:: Viaggiatori al Passo dello Spluga. Bakunin. A cura CDS |
Giovedì 13. Viaggio da Verona a Lecco. Presa una stanza, dormito, mangiato, bevuto dell'Asti. Battello a vapore, salito sulla diligenza a Colico. Venerdì 14. Alle sette di mattina arrivato a Splügen, Hotel Bodenhaus. Telegrafato subito a Locarno. Dal Diario. Agosto 1874.
Bakunin nei mesi successivi, mentre ogni sollevazione, da quelle nelle valle del Reno a quelle fiorentine falliscono sul nascere, lascia Splügen. Si dirige nel vallese. Raggiunge Lugano. Poi Berna. Qui il primo luglio, solo, invecchiato anzitempo, un colosso ormai vacillante, baruffa di grigo capelli e barba, senza amici e ammalato, muore. Corre l'anno 1876. Dai conoscenti, alcuni giorni prima si è congedato: "Non ho più bisogno di nulla, ho cantato la mia canzone fino alla fine". Attraversa la porta. La chiude alle spalle. La rivoluzione è anche il suo catarro, la tosse, le parole che gli si spezzano in gola. CDS
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