:: Claudio Di Scalzo: Karoline preraffaellita a Vecchiano. Dal canzoniere di Karoline Knabberchen |
Claudio Di Scalzo KAROLINE KNABBERCHEN PRERAFFAELLITA (a Vecchiano) Il cielo che vedi è la zattera rovesciata d'un certo sig. Caronte, che spande azzurro nell'azzurro più ampio delle tempie di Proserpina - Kore. Quello che osservi naso all'aria non è dunque il paradiso, mia bambina tutta pianto e perline. Che poi la chiglia rovesciata, come balena arenata sulla spiaggia arroventi la nostra estate pisana, e stemperi il nero della notte sulle facili rime che la stagione imprime alle cose intorno, è tutta chincaglieria mitologica da anticamera dottrinale: cicaleccio delle stelle i cui filamenti di barba arriccia la brezza sopra il monte Spazzavento a Vecchiano - cicaleccio inopportuno ad Ade (che di Kore il cuor ingolla e trema l'attimo in cui il sonaglio astrale la desti; e, vegliando, essa ricompaia scompaiando con lievi tocchi di tallone il candido manto calato sopra il suo nome); e tanto ignoto ad orecchie umane come il gracidar sommesso del fior di loto lungo gli argini argillosi del Nilo; mentre lungo il Serchio se ben osservi ruggisce un pallido deserto in ampolla di vetro, per pesci rossi senza dio. Anche la stella comunista può brillare in piena solitudine diurna, accanto a Venere, vibrar la spada della libertà stagionale cantando accanto agli inni orfici l'Internazionale, con voce inerpicosa fin sopra la scarmigliata opposizione d'un Pantheon forestiero.
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