:: Karoline Knabberchen: Quaderno del mite inverno - VI |
Fabio Nardi: Acque - Anni ottanta -
I MIEI DUE AMICI SCHELLING E KIERKEGAARD QUI RIUNITI… Tengo accosto sia Schelling che Kierkegaard. Però faccio da batti-tacco al danese quando esce dall’aula, per non più tornarvi, dove ascoltava le lezioni del redivivo alla cattedra Schelling sulla Filosofia della rivelazione. La filosofia non è l’organo della teologia, medita Kierkegaard svoltando l’atrio e uscendo sotto al sole berlinese pallido. Come la sua fronte del resto. L’illusione di spiegare tutto, monologheggia Kierkegaard, è un’operazione che resta impantanata a livello mentale e basta. Le foglie della magnolia crepitano anche sotto raggi flebili nell’agosto ma l’apice dell’estate è la loro caduta per far posto al fiore. Ma perché scrivo di questo ricordo vecchianese mentre seguo Kierkegaard sconcertato in fuga da Schelling? Mi gira la testa e tossendo non reggerò il peso di questa percezione lontana e di oggi. Il carattere assoluto del cristianesimo comporta una sua, tutta sua sì sì, dialettica assoluta che inutilmente la ragione umana pretende di spiegare componendo e ricomponendo, si possono spianare le rughe che ti segnano il volto caro il mio anti-hegeliano rancoroso Schelling? sei della stessa pasta del gran morto per me! non è sulla via liscia, qui non cadono foglie di magnolia, qui non s’incontra il fiore sul ramo!, della speculazione che si comprende e s'incontra Cristo; al contrario bisogna spezzare in noi la speculazione, ramo secco, e procedere con la pretesa e la scelta nell’estate che si dilegua di una totale prossimità essenziale a Dio! Le mura dell’università stanno in un turbine di fugacità, sembravano così solide! Il mio tempo nella filosofia va all’indietro come in treno cambiando sedile per consegnarti a quanto fugge, o scappa, tutto in avanti. Per fortuna Fabio siamo in auto. Per fortuna posso tenere con me i due filosofi in ugual amicizia e confidenza perché tutti e due affermano che Cristo è il centro e il fondamento del cristianesimo. Se potessi confessarmi a loro rivelerei che Cristo lo è anche della mia tosse. Fabio! abbracciami, amore mio stringimi!, in questo improvviso furore delle parole pensanti in me punte di foglie acuminate disposte a ferirmi.
...CONTINUA |