:: Accio: Baciando Flemingando. A Sara Esserino per San valentino dopo Fiesole 2009 |
Accio: Bacio fiesolano amor di prima lingua e mano - luglio 2009 - a Sara Esserino
Dagli egizi al primo novecento
PAUL FLEMING (1609-1640) COME ESSER BACIATO
Non altrove che sulla bocca, allora al fondo del cuore scende. Non troppo libero, non troppo costretto, non con lingua troppo docile.
Non troppo, né troppo poco, altrimenti le mosse diventan gioco da bambini. Non troppo forte, né troppo accidentato, nel ritmo è il modo giusto.
Non troppo vicino, né troppo lontano; questo dà soffocamento, quello malinconia. Non troppo asciutto, né troppo umido, sia come quello che Adone porgeva a Venere.
Non troppo duro, non troppo molle, ora in un tempo, ora in un tempo non troppo lento, non troppo rapido, non senza differenza di posto.
Un po’ a morsi, un po’ ad aliti, un po’ a labbra immerse. Non senza differenza di tempi, allacciati da soli non presso la gente.
Baci dunque ognuno come sa, vuole, deve e può. Io Chiara damina e Fleming Accio sappiam come dobbiamo davvero baciarci.
(Traduzione Sara Esserino con leggera variante nella strofa finale per dedica al mio cavaliere pisano in Firenze)
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