:: Accio e Sara Cardellino: A Nizza da Dufy per il San Valentino.


Litografia da "Ascot", 1935, di Raoul Dufy






Accio e Sara Cardellino

A NIZZA DA DUFY PER SAN VALENTINO

2024

San Valentino a Nizza con Sara Cardellino. Nada, mi-mà, affidata a badante per un giorno una notte. Viaggio in treno. Da Pisa. 6 ore e venti minuti. Con la Mini Cooper ci avrei messo in autostrada metà tempo. Con la Dacia Sandero 1200 diesel, grazioso dono di Sara al pilota che invecchiando deve andar piano, tribolazione e lentezza: intanto lei si è assicurata, avendo paura a spostarsi in auto, una lentezza rassicurante. A Nizza a far che? Mare albergo, Le Meridien sulla Promenade des Anglais, almeno questo d’alto pregio come la Mini Cooper, visita alla città: ma soprattutto a Raoul Dufy al cartellonista Julés Cheret, fondatore del genere.

Al Musée des Beaux-Arts c’è vasta collezione di Dufy, pittore da sempre cercato visto studiato.

-Con chi ci sei già stato qui, Accio, con quale fidanzata? Con la moglie? Devo aspettarmi sovrapposizioni nelle sale con altri volti? Lo sciame dei ricordi dove sono il punto, spero, finale! Dai sii sincero…

-Ci son venuto più volte, sempre da solo, Sara. Giuro!

-Peccato Dufy non abbia dipinto Pinocchio… sennò il burattino ti avrebbe strizzato l’occhio mentre i vostri nasi si toccavano! Ma non voglio rovinarmi compleanno e San Valentino. Sorvoliamo…

Museo sull’Avenue des Baumettes. Castelletto stile genovese. Sara s’affida alla mia guida. Piano terra. La tengo per mano sennò frena! Passare a razzo dalla prima galleria, manco uno sguardo al Seicento con la solita morte drammatica di Cleopatra; nella seconda galleria, Settecento, c’è un Fragonard che meriterebbe sosta, ma la mira è un’altra; terza sala ignorata, pure la Grande Galleria col Cabanel che idealizzava pompier-eggiava i dipinti figurati la scultura! Dopo la Galleria ci immettiamo nel patio, ex giardino d’inverno, con la scultura di Rodin, l’Age d’Airain che non diverrà mai ex scultura; anche Carpeaux con “il trionfo di flora”; questo scultore carponi decorò l’Operà di Parigi; caspita che freddura Accio! Mi tiri come un accelerato: ma dove ci fermiamo? Finita la salita di questa scalinata: al primo piano ci sono le opere di Jules Chéret. Chi era Accio? Come chi era! Pastelli, ritratti, teatro, pantomima ma soprattutto fondatore del manifesto moderno dove l’immagine prevale sullo scritto. Se il manifesto può essere arte… Toulouse-Lautrec Bonnard Mucha Beardsley lo imitarono… anche superandolo. Ma lui inventò il genere. Non so se mi spiego. C’è infine la sala con Raoul Dufy: molti dipinti ad olio, acquarelli, quasi cento disegni incisioni: e ceramiche e tessuti: fu lui a creare tessuti per moda con arte. Dufy dipinse pochi ritratti ma quello di madame Dufy è degno di lode. Se mi raccolgo i capelli un po’ la somiglio. Non credo. Dovresti avere il naso più grosso. Te l’ho già detto che il tuo volto è troppo ben fatto… sol al fumetto adatto! Sei odioso… ma la scoperta di Dufy impone perdono sorridente! Sono felice con te, Claudio, tanto. Io lo sono, con te, anche quando nervosa ti accasci nella recitata infelicità. Ah… io reciterei! Allora anche tu reciti la felicità!, perdonato lo stesso!, a star con te, oggi, è come vivere nei colori di Dufy. Andiamo a pranzo… ho una fame! Ho prenotato al ristorante Le Galet. Sul mare. Meglio per certo che a marina di Vecchiano.
 


Raoul DUFY
Le Havre 1877 – Forcalquier 1953
Portrait de Mme Raoul Dufy
Huile sur toile
1930 - 99 x 80 cm


 

Ho regalato a Sara una litografia di Dufy, ripresa dal maneggio dei cavalli ad Ascot, esemplare su 600 del 1983. Ascot l’ha dipinto più volte. Non si contano le litografie derivate dal suo dipingere illustrare. Questa è di buon livello. Me ne intendo. Costa quando un carico di carciofi. Venduti al mercato di Lido di Camaiore. Sul treno, di ritorno, ragionare sulla litografia ha fatto volare il tempo. Ho benedetto il treno. Guidando non sarebbe stato possibile rallegraci così. Sara l’ha capito. Ma non ha infierito.

-So che Lalo ti portava al maneggio in San Rossore all’ippodromo, appassionato di cavalli, e giocatore in sala corse. Raccontami Accio cosa succedeva cosa vedevi. Bambino. Questa litografia la terremo nel Cascinale.

-No, a Venezia, nella tua casa veneziana. Poi quando ci staremo… inventerò qualcosa sui colori di Dufy nella lito accostandoli a come sarai nella primavera…

-Non capisco… Claudio.

-facile… come sarà il tuo sorriso nel blu indaco? Come la tua camicetta nel bianco titanio? Come le ombre tra le gondole blu di Prussia a sera? Come il sole a mezzogiorno nel giallo cadmio se ci affacceremo alla finestra? Come il giallo limone sulla scorza dei drink che berremmo? Come la terra d’ombra bruciata sotto ai ponti all’Arsenale? Come il rosso Winsor di noi accaldati?...

-Ci son tutti questi colori nella litografia… Accio?

-Sì… e anche quanto è fondamentale… oggi a Nizza stasera a Vecchiano a primavera a Venezia…

-Rivelalo… che mi faccia ridere però… perché son troppo felice!

-Se guardi meglio c’è un cavallo attempato, ha già una certa età, è stato un campione da giovane… ma ancora trotta e galoppa perché ama una cavalla molto più giovane… e deve con lei percorrere ancora prati e gare.

-Così mi farai sorridere e intenerire… fatti carezzare.

-Sara ci guardano…

-Oh… capiranno di sicuro il mio maneggio…