:: Karoline Knabberchen: DINO mio poeta primo. A cura di Claudio Di Scalzo |
Claudio Di Scalzo: "Dino" 1, Tempera e china e inchiostro su carta, 1983
Karoline Knabberchen - 1981 DINO
Dino ferocia cupezza Acuto sesto di cattedrale nel ventre di terra Dino ventosa memoria e spina Che il cuore rinserra. Con te sciolto giù giù amo andare Procedere a zonzo e girovagare Ubriachi d'ebbrezza nel caldo chiarore di maggio (Il tuo aprile di oggi è il mio maggio di ieri) Fu appena uno struscio il nostro conoscersi Fu eco appena raccolta giù giù nella valle, Che ti volti ti pare t'abbian chiamato Ti par di conoscere il nome.
Dino, così come fui nel risvolto di tempo Il verso celato dell'altro mio vivere Questo raccolto frutto del tempo, Ora mi giaccio affranto maturo Maturato frutto d'inutilità; L'altro mio viver diceva le cose per come le sono Le prendeva per come le sono. Come a dirti la vita per come la è Vita e morte per quello che sono. Tu a Marradi nel guscio di tomba Nella tomba gheriglio rimugini il mondo.
CDS: "Dino", 2 - 1983
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