:: Margherita Stein - Claudio Di Scalzo: Come dall'App foto disegno scappa. Dalla traduzione del poeta Paul É


Margherita Stein. Galleria Peccolo. 1989/2023
Foto poi tradotta con App Disegno


clikka

Margherita Stein... Achab per Accio




Margherita Stein – Claudio Di Scalzo

COME DALL’APP FOTO DISEGNO SCAPPA

DALLA TRADUZIONE DI PAUL ÉLUARD, ALTRA CONDIZIONE LO SGUARDO

 

Sto riorganizzando i materiali dell’avventura con Margherita Stein (1960). Margherita Stein osteggiò Karoline Knabberchen (1959-1984), Sara Cardellino osteggia lei. Svolgo il mio compito, fra l’altro datomi dalla veneziana beltà, di sistemare almeno un poco il magma di segni e testi che stanno nel cascinale nella mia biografia. La scoperta di APP per tradurre foto in disegni m’è sembrato, oggi 2023, adatto corredo a due traduzioni da Paul Éluard che risalgoni ai tempi del nostro fidanzamento fine anni Settanta. E altri incontri pure sull’Annuario Tellus.

La foto venne scattata a fine anni Ottanta nella Galleria Peccolo di Livorno davanti ad alcuni metri di dipinto  dell'artista situazionista Pinot Gallizio (ne dipingeva a rotoli contro la mercificazione dell'arte  contro  l'alienazione feticistica estetica. Questo era il comunismo più sovversivo sulla scia delle proposte di Guy Debord) .

"Vuoi una foto, Accio, di me artistica? allora fotografami in posa da divetta che fa la civetta con arte da consumo: a click invece che a metri di pittura". Questa, più o meno sarà stata la battuta della caustica Margherita. Peccolo cercò di andarci a letto; lei rispose con umorismo: "Roberto non avertene a male, ma al bravo gallerista preferisco il cattivo artista Accio. Sì sì lo so che tra mogli e altri amori, c'è anche una morticina sublime, arrivo sempre seconda; ma lo colleziono quando capita quando non costa troppo averlo tra le mani!". In seguito: Peccolo ogni tanto mi ripeteva, anche nei viaggi verso città museali e artisti dove acquistare tele con più facilità. toh Jacques Villeglé o Gerad Déchamps o Michel Macréau : "Che donna, che donna, che stile; ma cosa ci trova in te, Accio, proprio non lo so!?". Io stavo zitto. Non l'ho mai saputo nemmeno io. Di sicuro complicità rivoluzionaria nichilista. Senza sbocchi.    


 



 


Con il gallerista Roberto Peccolo, nel. 2004, ho scritto il Libro-catalogo "35 anni di eroici ed etsteici furori". Nel 2004. Per ricordare l'attività sua di gallerista italiano ed europeo. M'ha sorpreso, non avendone copia in casa, che stia on line e che sia parecchio ricercato. 


 

  


 

PAUL ÉLUARD

ESSERE - 1932

(tessere foto-disegno?)

Traduzione Maegherita Stein

 

alla perduta bandiera fronte somiglia

standomene sola ti struscio

nelle gelide strade

scure camere

vociando povertà

 

non voglio perderle

le tue dita pallide e accidentate

nate nello specchio serrato delle mie

 

tutto il resto è assoluto

tutto il resto ancor più è inservibile

dell’esistenza.

 

scava suolo sotto tua ombra

 

velo liquido vicino ai seni

dove annegare



 


Pinot Gallizio. Rotolo di pittura industriale



 

PAUL ÉLUARD

ÊTRE - 1932

Le front comme un drapeau perdu

Je te traîne quand je suis seul

Dans des rues froides

Des chambres noires

En criant misère

 

Je ne veux pas les lâcher

Tes mains claires et compliquées

Nées dans le miroir clos des miennes

 

Tout le reste est parfait

Tout le reste est encore plus inutile

Que la vie

 

Creuse la terre sous ton ombre

 

Une nappe d'eau près des seins

Où se noyer

Comme une pierre.





Margherita Stein labbra d'oro - Dalla foto al disegno 

cds




 

PAUL ÉLUARD

BOCCA LABBRA D’ORO

(1926)

bocca di labbra dorate non se sopra me per sorridere

tanto compiuto è il senso dei tuoi aureolati motti

che mie notti anni gioventù morte

nel mormorio del mondo odono vibrare tua voce.

 

in questa aurora di seta ove germoglia freddo

lussuria in pericolo sta recriminando il sonno,

in mano all’astro corpi che si svegliano gelano

di tremori se meditano di ritrovare i cuori.

 

reminiscenza di boschi verdi, nebbia ove cadono,

palpebre ha sopra me richiuse, sono tuooo,

tutta mia esistenza t’origlia né cancellare

so i paurosi ozi che l’amore tuo mi dispensa.







 

PAUL ÉLUARD

TA BOUCHE AUX LÈVRES D'OR N'EST PAS EN MOI POUR RIRE

(1926)

Ta bouche aux lèvres d'or n'est pas en moi pour rire
Et tes mots d'auréole ont un sens si parfait
Que dans mes nuits d'années, de jeunesse et de mort
J'entends vibrer ta voix dans tous les bruits du monde

Dans cette aube de soie où végète le froid
La luxure en péril regrette le sommeil,
Dans les mains du soleil tous les corps qui s'éveillent
Grelottent à l'idée de retrouver leur cœur

Souvenirs de bois vert, brouillard où je m'enfonce
J'ai refermé les yeux sur moi, je suis à toi,
Toute ma vie t'écoute et je ne peux détruire
Les terribles loisirs que ton amour me crée.