:: Claudio Di Scalzo: FRANGRUMI. A 106 anni dalla morte di GIOVANNI BOINE il 16 Maggio 1917 |
Sara Cardellino avrebbe avuto ruolo di organizzare-musicare-variare le MARCE MILITARI più celebri e le sconosciute assieme ai perduti Canti Popolari di Guerra atti al Vessillo. E già questo sarebbe stata una novità nel LIBRO DISCORSI MILITARI ancora editato travalicante Musei Editori grandi o piccoli Fondazioni e Università. Accanto al testo boiniano, come LIBRO TOTALE o Opera Totale: riecco WAGNER! E a lato L’OLANDESE VOLANTE TRANSMODERNO (2010), Tavole di Pittura Fumetto e Narrative Foto ricavate dai luoghi ove Boine visse salute e malattia. Arte Ambientale in marcia dalle case del poeta malato al Cimitero. Attraversamento obliquo della sua biografia (innovando la Biografia Immaginaria) assieme alla critica del testo vero e proprio collegando quello che per me è l’unico “rivoluzionario conservatore” italiano, e cioè Giovanni Boine, a quelli tedeschi della Konservative Revolution che verranno dopo: Hugo von Hofmannsthal Ernst von Salomon Gottfried Benn Ernst Jünger. Lo spropositato Carteggio, di BOINE, sarebbe diventato un CARTEVANEGGIO evidenziando oltre le polemiche con Croce o Prezzolini o Casati come LUI PROVINCIALE diventasse prigioniero della Gerarchia Vassallatica Imperiale di allora basata su Editoria Giornali Università Gruppi Intellettuali. Un enorme inutile spreco di energie, tale da farlo ammalare-morire, ma che a rovescio poteva servire per comprendere la Fine Novecento e pure il Web rigenerante gerarchie telematiche con seguaci Gruppi Riviste epperò curate dalla Gerarchia Vassallatica Sottoproletaria e così via. Centrale dal Romanzo sperimentale IL PECCATO, l’AMORE boiniano che a quello di ACCIO e SARA dava la mano. I FRANTUMI diventati pseudo-frantumi li chiamai FRANGRUMI. Ovvero frantumare grumi nei malati polmoni ove fiato sangue son scoli. Avendomi lasciato Sara il 20 novembre 2011, quindi senza di lei cosa lo realizzavo a fare tale Opera Totale?, pure l’OLANDESE VOLANTE aveva a quel punto poco senso non essendoci più Sara-Senta; epperò nel 2015 o giù di lì accettai la proposta, dopo che gliene avevo parlato, al telefono, della ROBERT FORD, di trovare un Editore istituzionale in vicinanza del Centenario della morte il 16 maggio 2017, “Mi occuperò tutto io: dei contatti col Museo Trentino e relativa Fondazione disposta a stampare nella sua collana i DISCORSI MILITARI di Boine e… seppure tu sia recalcitrante una breve presentazione di un universitario sarebbe adatta: ho contattato Claudio Aveto. Personalmente mi dedicherò ad antologizzare parti del Carteggio. Dai Di Scalzo facciamolo! L’Olandese Volante avrà vento boiniano nelle vele tanto da sorprendere tutti se realizziamo il progetto che mi hai illustrato e che meditasti assieme alla musicista veneziana; non dico che la uguaglierò nelle capacità musicali che non ho, e naturalmente nella sua bellezza che non ho, con il limite che non sono tua fidanzata né che tu mi ami; ma pure una triestina qualcosa di adatto produrrà di originale. ” (Da e-mail a CDS) Dall’autunno 2014 non la vedevo di persona né l’avrei più rivista dopo il 9 gennaio 2017, mi feci convincere dalla sua vena enfatica. Anche se occupandosi di tutto se ne occuperà talmente!! che il 9 gennaio 2017 scoprirò che GIOVANNI BOINE l’aveva portato nella Rivista "L’Ombra delle Parole", producendo un’antologia per la rivista dove manco ero ricordato. Poi se ne andrà ad Imperia, nel maggio 2017. a presentare i “Discorsi Militari” assieme a variopinto gruppo accademico e simil accademico dilettantistico, rieditati dalla Fondazione del Museo di Trento nella cornice della Nuova Ontologia Estetica (SIC!) e nelle note, fino ad oggi on line espungerà il mio nome e cognome affermando che Lei ha curato i Discorsi Militari e i semi-inediti (ma se qualcuno acquista il libro scoprirà che i saggi costì raccolti sono quelli del mio omonimo Claudio Di Scalzo sosia scemo). Ne sorrido e rido. Sara Cardellino non ne ride, considerandola un’oscena presa in giro della mia persona, e m’invita a raccogliere TUTTO, compreso “BOINE MORENTE” del 2017 su testi precedenti, quanto ho disseminato speso e sparso tra web e vieppiù nascosto tra pc e soffitte. "Realizza per me, Accio, il LIBRO TOTALE WEB, che progettasti che realizzasti, che ti fu impedito di montarlo." La foto, in copertina, me la scattò Sara in 28 Marzo 2011 a Imperia in visita alla Tomba di Giovanni Boine. Prima di loro in coppia, Fabio Nardi e Karoline Knabberchen (1959-1984) si recarono a visitare la Tomba del poeta e lei ne scrisse in raccolta, inedita, versi e prose. Anche per rispetto alla sua tormentata e tragica figura, Accio, vai a riprenderti quanto è tuo e di chi ami: Karoline e me!
