:: Fabio Nardi: Feuilleton Palpitante INN EN. La Punta dell'iceberg nel 35 della morte di Karoline Knabberchen il 20 agosto 1984



CDS: "Karoline Knabberchen contro ogni gerarchia poetica"
 tempera su carta - 31 XII 2017



 

A Sils Maria l'onda che incide il suo corso fluttuante tra gole d'acciaio è la similitudine che concedo alla mia infanzia.
Intagliavo rami così come i monelli che sul Serchio sceglievano il legno adatto per le fionde,
ma che poi spezzavano le tue, gelosi tu sapessi far meglio;
la differenza è che io non t'avrei tradito. (...)

Karoline Knabberchen dice a Fabio Nardi che lei, conoscendo la sua tragica infanzia, dove fu tradito, lei mai l'avrebbe fatto! NdC 





QUI, nel 2003, viene pubblicato 

INN EN

dal Canzoniere di Karoline Knabberchen - Viaggio in Svizzera - Vocabolario Minimo


EN. Il fiume Inn solca la valle fino  a presentarsi all'Austria, bussa a Innsbruck, e consegna plancton al Danubio. A Scuol, sulle rive del fiume, portai tanti addii alle rose stupendamente fasciate che mia madre riceveva in dono da mio padre. Papà era cresciuto in questo rustico paese. Baciavo i petali uno a uno prima di consegnarli alla loro inusuale mortalità. Chi ignorava le pietre per la schiuma opaca di un senso qualsiasi, chi sceglieva il sasso per donare, l'ultima volta, alle scaglie del tramonto una possibile consonanza. Estranee le rose, come ogni vita altrui, vivevano ancora in me per coprire la mia fuga dal profumo.

                                       Dov'eri quando i petali nell'Inn componevano sciarade di fatalità?
                                                  Se tu, giovinetto, avessi scrutato il Serchio come dovevi
                                                             non avrei pagato il fio di questa solitudine.
                                                                            Quali erano allora i tuoi pensieri mentre, tra i divertimenti,
                                                                                            ignoravi il passaggio del mio fiore?
                                                                                                        Intuii a Scuol che ancora rinunciavi a trovarmi.
                                                                                                        Ancora seguivi gli idoli della tua età di studente.
                                                                                                        Saresti venuto, certo: ma intanto, sulla riva,
                                                                                                        rimasi impotente a fissare i maggiolini
                                                                                                        fare scempio delle foglie nuove.
 



 

CDS: L'Inn En di Karoline Knabberchen - Collage su carta poi intelata  




 

Fabio Nardi

IL MIO 2017 E QUELLO DI CLAUDIO DI SCALZO

FEUILLETON PALPITANTE

 

il 2017 nel suo 9 gennaio e febbraio e nei mesi seguenti per Claudio Di Scalzo e L'Olandese Volante disalberato (sopravvive come antologia on line) sono stati tempi terribili. I mesi del “sangue al naso” accosto all'agonia di Giovanni Boine (nel centenario a maggio della morte) e del “Falco Ferito”.

Il romanzo transmoderno che lo riguarda riceve glossa a certe pagine di Conrad di Borges del Vangelo. Poi, come un Eroe da libro senza libro, la svolta salvifica per l'apparizione della “Donna che visse due volte nel suo cuoreSara. (Clikka: Sono in pericolo Sara. Ho bisogno di te) Che salva come Cardellino il Falco ferito con l'ala spezzata e come Zerelda Zee Cardellino il suo Jesse Accio James sparato alla testa dal codardo Robert Ford.

Accade la Domenica delle Palme a Vecchiano, al Cancello Verde di Lalo, guardati da pino noce magnolia. E senza cacciucco perché la sarta Nada sta in ospedale in pericolo di vita.

Anch'io Fabio Nardi, personaggio, o doppio?, dell'autore scalzo, ho vissuto mesi d'angoscia e d'alto dolore. Non poteva accadere diversamente.
 

Fabio Nardi


 



 

CLAUDIO DI SCALZO 
NOTA SU QUANTO CONTA PER ME

 

KAROLINE KNABBERCHEN nella vita reale che ebbe (Guarda/Engadina 1959-1984) si è suicidata all'isola Austvågøy delle Lofoten annegandosi a notte; come personaggio che ne ho ricavato con Fabio Nardi è quanto di più bello abbia mai potuto scrivere disegnare fotografare. L’amore di Fabio Nardi e di KK è la mia chiesa. Tutto il mio anarchismo. Se ciò rammento, sorta di copyright-spirituale non è per avere un diritto borghese sull'immaginario, bensì per affermare che non pubblicherò i libri nei generi in cui KK è affidata. Quanto sta sull'Olandese Volante antologia basta e avanza. 

