gli altri - gli altri esseri, le cose, la mia stessa immagine - ovviamente sono tutto per me, non altro che tutto quant’altro vi sia di essenziale per me oltre me, ma, propriamente, niente al di là di me esiste. Nel suo complesso il mondo è la mia ricchezza, la mia dote, ciò consumando il quale, e grazie al quale, io vivo. Insieme siamo l’UNICO, cioè l’ingiustificabile, il gratuito, l’originario. Io esisto, cioè muoio; il mondo, come la luce e il calore per la stella, è la mia dote, cioè si consuma, si spegne.
 

CONTINUA...