:: Jules Laforgue: Curiosità a capocchio |
TAVOLA TELLUS (matita a cera su carta, 17 XI 2015)
JULES LAFORGUE (1860-1887)
CURIOSITÀ A CAPOCCHIO Oui IO sì, vo’ sapé! Diteammé a che pro sté ‘ose? dov’è di tutto lo Testimone? Pecché u cosmo avrà da qualche parte o core nelle sue metamorfosi! -Ma se solo un cantuccio d’esta immensità
occupiamo! un cantuccio! (uccio) e laggiù nell’infinito intrecciarsi di spazi! torme di più gaudiosi fratelli! i quali un dì non troveranno residuo di noi, quando pure loro di qui passeranno!
E io chieggo ancora, matto nel dubbio nell’angoscia! perché almeno un enigma esiste! e attendo! attendo! niente nix! ascolto le ore cader goccia su goccia. -Posso morire. IO! chi commuove il tempo?
Morire, niente più essere, nel silenzio ri-tuffato! aver vagliato i cieli venir zittito! per sempre annullato al sapere! tutto ordunque è demenza! Ma chi, chi dal buiore ebbe a tirà fori l’universo? (Traduzione Claudio Di Scalzo)
CURIOSITÉS DÉPLACÉES Oui moi, je veux savoir! Parlez! pourquoi ces choses ? Un coin! et tout là-bas déroulement d'espaces Et j'interroge encor, fou d'angoisse et de doute! Mourir! n'être plus rien! rentrer dans le silence!
da Le Sanglot de la Terre (1881) Première publication:
....CONTINUA
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