:: Sara Cardellino: Stradario veneziano per intreccio vario di musicale mano alla ricerca di Lalo Nada Accio Bambino |
PER INTRECCIO VARIO DI MUSICALE MANO ALLA RICERCA DI LALO (FESTA DEL PADRE) NADA E ACCIO BAMBINO.
Tu, Accio, pisano non ti trovi a tuo agio a Venezia riguardo ai cartelli di una strada, calle, di un canale, rio, di una piazza, campo, perché ti rapporti allo stradario come tu fossi sempre a Lucca da San Martino a Piazza Napoleone a Pisa da Piazza dei Miracoli a Borgo Stretto al Ponte di Mezzo; pertanto mi sono detta che devo inventare un trucco, meglio un gioco, perché tu memorizzi meglio i nomi di strade e ponti della mia città. Lalo con Nada son stati una sola volta a Venezia, e tu come mi hai detto avevi otto anni. A questo punto applico la Legge Henry James, che Venezia amava e detestava, l’autore del racconto il “Cantuccio segreto” e del “Carteggio Aspern”, quest’ultimo romanzo breve ambientato a Venezia, perrché stando con me in giro, tu possa ritrovare te con i tuoi genitori, con tuo padre, però fantasma buono. Io ci provo. Le immagini riprese dal web a volte mostrano indistinta persona. Il che è adatto alla bisogna.
Siamo in FONDAMENTA SAN SEVERO nel SESTIERE DI CASTELLO Fondamenta ovvero strada che costeggia un canale: a volte ne prende il nome.
L’allungo del passo come reticenza senza rivelare ove va l’acino oscuro del cammino in Fondamenta. San Severo mattino intinto nell’albume simile a piuma conduce la Sconosciuta verso l’incontro. Vuoi saperne il nome? Non so dove va ma so chi è!
RIO TERRA DEI GESUATI Canale che una volta riempito di terra e pietre diviene una strada. Qualora diventi una piazza s’appella “Piscina”. Interrare archi e altra geometria in quello ch’è stato che più non sarà. Si congiunge l’ingenua lingua terrestre con l’astuta acqua assorbita zolla. Qui tornano i passi cadenzati in illusoria memoria sul futuro. Vieni cerchiamo tuo padre! “ir tu’ babbo”
Sotoportico, a te piace di più questa forma, è un passaggio al coperto.
Se cammini in dissonanza con la meta tanto da pensarla fiaba non scritta bensì fotografata a caso da altri scoprirai il mondo orizzontale che all’improvviso ti si rivela con chi cerchi valicante ponte dopo il sotoportico riparo dal sogno che non facesti. Troverai così Lalo a Venezia con la Nada frastornata tu Accio che “sgrani occhi”. Dove scapperei qui, se in pericolo, che non ci sono argini e canneti come sul Serchio?
Strada principale, che salizada, è pavimentata
Salizada verso la scalinata Ponte di Rialto. La Bellezza pavimenta la felicità conduce all’ambiguità del marmo. Lalo partigiano sapeva che ogni monumento strada palazzo è sostanza illusoria se non è resa nel tempo solida dagli uomini dalle donne dai bambini che vivono lavorano sperano. Tu Accio, figlio, a volte lo dimentichi. Tuo padre morto ancora ha trincea più solida nel reale terrestre. Spera non ti rimproveri per questo, ritrovandolo qui.
RIVA DEI PARTIGIANI Larga fondamenta in genere lungo la Laguna. Adatta per la Resistenza ch’è lunga e che mai nessun post fascismo potrà ridurla amputarla scorciarla. Fondamenta solide. Quando questa didascalia leggerai tu comunista bolscevico la socialdemocratica abbraccerai. Oggi Fronte Popolare nella missione della tua stirpe a Venezia ritrovare.
Strada con presenza di tante vetrine.
i cagnolini il naso. Ai primi ozi del danaro ai secondi gli effluvi portati dal caso. A Venezia quel giorno il cagnetto annusò le suole a lalo e Accio esclamò: “Pussa via!”
CORTE DEI DO POZZI La Corte ovvero un cortile Dal cortile con i pozzi in dialettica s’avverte spicchio eternità del cielo. Il divenire che non finisce del pozzo dentro l’essere che siamo e fummo. In piedi sul pozzo, e guardasti il cielo, Lalo ti fotografò. La Nada esclamò: “Se casca e si rompe un braccio sarebbe il guadagno a venì qui!” Chissà se fosti tentato di cadere o di fare un saltello su di una gamba sola!
RIO MENUO O DE LA VERONA A volte strade e canali di Venezia hanno più di un nome. C’è qualcosa di simile a Lucca e Pisa?
Rio Menuo con due gondolieri. S’incontrano e lì restano con Google Maps. Lalo… portò Accio e la Nada in gondola. Sorrise dicendo: i gondolieri che si sfiorano in senso contrario sul canale si salutano come i camionisti sulla strada per Pisa.
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