(...) Grazie a A Sils Maria l'onda che incide il suo corso fluttuante tra gole d'acciaio è la similitudine che concedo alla mia infanzia.
Intagliavo rami così come i monelli che sul Serchio sceglievano il legno adatto per le fionde,
ma che poi spezzavano le tue, gelosi tu sapessi far meglio;
la differenza è che io non t'avrei tradito. (...)


Karoline Knabberchen dice a Fabio Nardi che lei, conoscendo la sua tragica infanzia, dove fu tradito, lei mai l'avrebbe fatto!


 





 

Claudio Di Scalzo

IL CANZONIERE DI KAROLINE KNABBERCHEN

 

Il Canzoniere di Karoline Knabberchen, è un immaginario, per estensioni tematiche, che tiene in sé presupposti speculativi che sono anche carne e sangue, reale, di un’avventura poetologica e narrativa. Romanzo. Il personaggio di Karoline ha il cuore angelico oceanico, e può contenere anche altre firme, che ne dilatano il battito. Come per il fumetto e cinema e serie televisive auspico che altre firme ne scrivano un altro lemma, di questa partizione. Transmoderno.

Nel suo viaggio terrestre e da presenza oltre la morte Karoline ci dona il suo elenco di illusioni e allusioni perché noi si possa, io e Fabio Nardi, comporre l’atto consustanziale alla sua biografia con testi creativi che siano anche recita, preghiera, religione, alchimia. L’angolatura prospettica della storia di Karoline Knabberchen morta, taglia la parola personale perché accolga nella ferita un sistema di immaginario in dialogo con la prosodia, la cadenza, il respiro adatto ai nomi del reale e di quanto lo valica.

La presenza della "ranocchietta" saltellante Knabberchen, noi due, Claudio Di Scalzo e Fabio Nardi, la conduciamo nelle pieghe del mondo per danzare ogni rapporto di creazione linguistica come fuoco in-fatuato tra pagina stampata ed elettronica, sperando somigli a fuoco divoratore dei tempi a noi consentiti non spegnendosi. Scriviamo perché la voce di Karoline Knabberchen vinca ogni consumazione. E resti racconto per chi la vorrà incontrare.


L’arditezza si confà a questa scommessa, nostra, con la delicatezza di una giovane donna svizzera, che sostò a Pisa, nei primi anni Ottanta, e nel paese di Vecchiano, e che molto viaggiò nella sua breve esistenza (Guarda.Engadina 17 IV 1959 - Lofoten.Norvegia 20 VIII 1984), a volerne raccontare, nei generi più diversi, ogni reale extratestuale per proliferazione di eventi e apparizioni.


Dai rami del bosco a Guarda, dove Karoline nacque, arriva il muschio del tronco che s’affida a un nord perenne, e la fragranza scaldata dal sole autunnale dei rami a Sud. Se immaginate chi scrive che questo tronco abbracciano avrete il rigore circolare costruttivo che ci anima.


Però il poema necessità che il bosco e il tronco e i rami da noi scelti guardino il mare, e noi con loro, l’oceano e il cielo stellato che di esso fa calco nel visibilio di certe notti, perché noi cerchiamo una semantica della forma che sia pura, e il Sacro s’accosta soltanto all’immensità. In questo processo, e ci sentiamo molto antichi, le nostre identità si mischiano negli spazi vissuti a quelli da vivere, all'intreccio del già scritto a quanto verrà versato nell’abisso concavo dell’immaginario. E le nostre psiche avranno la loro morfologia - spacchiamo il presente nel passato e futuro, invertiamo i tempi - nello sguardo della donna svizzera che ci guida.

Ogni procedimento artistico diventa, se sposato, un anello da portare al dito indice con cui si scrive; io e Fabio Nardi nel Canzoniere di Karoline Knabberchen ne accettiamo che esso distringa la mano e le ossa e la pelle nella crescita del procedimento artistico perché ogni lacerazione reale abbia legittimazione nella trama iridescente della fascinazione di quanto verrà letto e guardato nell’opera avendo al suo stesso interno la finzione della poesia: perché ogni anello ti consegna a una fede e insieme ti lacera le falangi se mai volessimo staccarlo dall’impegno preso. L’amore per Karoline Knabberchen è per sempre!

