:: Accio: La pallottola in mare a Miramare. A Sara Esserino che vo cercando nel mattino solitario |
Accio La pallottola in mare a Miramare Trieste Transmoderna Mi sembra inverosimile scalzare un discorso narrativo su questa fotografia del Castello di Miramare. Massimiliano D’Asburgo ha appena preso in petto la pallottola Manet e si è sentito più morto di un morto che moribondo s’alza e ricade brillantemente in un quadro immortale per cultori dell’impressionismo, io che amavo i pittori tradizionali biedermaier, l’avrò detta giusta la parola farfuglio da moribondo fucilato e miramarato, insomma la lievitazione delle onde il fuoco del plotone d’esecuzione messicano in Manet franciosano marettano il Nulla e del presepio di chi guarda... poco mi cale nella caletta dove sto, eh eh che umorismo asburgico neh, ne ridi anche tu fotografo?...
(nel mattino del 15 aprile a Sara Esserino con nostalgia la penso tanto qui assente - ... una volta avevo un certo mestiere per la fotografia, e non solo per mirare a un oggetto o persona o cosa o paesaggio, ma seguendo la lezione di Ugo Mulas per "ragionarci" un pochino sopra... sul castello di Miramare ho scelto di narrare in modo impressionistico... pensando a Manet, ascoltando Zdeněk Fibich - E' da ieri sera che sto altrove: ancora nella Trieste che visitammo assieme nel marzo 2011, e salutami Nietzsche nella tua biblioteca perché penso anche al nostro viaggio in Engadina a Sils Maria. Da Miramare andrò a Marina di Vecchiano, dove non ci son castelli asburgici su sperone triestino ma castelli di sabbia ed il mio, ancora intatto, non sorprenderti agli scrittori e fotografi capita, ha bisogno di cure alle telline finestre da dove guardarti ancora se tu torni ... tuo Accio)
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