:: Claudio Di Scalzo: Un’ombra di sedia ovvero Photo and Language in casa Menone via Platone. 1973 |
Questa fotografia, oggi 10 aprile 1973, dove compare un’ombra di sedia sulla parete è un omaggio, ironico, a Joseph Kosuth, alla sua opera “One and Three Chairs”, del 1965, quando presentò una sedia reale una in fotografia una descritta dal dizionario. Con ciò fondando l’Arte Concettuale facente perno su Art and Language. La fotografia titolata “Un’ombra di sedia”, suggerisce il mobile reale che non si vede, ma lo si può immaginare-pensare, tanto che l’immagine può considerarsi doppia; o almeno giustificare ch’essa è: “Foto e Lingua”, e, rimandare a Platone, che di ombre in caverna se ne intendeva - non è una buia caverna la camera oscura? - in più stravolgo il Menone, dandogli nel titolo consistenza di casa nella via adatta, personaggio-autore, considerando che in quest’opera il filosofo suggerisce che la conoscenza sia una credenza vera accompagnata da una spiegazione. La reale credenza offerta al nostro conscio ottico e la spiegazione che sta nella sedia reale che non appare ma c’è. Questa foto può considerarsi una fotografia con declinazione concettuale. |