:: Margherita Stein: Sulla Robert Ford che sfregiò nel gennaio 2017 Karoline Knabberchen


Vestale Stein - 1978 - cds




Margherita Stein

SULLA ROBERT FORD CHE SFREGIÒ NEL GENNAIO 2017 KAROLINE KNABBERCHEN

 

A CLAUDIO DI SCALZO DETTO ACCIO, e, sdoppiandosi nel suo meglio ch’è FABIO NARDI, chiedo, e so che sarò esaudita, di “vendicare”, lo sfregio che KAROLINE KNABBERCHEN, il 9 GENNAIO 2017, subì dalla ROBERT FORD, che oltre a sparare a JESSE ACCIO JAMES in testa per affondare L’OLANDESE VOLANTE, incaricata nel tradimento dalla LEGGE POETICA PINKERTON, usò l’opera della mia rivale in amore (lei vinse io persi, nel 1979) copiandone versi titoli erbari ornitologia dizionari per la sua improbabile, del resto fallita, carriera poetica.

Confido che quanto ccio legge sia inserito nel ROMANZO WESTERN DEL NULLA. 9 GENNAIO 2017, perché questo capitolo è esattamente quello che mancava sulla Robert Ford poetessa e traduttrice con scarsa mira scarsa etica grande vanagloria nei segni inutilmente sparsi nella sua vita codarda. Perché non si spara alle spalle a chi ti ha ospitato su di un veliero comunista anarchico come l’Olandese Volante; non si usano le invenzioni scritte e illustrate di un Angelo Svizzero morta suicida a 25 anni. Io Margherita Stein, oggi anziana strega, fata come Knabberchen non lo son mai stata, rendo omaggio così alla figura, per sempre giovane, che sta nei miei pensieri.

Sulla poesia della Robert Ford stendo un velo pietoso. Semplicemente non ha uno stile suo. Da quanto m’è capitato di leggere dopo il 9 gennaio 2017, quando ha cercato di stenderti, come da soprannome, tu essendo Jesse Accio James. Rimastica la poesia di chi avvicina, come la mucca fa col bolo, e pensa che il latte sia suo!

Il ROMANZO WESTERN DEL NULLA con lei protagonista è di una comicità unica, crudele quanto necessita. La sua poesia non esiste. Ha copiato fin da quando si è messa in testa di esserlo da chi avvicinava. Da te parecchio usando, per la tua ingenua scemenza, stilemi titoli autori che pure avevi curato con Knabberchen: uno su tutti GIOVANNI BOINE, poi CAMPANA, poi LAFORGUE (più volte da me con te tradotto), poi MAJAKOVSKIJ ecc ecc. Fino al furto dei titoli per ERBARI ORNITOLOGIA ecc ecc. Fino a quando quelli della RIVISTA PINKERTON che l’avevano ingaggiata per spararti e affondarti l’Olandese Volante han scoperto che se la pubblicavano in realtà pubblicavano te o la Knabberchen... e allora l’hanno cacciata DALL’AGENZIA DELLA LEGGE POETICA. Quest’ultima rivista è sì con la stella di latta... ma sono pur sempre sceriffi che non volevano “sputtanarsi” con una ladra di polli e di piume poetiche altrui.

Veniamo al suo ruolo, senza una laurea sulla lingua greca che lo attesti, o corsi universitari adatti, di TRADUTTRICE. Sarò anche qui breve. Ma con una premessa che vale pure per la sua poesia. E penso concorderai.

Il poeta o il traduttore, per me può essere anche un criminale una persona di scarsa morale e senza etica: quanto vale è come scrive versi oltre la sua personale biografia; e così per la traduzione. L’opera letteraria va sganciata dalla figura dell’autore. Kafka aveva sicuramente una morale e religione laica alta e ha scritto capolavori. Céline di certo non aveva la stessa onorabilità etica, ma pure lui ha scritto capolavori; e lo stalinista Aragon è un signor poeta. E Borges con le sue simpatie per le dittature fasciste latinoamericane è un altrettanto signor poeta.

Primo. Per tradurre un poeta che sia greco o di altra nazione intanto bisogna conoscere la LINGUA ITALIANA. E la ROBERT FORD non conosce la grammatica di base. Basta scorrere come usa l’articolo determinativo e indeterminativo. I dimostrativi. Le figure retoriche. Un disastro. Poveri poeti e poetesse tradotti.

