:: Karoline Knabberchen: Manialistica per Fabio Nardi sul rapporto Pascal/Kierkegaard. 1980. 40° della morte


Karoline Knabberchen
(Guarda Engadina Svizzera 10 aprile 1959
1984 20 agosto Austvågøy Lofoten Norvegia)
Foto Fabio Nardi.




Karoline Knabberchen
MANUALISTICA PER FABIO NARDI
SUL RAPPORTO PASCAL/KIERKEGAARD
AFFINCHÉ SCELGA CON SERIETÀ/PENSOSITÀ
1980

 

Facile scoprire dove ti troverò. Piovono lacrime si bagna la pista. Ginocchia piegate piedi claudicanti. Tonfi della fronte in basso. Vengo a te, salvarti posso, saltando Ranocchia (Knabberchen) nel senso contrario dove giungeresti confinando con me: in me annullandoti: perso senza fede alcuna. Chi sarebbe più in rischio mortale? Fidati della manualistica che t'abbraccia. Avrò labbra tinte come nella fot. Ch'ho ridotto coriandoli.

Pascal rifiuta la Ragione giudicata insufficiente per la conoscenza di Dio; ed ammette l’Esprit de Finesse, intuizione immediata che nasce dal cuore, quasi un CARDIODRAMMA, offerente possibilità di cogliere direttamente il Divino, l’Eterno. Pure Kierkegaard condanna la Ragione esaltando la fede unico mezzo per raggiungere Dio.

Slamare dal bordo della foglia picciolo quotidiano. Pescare il principio detto: “E così non sia seppure nel peccato”.

Inoltre Pascal riconosce che il divertimento non libera l’animo dal tormento interiore della propria miseria; terrei nel dovuto conto questo Pascal, Fabio, perché t'affidi troppo ai giochi divertenti surrealistici dell’avanguardia storica: su tutti al beffardo Duchamp all’irriverente Man Ray; e, Monsieur P sostiene che l’individuo deve compiere una SCELTA: comportarsi come se Dio esistesse oppure vivere come se Dio non ci fosse. La Fede in Dio comporta un rischio perché dell’esistenza divina non si può essere certi razionalmente: ma rischio che vale la pena di correre.

Sinopia dell’estate che tace di sé. Se ancora ocra divaga sulla rupe ove il caso calcolò cecità figlia forma ebria di vuoto. Baciami gli occhi chiusi illaqueati di rugiada.

Anche Kierkegaard afferma che la vita estetica, come quella etica, non appaga il soggeto; e indica nella vita religiosa, cioè nella Fede, l’unica via che permette all’uomo di possedere Dio. Sceglie tale forma di vita nell’ANGOSCIA dell’incertezza rischiosa perché non sa quali saranno le conseguenze della sua decisione.

Non vidi mai rose qui ne annusai però il profumo nel giugno esploso alla preghiera taciuta troppo tempo. Se ridi nel volo senza nido velo intreccio dove giravolta vale estetica senza riparo. Nella tua stessa aria plano sul vuoto comune qualcosa che ritroveremo. Se la riconosci saremo assieme nel pericolo.

Studia, per una volta seriamente, la manualistica di questo capitolo. Tua Karoline Knabberchen, estate 1980