:: Alice Pagès: I sogni che sognando si fanno con relativa soluzione e inganno. Cura Claudio Di Scalzo


Alice Pagès piccante - cds 2009 - Tavola Tellus



 

Alice Pagès

I SOGNI CHE SOGNANDO SI FANNO
CON RELATIVA SOLUZIONE E INGANNO
Cura Claudio Di Scalzo





Alice Pagès prigioniera di Vittorio - Foto cds 2009





 

Non credo che quanto una persona sogna, un giorno o l’altro, in parte capovolto o sfrangiato, si avveri.

Non credo alle cattive magie ai santi buoni nell’onirico dipanarsi.

Eppure sarebbe proprio un bell’architrave… immaginare creare il proprio futuro nel sogno accudito. Vaso prende la forma dall’argilla. Come seguito dell’irreprensibile follia del vivere. Dunque è quel bruno cane che si morde la coda che a volte sta nella cuccia stretto collare inutile fuga a palpebre mie chiuse.

Allora perché sogno?

Forse vivo due vite: una che mi permette di vedere e toccare con mano ciò che immagino, l’altra che mi trasmette impulsi ed emozioni astratte e complementari al resto.

Effetto dato dall’uso improprio dello Xanax?

Le mie fondamenta del sogno neppure le intuisco. Esattamente come non m’avvicino agli angoli bui alle conduttore che stanno nella cantina dei genitori.

Non si necessita la stolida presenza dello psicoanalista che mi guarda la nuca, anche i seni?, dalla banchina ov’è attraccata navicella poltrona ospitandomi un’oretta passata di fretta con salata mancetta al capitano dei miei gorghi per intendere quanto la vita non mi soddisfi e quanto, ad onirismo spiegato cordame, mi ci impicco?, me ne crei una parallela. Si necessita invece la presenza di Vittorio, che sempre stando dietro di me, sullo schienale della poltrona di sala, mi sodomizza dandomi cura di sottomissione, senza neppure togliermi gli slip. Lo preferisco allo psicoanalista che alla mia corazza manco sbullona qualche vite senza darmi alcunché: né di piacere né di dolore.

A volte mi convinco che quanto sogno sia un po’ vero. Convinta pure che sognando a occhi chiusi e aperti possa fondere i due mondi con un terzo di scorta reale, realissimo, senza sogni; rendendo a me, possibile, sposarmi, (ogni volta donando verginità del pube dell’ano) alla parte del sogno in doppia palpebra su e giù che possiede la realtà rendendola fantastica.

Leggendo quanto ho scritto, Vittorio Della Croce sogghigna, dicendomi che elaboro in maniera maldestra il coito permesso dalla fede cattolica e quello proibito. Perché non ammetto di essere una “deliziosa puttanella”.

Questo il brutale realismo dell’uomo che amo. Essendo di Viareggio m’è capitato il peggio. Perché ci sto assieme potendo trovare di meglio? Non più belli, sia detto e confermato, ma comprensivi umani umanisti progressisti comunisti… perché con Vittorio sono me stessa senza il reale fantasticato e i due sogni di scorta. E non ho bisogno di derivati benzodiazepinici per la cura degli stati di ansia panico spaventi vari.
 

 


Alice Pagès - Foto cds



 

Claudio Di Scalzo

CHI È ALICE PAGÈS

 

Ci sono personaggi ideati da me nel 2005 e proseguiti in coppia, nel 2009, con Sara, che sull’Olandese Volante sono meno presenti. Uno di questi è Alice Pagès.

Hanno però il vantaggio rispetto a quelli esclusivamente apparsi su pagine telematiche di essere custoditi su carta stampata. In questo caso l’Annuario di Arte e Pensosità e Letteratura TELLUS, n. 30, 270 pagine del dicembre 2009.

Un annuario da me diretto fino alla chiusura, 2010, dal numero 24/25. In connubio con uno dei primi portale presenti in rete nominato TELLUSfolio nel 2005. Costituito da cultura GLOCALE e POLITICA. Dove la rivista aveva perno.

L’annuario, in maniera emblematica nel numero 30, “Nomi per 4 stagioni. Dall’Illuminismo a Internet-Tellusfolio”, ha fallito ogni suo scopo e destino, salvo quello di ospitare testi e personaggi, e, alcune collaborazioni di altre firme; perché i più, scoperto che l’Annuario TELLUS e Portale TELLUSfolio, non operava per dare viatico a carriera poetica ed estetica e letteraria (fra l’altro dal 2000 in avanti, in condizioni di monopolio non esistendo portali simili, né la presenza massiccia dei social, né blog organizzati) si sono dileguati.

Alice Pagès è una giovine studentessa residente in provincia di Pisa, nata nel 1989, che ama il viareggino Vittorio Della Croce. Il linguaggio che usa è quello pisano. La collaborazione scritta e parlata di Sara l’ho tradotta in toscano di mare e così le istanze psicologiche intime che mi suggerì del personaggio. Ad un certo punto capimmo che l’amore di Alice e Vittorio, personaggi, poteva inquietare e diventare pericoloso, e addirittura influire sul nostro reale presente: la fuga da Vittorio ad esempio e certi legami morbosi.

Alice Pagès si diletta a suonare il pianoforte. Scrive brevi racconti diario confessioni giornale intimo anche scabroso a volte commisto ad empiti religiosi di marca ibridante.

Viene illustrata con dipinti espressionisti e fumettistici virati in sperimentalismo.

Alcune 
sue prove in prosa adolescenziali e da liceale sono più narrative e immediate per candore e anticipazione psicologica degli empiti futuri.

Sull'Olandese Volante ci sono immagini di Pagès, in calce ai testi pubblicati, nella finestra sull'OV, in Pescaweb, che su TELLUSfolio crearono scambi con lettori-navigatori colpiti dal personaggio. Pagès anticipava quanto poi accadrà su INSTAGRAM su TIK TOK.