:: Karoline Knabberchen: Sacro e Amore. Indice Canzoniere di KK. Claudio Di Scalzo |
SACRO E AMORE (a Fabio Nardi)
Il sacro nel divino amore che non ha pari, il sacro nel terrestre amore che non ha pari, come pienezza assoluta, si pone intangibile, nella propria dignità e “inscalfibilità” perché prende, accetta, Dio per intero, per slancio di fede, non per sottomissione a dogmi; la parola della Bibbia deve bastare, così come quella degli evangelisti che conduce a Cristo: sulla Croce. Nell’amore terreno, per lo sposo, esso, il sacro, tende all’intero, anche ad abbracciare il male, l’errore, la colpa nell’amato. Schelling scrive che il male c’è pure in Dio. Va accettato anche in chi si ama. Tu Fabio hai sofferto l’esclusione. Il soprannome, Accio, poi te ne sei gloriato e lo apprezzo, ratifica il sigillo, o marchio, dell’esclusione. Quest’ultima, se mi segui in questo percorso di fede, non la subirai più. Da me... mai accadrà: possa escluderti. Io ti amo per come sei. Intero ti scelgo. Mio specchio e cuore che chiama all’appello perché evita ogni costrizione all’amore. Se ti escludessi dal mio amore per certi tuoi peccati, o ravvisate colpe ritenute irredimibili, profanerei l’idea di sacro che porta a Dio. Il divino come sacrum conduce a Dio come sanctus. Nell’amore giungiamo a espresso compimento del nostro essere cristiani, e questo ci lega nel personale vincolo a Dio all’amore terreno, nella ricerca di una necessaria perfezione imitante la divina. Ciò coincide per gli amanti con l’assoluto possesso del sé, esplicato con l’autocoscienza assoluta e assoluta libertà. Dal sacrum ci innalziamo al sanctum fondando la giustificazione (o predestinazione) di un legame.
Claudio Di Scalzo IL CANZONIERE DI KAROLINE KNABBERCHEN Il Canzoniere di Karoline Knabberchen, è un immaginario, per estensioni tematiche, che tiene in sé presupposti speculativi che sono anche carne e sangue, reale, di un’avventura poetologica e narrativa. Romanzo. Il personaggio di Karoline ha il cuore angelico oceanico, e può contenere anche altre firme, che ne dilatano il battito. Come per il fumetto e cinema e serie televisive auspico che altre firme ne scrivano un altro lemma, di questa partizione. Transmoderno. La presenza della "ranocchietta" saltellante Knabberchen, noi due, Claudio Di Scalzo e Fabio Nardi, la conduciamo nelle pieghe del mondo per danzare ogni rapporto di creazione linguistica come fuoco in-fatuato tra pagina stampata ed elettronica, sperando somigli a fuoco divoratore dei tempi a noi consentiti non spegnendosi. Scriviamo perché la voce di Karoline Knabberchen vinca ogni consumazione. E resti racconto per chi la vorrà incontrare. L’arditezza si confà a questa scommessa, nostra, con la delicatezza di una giovane donna svizzera, che sostò a Pisa, nei primi anni Ottanta, e nel paese di Vecchiano, e che molto viaggiò nella sua breve esistenza (Guarda.Engadina 17 IV 1959 - Lofoten.Norvegia 20 VIII 1984), a volerne raccontare, nei generi più diversi, ogni reale extratestuale per proliferazione di eventi e apparizioni. Dai rami del bosco a Guarda, dove Karoline nacque, arriva il muschio del tronco che s’affida a un nord perenne, e la fragranza scaldata dal sole autunnale dei rami a Sud. Se immaginate chi scrive che questo tronco abbracciano avrete il rigore circolare costruttivo che ci anima. Però il poema necessità che il bosco e il tronco e i rami da noi scelti guardino il mare, e noi con loro, l’oceano e il cielo stellato che di esso fa calco nel visibilio di certe notti, perché noi cerchiamo una semantica della forma che sia pura, e il Sacro s’accosta soltanto all’immensità. In questo processo, e ci sentiamo molto antichi, le nostre identità si mischiano negli spazi vissuti a quelli da vivere, all'intreccio del già scritto a quanto verrà versato nell’abisso concavo dell’immaginario. E le nostre psiche avranno la loro morfologia - spacchiamo il presente nel passato e futuro, invertiamo i tempi - nello sguardo della donna svizzera che ci guida. Ogni procedimento artistico diventa, se sposato, un anello da portare al dito indice con cui si scrive; io e Fabio Nardi nel Canzoniere di Karoline Knabberchen ne accettiamo che esso distringa la mano e le ossa e la pelle nella crescita del procedimento artistico perché ogni lacerazione reale abbia legittimazione nella trama iridescente della fascinazione di quanto verrà letto e guardato nell’opera avendo al suo stesso interno la finzione della poesia: perché ogni anello ti consegna a una fede e insieme ti lacera le falangi se mai volessimo staccarlo dall’impegno preso. L’amore per Karoline Knabberchen è per sempre! La tensione nell’immaginario per Karoline è unificante. Come la paglia tagliata conserva l’oro e la recisione della falce. Ogni rappresentazione porta con sé l’eterogeneità e sta alla tensione unficante – useremo la dialettica? – estrarre dal caos del “racconto” quanto ha forza detto mito del sacro nella vita nella biografia poi morte e quanto vale meno di un’ombra di scodella rimossa vuota dal tavolo. Karoline Knabberchen raggiunse con Fabio Nardi, la tomba di Giovanni Boine a Imperia/Porto Maurizio. (Da questo viaggio la raccolta: Clikka: Karoline Knabberchen: La Resurrezione di Giovanni Boine) Una tomba può rivelare che quanto sembrava noto nasconde l’gnoto in cerca d’altro nome. L’esperienza stratificata nell’oblio del poeta ligure rivela che il nostro immaginario è sempre affamato di alterità, verso quanto si rivela dedizione, custodia, cura, e anche un gorgo nell’oceano può somigliare ad un fiore che ancora fiorisce nel circolo dell’eternità da depositare dove la pietra parla.
PERSONAGGI PRINCIPALI DEL "CANZONIERE DI KAROLINE KNABBERCHEN" KAROLINE KNABBERCHEN Poetessa svizzera che studia letteratura e filosofia all’università di Pisa e che si suicida venticinquenne alle Lofoten, Austvågøy, il 20 agosto 1984 FABIO NARDI Fidanzato vecchianese di KK e artista fotografo dalla vena eclettica LIBERTARIO NARDI Babbo sempre evocato senza tomba fissa ELVIRA SPINELLI Madre di Fabio, sarta in ogni luogo apprensiva ETEOCLE SPINELLI Nonna di Fabio ANDRI KNABBERCHEN Padre dei pomeriggi in barca GERDA ZWEIFEL Madre severa, signora degli incubi RUT ZWEIFEL Nonna dei garofani rosa UGO SENTITO Filosofo misteriosofico
PIANO DELL'OPERA Libro-Introduzione "Le età dell'angelo svizzero Karoline Knabberchen - Diario Bagnato"
Del “Canzoniere di Karoline Knabberchen” in trentasette anni sono stati pubblicati pochi estratti da “La freccia di sabbia”, CDS cura il racconto illustrato in versi e prosa e fotografia: "Karoline e il fotografo"
SULL’OLANDESE VOLANTE ALCUNI CAPITOLI DEL CANZONIERE DI KAROLINE KNABBERCHEN |