:: Angelus Silesius tradotto da Karoline Knabberchen 1983. Traduzioni ritrovate da Sara Cardellino |
ANGELUS SILESIUS TRADOTTO DA KAROLINE KNABBERCHEN NELL’AUTUNNO 1983. Sara Cardellino ritrova nelle soffitte, Epigrammi dal Viaggiatore Cherubico, di Angelus Silesius, tradotti dal tedesco nell’autunno 1983 da Karoline Knabberchen (10 aprile Guarda Engadina – 20 agosto 1984 Norvegia Lofoten Austvågøy) e trascritti sopra disegni di Fabio Nardi non ritrovati. Stavano in pile di carte dipinte coperte da polvere da piume d’uccelli notturni. La viaggiatrice nelle soffitte (soltanto a lei ho permesso di entrarci nell’estate 2017) ha sfiorato le mani all’angelo traduttrice in acqua celeste d’annegamento cielo. Grazie a Angelus Silesius. Bacio la pallida mano di Sara ma poso labbra su due dorsi. Questa è Religione questa è Fedeltà. Il Cardellino lacrima commossa. Ne pubblico 5 dei 70 tradotti e illustrati. Gli altri probabile confluiscano nel “Canzoniere in vita in morte di Karoline Knabberchen”
ANGELUS SILESIUS ° Colui che ha storpiato piedi cecati occhi si dia d’attorno: può trovare Dio.
° CORPO ANIMA DIVINITÀ Cristallo sia l’anima deità ne è luce: vivi nel corpo che loro pone nello scrigno
° COME SI VEDE DIO? Dio abita fiammella alcuna via vi giunge: chi impervio non si modella mai la vedrà.
° ABYSSUS ABYSSUM INVOCAT L’abisso del mio spirito all’abisso continuamente grida di Dio: qual è il più profondo?
° DENTRO DI SÉ SI ASCOLTA LA PAROLA Chi siede in sé verbo divino comprende (non smentirlo!) pure oltre il tempo lo spazio
NOTA Questo ritrovamento conferma la scelta che attiene alla mia biografia. Nel 1983 non c’era in edizione italiana traduzione degli epigrammi frammenti mistici, il Viatore o Viaggiatore Cherubico, di Johannes Scheffler che prenderà lo pseudonimo di Angelus Silesius (Breslavia, 25 dicembre 1624 – Breslavia, 9 luglio 1677). Avrei potuto con Karoline Knabberchen pubblicare presso un editore di rilievo sia per i tipi di case editrici cattoliche sia laiche. Esporre i disegni i dipinti nella Galleria Peccolo. Se ciò non lo facemmo, detto meglio se Fabio Nardi con la sua fidanzata non lo fece, è perché scelsero di stare nella letteratura e nelle arti per uso interno alla coppia al legame. In ciò sta una forma di “Religione” di ricercata povera mistica comunione che ritengo cristiana comunista. La soffitta di un decrepito cascinale con Angelus Silesius, lì rimasto nel silenzio tradotto in italiano dalla giovine svizzera morta tragicamente, era il luogo adatto, povero tempio, dove tanti anni dopo cinque massime scelte a caso rilette commovendoci, per suggerire ad Accio a Sara Cardellino, il senso del filo che non s'è spezzato. Che oltre la vita terrestre ancora sarà gomitolo nella luce dell’eternità se varcheremo, trovando Dio, la soglia.
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