:: Alessandro Parronchi: Alla figlia. A cura di CDS |
Alessandro Parronchi ALLA FIGLIA
Il mondo a cui da poco hai aperto gli occhi
non è, piccina mia, quale vorrei
che fosse... E tu, non guardarlo così,
come se - troppo presto? lo capissi.
Capirai... Ma ora, piccola, richiamami
il poco sangue nelle vene, il poco
e debole volere: in un sussulto
delle tue mani tutto può rinascere.
Se non creo quel domani più giocondo
che per te spero, o ultima venuta,
da me saprai che ciò che vale al mondo
a suscitarlo è il cuore che non muta.
(da "Coraggio di vivere", 1967)
Uno dei quadri di soave intimità non estranei al Parronchi (Firenze 1914 - Firenze 2007) che cerca di cancellare in palpiti vitali la sua aridità delusa: e qui la speranza è negli occhi di una piccina che si schiude alla vita, miracolo che impone di credere in un "domani più giocondo" e all'illusione che "tutto può rinascere" (da TELLUS 29, FEBBRE D'AMORE, 2008, di Claudio Di Scalzo)
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