:: Sara Cardellino - Bruno Ritter - Karoline Knabberchen: Warten auf's Tauwetter... Aspettando il disgelo |
WARTEN AUF'S TAUWETTER... ASPETTANDO IL DISGELO
Questa estate, io e Sara Cardellino, andando in Engadina, dove nacque e crebbe Karoline Knabberchen (Svizzera - Guarda 10 aprile 1959 - Isola di Austvågøy Lofoten Norvegia 20 agosto 1984), siamo passati a salutare il mio amico pittore Bruno Ritter, a Borgonovo. In Val Bregalia vissero i Giacometti e Varlin. Nell’atelier, Cardellino, ha scelto il dipinto “Warten auf's Tauwetter... Aspettando il disgelo”. E guardando fuori le montagne lussureggianti di colori ma avendo negli occhi, anche, l’inverno del quadro ha scritto un dittico. L’ho inteso dedicato alla Ranocchietta-Knabberchen saltellante e al suo disperato fidanzato fotografo, Fabio Nardi, nel perderla suicida. Il pittore, generoso, e coinvolto, dalla rivelata musicista poetessa, voleva donarle il dipinto; ma Sara, signora, ha voluto acquistarlo. A questo punto, Ritter, che ha intuito la risonanza generata dal suo quadro in qualche racconto che legava noi due a un’assenza tanto rimpianta di persona, ha aggiunto: “Permetta allora signora di donarle, a lei a Claudio, quest’altro dipinto. Intuisco possa completare questo momento di voi qui, che dalla Val Bregaglia raggiungerete l’Engadina e Guarda”. Sara ha accettato con un sorriso che per me resterà indimenticabile. E, a quel punto, vedendo le due mani, su lati opposti, sulla medesima corda ho mischiato i versi perché tendessero alla prosa-frammento poetico. Il risultato è stato lo stesso adatto a quanto vivevamo nei pensieri nella parola nel colore nelle due stagioni: estate inverno. La corda era ed è Karoline Knabberchen. Aspettando il disgelo… warten auf's Tauwetter - Neve sonnambula crea pallidi labirinti dietro la porta, questuante appare il vento: la sua curiosità gela oltre la soglia. Dove uomini mendici impronte smarrirono. Ancora più lontano, oltre le cime l'uomo scorge il primo chiarore: la stella ardente, chiamare il suo nome. E dentro la terra, come fremito sottile e cupo, un tonfo sotto il biancore. La vedi l’erba sepolta nel chiarore muto del paesaggio?, custodisce il paese bruno e mite. Siamo in Engadina. Si leva un canto, in petto all'uomo aspettando il disgelo.
Sara Cardellino I Neve sonnambula crea pallidi labirinti dove uomini mèndici impronte smarrirono. La vedi l’erba sepolta nel chiarore muto del paesaggio?, custodisce il paese scuro e mite. Siamo in Engadina.
II Dietro la porta, questuante appare il vento: la sua curiosità gela oltre la soglia.
Ancora più lontano, oltre le cime l'uomo scorge il primo chiarore: la stella ardente, chiamare il suo nome.
Dentro la terra, come fremito sottile e cupo, un tonfo sotto il biancore. Si leva il canto, in petto all'uomo
aspettando il disgelo.
Mentre Sara scriveva, a Guarda d’Engadina, il dittico; io in visita all’atelier del pittore a Maloja ho scoperto un altro dipinto di Bruno Ritter; ed allora , come le due mani sulla stessa corda a lati opposti, ho mischiato i versi perché tendessero alla prosa-frammento poetico. Aspettando il disgelo… warten auf's Tauwetter - Neve sonnambula crea pallidi labirinti dietro la porta, questuante appare il vento: la sua curiosità gela oltre la soglia. Dove uomini mendici impronte smarrirono. Ancora più lontano, oltre le cime l'uomo scorge il primo chiarore: la stella ardente, chiamare il suo nome. E dentro la terra, come fremito sottile e cupo, un tonfo sotto il biancore. La vedi l’erba sepolta nel chiarore muto del paesaggio?, custodisce il paese bruno e mite. Siamo in Engadina. Si leva un canto, in petto all'uomo aspettando il disgelo.
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