:: Jaufré Rudel: Amor da lontano. Traduzione detta del n. 0

 

TRAD. SENZA COVA

Versi  d’amor spilli

Strofe corte      

Di traduzioni imbecilli

Che civettan con la Morte

In tragicommedia anelante

Sorte e senso indietro e avante

La serie de “La trad. senza cova” (Traduzione? Tradimento? ) contiene poesie d’amore tradotte alla meno peggio, covate poco cioè, con parecchia imbecillità, dai due protagonisti dell’assurda vicenda amorosa, che sono CovatoPoco Salata Maretta. Tutto ciò, ovviamente, porta con sé Morte, della poesia?, della serietà?, con rovinosa Sorte! Illustrata con indecenza a tre sporte, come si dice a Pisa. (Claudio Di Scalzo)

 

 

CDS: "Jaufré Rudel nel suo rovescio vicino" - 21 maggio 2014

 

 

Jaufré Rudel

QUANDO I GIORNI SON LUNGHI DI MAGGIO

(nella voce di Melisenda da Tripoli)

 

Quando  i giorni sono lunghi a maggio, mi piace il dolce canto dei cardellini di lontano, e quando poi me ne vado di là, ricordo un amor lontano. Vado per il desiderio imbronciata e a capo chino, così che né canto né fior di biancospino mi giovano più dell'inverno gelato.

Io mai d’amor prenderò gioia se non di questo amor di lontano, perché non conosco  cavaliere  più nobile e buono in nessun luogo, vicino o lontano; tanto è il suo pregio e valore che là nel regno dei Saraceni foss’io per lui anche schiava chiamata!

Triste e gioiosa poi me ne andrò  se mai lo veda, l'amore lontano: ma non so se mai lo vedrò; perché le nostre terre son troppo lontane. Assai sono i passi e i cammini e io non sono indovina… ma tutto sia come piace a Dio.

 

 

Ben mi parrà gran gioia, quando gli chiederò per amor di Dio albergo, per me di lontano, e se a lui piace starò presso di lui, anche se sono lontana. Allor sembrerà gioia intera il parlare, quando sarà tanto vicino l’amante lontano che in bei detti troverà piacere.

Ben tengo per vero il Signore per cui vedrò l’amore lontano; ma per un bene che me ne viene io n’ho due mali, tanto m’è lontano. Oh, s’io fossi là pellegrina sì che il mio bordone e il mio mantello potessero i suoi begli occhi scuri vedere.

Dio che fece tutto quanto viene e va, e creò questo amore lontano, mi dia il potere, ch’io ne ho volere, che veda questo amor di lontano tanto realmente e con tanto piacere che la camera e il giardino possano a me sempre reggia sembrare.

 

 

Dice il vero chi mi descrive ardente e desiderosa d'amor lontano che altra gioia non amo come piacere d’amor di lontano. Ma ciò che vorrei m’è negato, perché così decise l’incanto  del  Mago, che io amassi e che non fossi amata.

Ma ciò ch’io vorrei  m’è negato. Maledetto sia sempre il Mago che m’ha fatto l’incanto di non esser amata.

 

(adattamento di Salata Maretta per "Imbecillità con Morte" ovvero Traduzione detta del N. 0)