:: Io Karoline Knabberchen erbacea perenne come ascia bipenne. Erbario Minimo Engadinese. 1983 |
ERBARIO MINIMO ENGADINESE. 1983 In un Erbario Minimo Engadinese, vuoi aggiunga vecchianese in semplice rima, Fabio?, posso riconoscermi e affidarmi se ci sono erbacee perenni. In analogia non so quanto adatta l’erbacea perenne la “vedo” come ascia bipenne. Con l’erbacea perenne-me stessa, che sia Doronico raggiante giallo; o Dicentra Spectabilis custodente, rispettabile, rosso; o spigata Lupina sotto qualche conifera d’Engadina… posso pensarmi che mi ri-taglio la vita e la morte come voglio: perennemente fiorita. Mi accuserai fotografo di transitare un surrealismo sempliciotto? Devo aggiungerci versi per dare all’erbario dignità di diario imbevuto nel letterario? Anche il rimario funziona se m'affido al vario e arioso scherzo botanico!
Doronico! Richiama in assonanza la Grecia nella sua architettura gialla a margherita? Essere fiore dentro l’altro fiore perenne cadente impronta. Essenza messaggio profeta della tosse che vento dissolve. Me stessa ospite la trafugo nella fuga con fiore splendente. Che estate! che estate!! quando luce del lago ruba gli occhi. Che autunno! che autunno!! sarà nella furia delle foglie malate! Sfoglio giorni nella doglia come pagine d’erbario: mi nasce nel sangue svolazzo con palpebre acquatiche e l’asciugo sulle rocce del lago. Avanza nel viola serale l’ago rosso del Lupino. Si spiga nella gola mi slama pesce gramo. A salvarmi è la Dicentra spectalis, il suo rosso rispettabile. Nel cielo d’esilio l’erbario bipenne sa quale filo tagliare. Viene e venne nel ritmo vario della stagione ch’è perenne Affidata al diario. Spero ti faccia ridere Fabio. Ch’eviti il mortorio.
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