:: Claudio Di Scalzo: Paesassaggio dico interrocattivo. Dittico. Con riassunto "Come presi a fotografare"


Fabio Nardi/Claudio Di Scalzo allo specchio di camera - Primi anni Settanta.
Dietro le spalle multiplo di Man Ray "La Priere"; "Fiori per bataille", Cofanetto Vallecchi Dino Campana 





Claudio Di Scalzp
 PAEASSAGGIO DICO  INTERROCATTIVO.
DITTICO. CON RIASSUNTO “COME PRESI A FOTOGRAFARE”

 

Ho preso a fotografare, come Claudio Di Scalzo e Fabio Nardi, molto presto. Nel 1969 avevo già tra le mani già una delle prime reflex , la Komica Domirex, nell’albergo (clikka) La belle Élisabeth di zio Lenino in Montparnasse. Devo a questo zio, comunista devota ad Amedeo Bordiga, tutto preso dalla “accumulazione originaria socialista personale” se potei usare macchine fotografiche di alto costo e preziose lenti: Leica, Nikon, Hasselblad, e pure Polaroid, organizzare la camera oscura nei suoi alberghi, ne aveva uno anche a Londra e a Tirrenia. Prima o poi, se ne avrò coraggio e tempra e voglia, racconterò la sua biografia romanzesca e la tragica fine per assassinio allo scadere degli anni ottanta del ‘900. Glielo devo per come a me a Stein a Knabberchen volle bene e amicizia. Sono centinaia le mostre di fotografi che vidi, i cataloghi studiati, gli incontri. Perché come per l’arte pittura o concettuale anche per la fotografia si necessità vederne le opere: negli anni sessanta e settanta si sono incrociate. Buona parte delle fotografie, centinaia e centinaia, sono andate perse e distrutte. Non sto a scriverne le cause legate ad amori tempestosi e tragici. Ricordo però l’incendio che i fascisti pisani diedero alla sede di “Vecchiano e paesi” nel 1973. Distruggendo il mio archivio fotografico e laboratorio lì organizzato. Che usavo più libero rispetto a quello nel cascinale abitazione perché acidi e fumi indubbiamente davano disturbo a mi-mà. Nei primi anni ottanta usai la prima macchina fotografica digitale della Sony, La Mavica FD5. Le foto andavano in floppy. Ma esse erano un disastro per quanto riguarda lenti tempi risoluzione. A seguire nel 1996 viene la Kodak DC20, la prima fotocamera digitale tascabile. Nel 1999 la Nikon D1. Da ricordare che Photoshop fin da 1990 sperimentava software per la rielaborazione digitale dell’immagine. Da allora tutti possono fotografare senza camera oscura. Fino ai social oggi. Milioni di foto.

Dunque, per quanto riguarda CDS e Fabio nardi, esistono migliaia di foto in digitale e centinaia di quelle salvatisi sviluppate in camera oscura. Ma siccome usavo, credo d’averlo già scritto, reflex d’alto lignaggio e Hasselblad i ritratti di Cantelli e Knabberchen e Stein e Antonia Milk sono nelle stampe conservate e nei negativi in ottimo sttao. Silvae Lo attiene con Idina Faro e Sara Esserino-Capei Corti-Cardellino al digitale reflex e pc.

Intendo sistemare, ci vorrà un anno e più, Dio mi protegga, l’archivio fotografico disperso tra pc e stampe nelle soffitte. Perché Sara Cardellino mi ha detto che ciò s’IMPONE! Per incoraggiarmi al lavoro estenuante, avrà ragione a dirmelo?, afferma che pure per fotografare ci vuole “Fantasia ch’è molto più dell’Immaginazione, come scrive De Sanctis, Claudio. E tu ce l’hai. Hai avuto occasione di usare macchine fotografiche ottime ma ciò conta fino ad un certo punto. E questo lo sai anche se non lo dici, e aggiungo ch'è tempo di riunire la scissione, o perlomeno renderla meno inquietante, che sopporti da tanto, di Claudio con Fabio fotografi”

Anche da queste parole, recenti, si capisce cosa sia per me SARA CARDELLINO. Posso aggiungere che le muse fotografate come Stein e Knabberchen e Faro e Silvae Lo, sapendo di filosofia hanno dato, spesso, cornice adatta a quanto scattavo per loro e con loro. Insomma fotografavo avendo conoscenza di varie estetiche e dell'essere.

 

1


"Se tutto alle spalle pende seduti si scoscende" - CDS, senza data


 

ESTETICA INTERROCATTIVA

Il Bello e il Brutto? Al Tutto si paga il fio dell’usufrutto.

E quando tutto pende distinzione s’intende?

Forse piante rete (montaliana?) mare son il Niente.




2



Piccione in arcate decostruito - CDS, senza data.




NERO ARCO PENSIERO CERCO SIERO

Tutto decostruito, ride e dice, Derrida fantasma.

Io fotografo primo dello scatto mi ciuccio il dito.

Alle due entità, dell’estetica, impongo il patto,

lenti due sull’atto. Rimango senza età la coppia pure.