:: Claudio Di Scalzo: Meditazione in Karoline (K in Arte Hayez) Verona 1980 - Canzoniere di Karoline Knabberchen |
Francesco Hayez: La meditazione, 1851. Verona
Claudio Di Scalzo MEDITAZIONE IN Karoline (K in arte)
Passeggio a Verona con gli occhi di lei appuntati nello sterno Sono morta - gelosa perché lei t’ha dato un brivido diverso dal mio (l’ho visto!) E le piacevi – ti invitava con la scusa della redenzione
Vi capivate | vi capivate sotto la buccia di una sessualità ombrosa di cui non so parlare T’ho visto! Le rovistavi sotto la camicia da notte ti mangiava! Me guadava mentre ti strofinavi il viso al suo seno
“Ho vinto, ho vinto bella engadinese! Ho vinto il premio e tu puoi solo star al margine dei nostri corpi tesi in piacere cupo – che lega – indissolubile – qui non entra luce – entra solo il suo pene – in me”
Bende - Verona, 1980
Mi soffochi Fabio, mi soffoca il sudore mentre mi monti con la voglia di lei che ci segue come scuro presagio “Ranochietta” – chiami nell’affanno del godimento “Che c’è che succede?” (dietro - la sua chioma scura - ti solletica la schiena – mi entra in bocca) Ti sento risalire l’impalpabile pudore elvetico diluito in densità d’olio frusciare tende spesse come carne
(dove ti posso perdere, amore mio? dove, in me?)
Stanotte ho rigirato le lenzuola nel bozzolo dei tuoi denti larve bianche seguivano la schiuma viscida di una processione in un paese sfinito non sono a casa neppure dentro il mio utero
Domattina entrerà luce ma questa città mi ha perduta – dentro le budella delle sue mura – RESPIRAMI!
Da dove ti vedo non so uscire.
da "LA K DI KAROLINE IN ARTE" di Claudio Di Scalzo
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