FRANGRUMI ovvero frantumare grumi nei malati polmoni ove fiato sangue son scoli 1 SPIRITUALE CON ACCANTO IL PITALE La mia libertà interiore (spirituale accanto al pitale) dinanzi a quanto è esterno, uso esteriore d’essa pertanto, è esente da qualsiasi coazione come lo è in Dio. Mi suggerisce San Bonaventura. Seppure fossi in catene seppure in miseria seppure malato senza speranza: Libertà interiore sta nell’ombra delle spine Croce chiodi. Eccovi un esempio taglia e cuci dal Vangelo dai teologi che studio e leggo. Pilato libererebbe Gesù sacrificando la Verità col marchingegno schiavistico sofistico: Gesù facendosi invece crocifiggere realizza la sua libertà assoluta interiore. La libertà interiore, lo si sappia, coinvolge ogni attività umana, dal calzolaio che imbulletta scarpe così come l’artista che con scarpe lucide e ghette va a inaugurare la feconda mostra a Parigi a Roma. Il Santo il Credente il Militare stanno nello stesso rapporto: anzi il momento economico se sulla libertà interiore si fonda evita il peccato che l’oro sparge nel mondo.
2 FROMM-TUMI CON SAN BERNARDO. SE IL CARTEGGIO DIVENTA CARTEVANEGGIO Nessuna garanzia riceve l’oliva di maturare sulla pianta. Confida nel suo slancio verso la luce. In rapporto polpa d’Avere da spremere nocciolo Essere per altra dimora terrestre. Similmente l’uomo-donna deve stare in questo movimento desiderante dialogando Essere e Avere dove la libertà interiore modella l’insieme. Messa a dimora del nocciolo non più terrestre bensì celeste dopo la morte la resurrezione. Impariamo dall’oliva scrisse San Bernardo: “La grandezza di un’anima si misura dalla carità”. L’insaziabilità del proprio avere a discapito dell’essere senza amore trova massima vegetazione e olio marcio nell’ambiente letterario nella vanità di starci senza luce. Io stesso nel mio Cartevaneggio con altri poeti e critici e studiosi ho marcito parte dell’essere e la tisi di ciò mi ha incolpato.
3 Il reggimento dà al corpo umano del soldato il concetto di Spazio nella regola; il militare combattendo si ritaglia l’idea di Tempo fugace; il Tempo lungo nel vessillo-bandiera che vento agita nella vittoria nella sconfitta: rimane.
4 La religione che mi detta l’olivo consiste nella continuità senza calendario del verde foglie ove l’oliva da spremere ogni anno è l’eterno presente.
5 “La guerra è memoria: BUM BUM BUM tutti giù per terra nel girotondo militare. La pace è il presente ove l’uomo comune si realizza fesso fidente”. Immagino il gruppo futurista che si scambia questa facezia di massima. Rido anche se mi sbieco i polmoni nel farlo.
6 In trincea la religione aleggia più del fumo delle batterie. Morirò oggi io? Si chiede il fante e l’ufficiale. E siccome nell’italiano IO è inserito in DIO questa domanda impone la preghiera dell’inerme ancorché armato di tutto punto. Tra la sgomenta apprensione e la possibile morte: La bandiera che garrisce.
7 In Europa quanto è barbaro scatena energia che distrugge e insieme rigenera? La guerra ciò impone. I filosofi e gli scrittori e i poeti da mezza tacca la pensano nel ridicolo rapporto quiete e moto. Ma ciò non basta assolutamente. Senza che alla scienza militare e alla metafisica della guerra non vengan tolte le sue molteplici maschere. Fino a sceglierene una adatta al singolo fante alla singola nazione al singolo popolo.
8 L’artista in divisa sta sull’attenti come tutti alla stessa maniera innesta baionetta. Se nella postura da soldato riesce, pensando, a rompere le righe, cioè la disciplina che rispetta, il suo io entra nella vicenda militare potendo descrivere quanto vive con le risorse proprie dell’estetica. Ma ciò non è necessario né per lui né per gli esiti della battaglia. I DISCORSI MILITARI li ho scritti in questa dialettica fanciullescamente scissa tanto che se la rivelassi a qualche comandante sarei ancor più scartato come inadatto ai combattimenti molto più della tubercolosi nei polmoni.
9 Nel sogno i combattenti avean come ombre becchi di corvi pronti a battersi con i nemici mentre i corpi si sorridevano. Io che ombra avevo di un piccione, tanto che mi sentivo diverso dai miei commilitoni, pensai prima di incontrare l’ufficiale austriaco di affermare: “La Parola è tutto, in principio erat verbum… et verbum caro factum est!”. Qualcuno alle spalle mi gridò disperato, Giovanni è ricusato, il Tutto guerra compresa è Nulla!. Cominciai a tossire e nel risveglio ancora tossivo sangue.
10 Poltiglia di demenza partorisce fiore saggezza nella malattia. Scemenza mia nella sorte ria in rima. Nel caso cavo stavo meglio prima. |