:: Karoline Knabberchen: "Sei tutta la mia famiglia" - Quaderno del mite inverno VIII |
Fabio Nardi: "Nell'arco del tempo ti penso e ancora ti guardo" San Martino, lucca agosto 2016 Lumix FZ/200
Karoline Knabberchen QUADERNO DEL MITE INVERNO (20 agosto 1984 – 20 agosto 2016) (a cura di Fabio Nardi)
VIII SEI TUTTA LA MIA FAMIGLIA La fede in Dio è tale se coinvolge il credente, cioè colui che cerca la trascendenza, nella radice più profonda del suo essere. Dio deve tumultuare l’intimità dell’uomo nella sua dimensione corporea mentre vive la propria biografia. E per questo il credente, io Karoline Knabberchen, vivo la solitudine in questa ricerca. Non può che essere così. Kierkegaard di questa condizione ha trascritto l’andamento tragico col Diario. Lo stesso Gabriel Marcel nel suo “Journal Métaphysique” ricorda che questo vissuto adempie a costituirsi mistica. Tu, Fabio mio, seppur tanto diverso da me, so che sei dentro la medesima singolarità, magari più ribelle, più influenzata dal tuo impatto ideologico rivoluzionario; ciò mi porta consolazione; affido alla coppia anche questo compito da sentire in due. Lo capisci vero?! Per questa nostra singolarità di fede di sua ricerca vibrata nel viaggio, nel fidanzamento, nell’amore: tu sei la mia famiglia intesa nel senso più alto. TUTTA LA MIA FAMIGLIA. Tu sei la mia famiglia più di mio padre mia madre dei miei nonni. E voglio, lo voglio!, che anche per te sia lo stesso. Se tu non capisci questo non potrai aiutarmi nella mia solitudine, né accostarti a me nella ricerca del trascendente, né amarmi come confido accada. Ora metti l’autoscatto alla tua reflex, poi ci facciamo una foto accosti, che ci teniamo per mano, e sotto ci scriviamo, io per la mia parte e tu per la tua: “Tu sei tutta la mia famiglia”. Se non lo fai sottoscrivendo che io sono tutta la tua famiglia, la più importante, scompaio, ti lascio. Vado altrove. Anche se non so dove!
(Karoline Knabberchen e Fabio Nardi si trovano in Normandia nel marzo 1984. E litigheranno per la discussione sul Singolo, sulla Fede da tenere accosta in coppia, e sull'idea di Famiglia. Per questo Karoline Knabberchen raggiunge Parigi da sola. Vagandovi. All’Orsay al Père Lachaise. Mentre Fabio se ne starà da solo Trouville (vedi: “La tomba vuota”, pag 49; “Nota in forma di fuori quadro parigino”, pag 51 - "Silenzio per guance arrossate" - pag 46 - “Scaglie di lettere atlantiche per Karoline a Parigi”, Tellus 24-25, “Scritture Celesti”, pag 46, 2003)
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