Secondo. La Robert Ford con le sue note enfatiche che introducono l’autore tradotto si sostituisce ad esso-essa. Ci riversa la sua teoria succhiata di recente. Una ogni anno. E così anche il tradurre è un calco. Una appropriazione. Esattamente come fa con la poesia. La Robert Ford enfatizza-indora il tradotto come se necessitasse di una versione minestra la più carica di sapore possibile. Insomma le sue traduzioni sono indigeste.

Terzo: La Robert Ford danneggia traducendo sia l’autore sia il lettore sia sé stessa. Perché potendo il traduttore entrare nell’officina poetica dell’autore, usando i suoi stessi attrezzi, deve ri-scriverlo tradurlo con adatto orecchio e fiato talché gli strumenti del laboratorio siano gli stessi anche per la lingua, metti italiana dal greco, e non se c’è nel poeta tradotto uno scalpello la traduttrice, in questo caso, la Robert Ford, usi un Black Decker. Mi spiego? E mi fermo. Quanto poi la traduzione attenga alla filosofia della composizione al nulla esistenziale alla parola più o meno decostruita o piegata dall’uso... non è roba che possa capire questa persona che ebbe la scellerataggine di “usare” la mia amica-nemica Angiolo Knabberchen perché il formidabile Fabio Nardi e il doppio Di Scalzo detto Accio peccarono di idiozia imperdonabile. Cosa che sicuramente Knabberchen ha perdonato e io pure da tempo. Perché? Ma perché TE, Accio, come si dice a Lucca “caschi sempre in piedi”. Non si sa perché accada ma ti va così di fortuna. La tua è di essere amato da chi è morta da chi è viva: mogli amanti lontane e presenti proprio perché sei... lo scrivo un “grullo geniale” anche nelle bischerate. Ora ridi e mandami un bacio, Accio, che la Cardellina non è più gelosa. E insieme, noi, io che la conobbi e chi la conosce leggendola grazie alla vostra dedizione sull’Olandese Volante un tempo su Tellus, la KAROLINE KNABBERCHEN la custodiamo. Io partecipo, in questo 40° della sua morte, 20 agosto 2024, con la mia crudeltà, rivolta a chi ebbe a tradirla e sfregiarla. Insomma la sua tomba d’acqua la vegliamo. Poi tu e Sara siete convinti di ritrovarla. Io no. Dopo la morte c’è il Nulla. O il rimodularsi in altre forme di natura come pensa Silvae Lo, illuminista e non credente come me, che per quanto non si sia mai espressa, sa che quando sposò Accio lui aveva il segreto di Knabberchen con sé.

 

NOTA

 

MARGHERITA STEIN è stata pubblicata con sue traduzioni sull’ANNUARIO TELLUS in vari numeri. Fondamentale il numero 30, 2009, “Nomi per 4 Stagioni. Dall’Illuminismo a Internet-Tellusfolio” con “Estate con poesia non tradotta da versi non scritti”; “Fotografie Mentali”.

Sull’OLANDESE VOLANTE

FOTOGRAFIE MENTALI. CON VELATA DI RAFFAELE MONTI A CHATSWORTH HOUSE NEL DERBYSHIRE

Dove in NOTA di CDS si accenna al rapporto STEIN/KNABBERCHEN 1979/1980

https://www.olandesevolante.com/index.php?CID=491&IDDOC=2429

SULLA TRADUZIONE. CON SARA NEL LUTTO VELATA DEDICATA ALLA SCULTURA DI ANTONIO CORRADINI, SARA (XVIII SECOLO), UDINE, CHIESA DI SAN GIACOMO APOSTOLO (copiata dalla ROBERT FORD e poi pubblicata sull’OMBRA DELLE PAROLE e SCOPERTO IL CALCO DAI REDATTORI DELLA RIVISTA TOLTA)

https://www.olandesevolante.com/index.php?CID=491&IDDOC=2402

IN IMMAGINARIO SULL’OLANDESE VOLANTE STEIN/DI SCALZO SULLA VELATA ENIGMATICA E STEIN/NARDI IN FOTO/SCRITTURA con il SERPENTE MATEMATICO DELL’AMORE

https://www.olandesevolante.com/index.php?Narrative_photo&img=Ff7f580e11d00a75814d2ded41fe8e8fe