Fabio Nardi: "Monte dorato nell'ocra scavato" - A Karoline Knabberchen
Fabio Nardi
MONTAGNA CON IMPRONTA D'ETERNITÀ. DITTICO.
ALBUM DI FOTOGRAFIE PER KAROLINE KNABBERCHEN
Fabio Nardi: "Monte dorato nell'ocra scavato all'ombra al cielo consegnato"
Ho fotografato quest’orma concava imposta dalla natura - una frana improvvisa?, un crollo lento e inevitabile? -alla montagna come fosse un’impronta di tutte le immagini che ho pensato metaforicamente di scattare per te Karoline Knabberchen d’Engadina.
Spazio della rappresentazione per legame inciso nella dura pietra. Ma perché la dialettica sia totale tra quanto vivo e vissi per Karoline, la fotografia necessità di trovare, nel dittico, l’ombra in basso.
Scatto un’altra fotografia con campo ottico più ampio. A questo punto la metafora del sentimento unico in due tempi riversato, in vita in morte dell'amata, trova il proprio riconoscimento, disvelamento, e l’apparenza dei giorni diventa eternità. Culto. Religione. Tempo e spazio, dell’impronta nel corpo vivo della montagna, liberata dal cielo azzurro in alto, legata al basso dalla sera, si contraggono, celebrando la conoscenza delle date che ci riguardano: cinque anni assieme io e te, dal gennaio 1979, trentadue anni da quando nel 1984 Karoline mi lasciasti per un gorgo alle Lofoten. Azzurro gorgo come il cielo sopra la montagna. Scuro gorgo tagliente come le rocce in basso invase dall’oscurità.
Karoline Knabberchen
Guarda, Engadina, 10 aprile 1959 - Lofoten Austvågøy Norvegia
Foto Fabio Nardi, 1979
La libertà in amore dice gennaio e la porta invisibile (sacramento della fedeltà?) all’occhio e all’obiettivo aderisce alla chiave simbolica con cui apriamo al nostro racconto. Che inizio ebbe e fine non avrà. Ti amo Karoline Knabberchen.