:: Accio e Cardellino: Due fotografie 2011. La Donna del Tenente livornese e Tenente livornese indifferente


La Donna del Tenente livornese a Vada 2011 - Foto Accio




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Accio e Cardellino

DUE FOTOGRAFIE 2011. “LA DONNA DEL TENENTE LIVORNESE” e “TENENTE LIVORNESE INDIFFERENTE”

 

Il cascinale nel marzo 2020 offre ritrovamenti di fotografie in attesa di essere incorniciate dalle didascalie adatte. In questo caso si forma un dittico. Vero e bugiardo nello stesso tempo.

Nella prima fotografia, del 2011, settembre, a Vada, spiaggia in provincia di Livorno, Sara Cardellino diventa, parafrasando romanzo, di John Fowles del 1969, e film di Karel Reistz regista e sceneggiatore Harold Pinter: “La Donna del tenente francese” il calcato “La Donna del Tenente Livornese a Vada” mentre aspetta il ritorno, disperata e romantica, l’amato.

In realtà son stato io ad aspettare il ritorno per 5 anni e 5 mesi della mia “Marescialla veneziana sul mare perduto”. Che tornasse la Domenica delle Palme 2017. Ma allora quando scattai la foto non lo sapevo.

 


Tenente Livornese a Vada - 2001 - Foto Sara C.



 

E, neppure lei lo sapeva, quando mi scattò la foto: “Tenente Livornese indifferente attende che la Marescialla veneziana raccolga conchiglie”. Neppure lei sapeva, rimproverandomi per gelosia chissà quale indifferenza, che vittima del perbenismo veneziano (parente di quello vittoriano?), e della sua classe sociale diciamolo pure, avrebbe lasciato il Tenente per sposare Linton.

La foto mi venne scattata da Sara, sempre nel settembre, a Vada, e ci rideva, dicendomi: “Sei con la divisa d’ordinanza: Giacca nera e jeans. Come Dylan Dog o estremista di Lotta Continua a ballare, mettendo da parte l’Ideale, alla Bussola di Viareggio. Tu fai finta d’aspettarmi, Accio, questo ruolo lo riservi a me. Altroché”.

Vedendola intenerirsi fino alla lacrima dondolante sulle ciglia, guardandosi a Vada dieci anni fa, probabile anche lei abbia atteso il suo Tenente scervellato - che allora giunse, lui pisano, fino a interpretare un livornese - che tornasse.



 


 

NOTICINA BASILARE
 

Se il romanzo e film “La donna del tenente francese” sono meta-romanzo e meta-film, anche “Accio e Cardellino” sono meta-opera in vari generi: dal romanzo d’appendice al foglio elettronico, al poema grafico, alla narrative photo; al melodramma in scena; alla poesia visuale; al fumetto espressionista; alla filosofia diporto acquoreo; alla poesia in versi nei generi diversi. Nel Cascinale vecchianese riemergono tante parti di quest’opera, iniziata nel maggio 2009,  in undici anni cresciuta a cornice dell’amore; e L’Olandese Volante, che naufragò il 9 gennaio 2017, ritorna dagli abissi del web a galla per custodirne velatura.

Questo il destino, nel reale nell’immaginario, che si adempie in un povero cascinale di campagna, nelle stanze malmesse nelle soffitte dove attrezzi agricoli e per camion e macchine da cucire rivelano l’origine dei linguaggi che Accio inventò e inventa che il Cardellino porta a significazione.