La tensione nell’immaginario per Karoline è unificante. Come la paglia tagliata conserva l’oro e la recisione della falce.


Ogni rappresentazione porta con sé l’eterogeneità e sta alla tensione unficante – useremo la dialettica? – estrarre dal caos del “racconto” quanto ha forza detto mito del sacro nella vita nella biografia poi morte e quanto vale meno di un’ombra di scodella rimossa vuota dal tavolo.


Karoline Knabberchen raggiunse con Fabio Nardi, la tomba di Giovanni Boine a Imperia/Porto Maurizio. (Da questo viaggio la raccolta: Clikka: Karoline Knabberchen: La Resurrezione di Giovanni Boine) Una tomba può rivelare che quanto sembrava noto nasconde l’gnoto in cerca d’altro nome. L’esperienza stratificata nell’oblio del poeta ligure rivela che il nostro immaginario è sempre affamato di alterità, verso quanto si rivela dedizione, custodia, cura, e anche un gorgo nell’oceano può somigliare ad un fiore che ancora fiorisce nel circolo dell’eternità da depositare dove la pietra parla.

 


CDS: "KK all'ultimo sole"





 

PERSONAGGI PRINCIPALI
DEL "CANZONIERE DI KAROLINE KNABBERCHEN"
 

KAROLINE KNABBERCHEN

Poetessa svizzera che studia letteratura e filosofia all’università di Pisa

e che si suicida venticinquenne alle Lofoten, Austvågøy, il 20 agosto 1984

FABIO NARDI

Fidanzato vecchianese di KK e artista fotografo dalla vena eclettica

LIBERTARIO NARDI

Babbo sempre evocato senza tomba fissa

ELVIRA SPINELLI

Madre di Fabio, sarta in ogni luogo apprensiva

ETEOCLE SPINELLI

Nonna di Fabio

ANDRI KNABBERCHEN

Padre dei pomeriggi in barca

GERDA ZWEIFEL

Madre severa, signora degli incubi

RUT ZWEIFEL

Nonna dei garofani rosa

UGO SENTITO

Filosofo misteriosofico


 

PIANO DELL'OPERA

KAROLINE KNABBERCHEN. CANZONIERE D’AMORE IN VITA

 

Libro-Introduzione

"Le età dell'angelo svizzero Karoline Knabberchen - Diario Bagnato"

La freccia di sabbia. Libro Primo. Due tomi.
Due piante nel nocciolo. Libro Secondo.
Bave. Viaggiatori da Biblioteca.
Ornitologia vecchianese ed engadinese da banco per KK.  Libro Terzo. Due tomi
Quaderno illustrato vecchianese. Libro Quarto.
Viaggio intorno a un volto. Libro Quinto. Due tomi.
Spuma sulla carrucola in risalita. Libro Sesto.
Anello Rovente. Libro settimo.

KAROLINE KNABBERCHEN. CANZONIERE D’AMORE IN MORTE

Il verso annuale della ranocchia. Fiabe del camino.

Telegrammi sott’acqua. Candele spente
Come apparve la morte a Karoline Knabberchen. Libro ottavo

Karoline disegna. Libro Nono.
Filosofia da baita. Proiezioni musicali. Libro Decimo.
Tavolozza per Gaudio e Requiem. Cardiodramma. Libro Undicesimo
Fabio Nardi - Karoline Knabberchen. Epistolario. Lettere. Biglietti postali. Cartoline. Libro Dodicesimo
La Resurrezione di Giovanni Boine. Libro Tredicesimo


 

Del “Canzoniere di Karoline Knabberchen” in trentasette anni sono stati pubblicati pochi estratti da “La freccia di sabbia”,
“Quaderno illustrato vecchianese”, “Viaggio intorno a un volto”,
“Cardiodramma”, soprattutto sulla rivista poi annuario Tellus, e sporadicamente in mostre collettive di poesia visuale negli anni Ottanta.

CDS cura il racconto illustrato in versi e prosa e fotografia: "Karoline e il fotografo"
 

 

SULL’OLANDESE VOLANTE - Barra Rossa - ALCUNI CAPITOLI

DEL CANZONIERE DI KAROLINE KNABBERCHEN



CLIKKA


Karoline Knabberchen


Karoline Knabberchen ammalata

Karoline Knabberchen - Innocenza tua e mia

Libro perduto di KK