Fabio Nardi in San Pietro Martire a Monza
23.XI.2014
"Karoline Knabberchen - Pagine di diario bagnate: Giorno 13"
Claudio Di Scalzo
KAROLINE KNABBERCHEN A FABIO NARDI IN SAN PIETRO MARTIRE A MONZA
Ultimo morso al torsolo di nebbia: mia fine, nostro Nord. Dico che non mi rivolgerò più con tale confidenza al corpo che fu mio.
Nel tempo senza tempo, i brevi sobbalzi azzurri della vena, misurano il polso all'eterna Salute. Ti saluto Fabio mio... Posso notare, in questo bianco che m'avvolge, i neri tizzoni dei tuoi occhi: tentano d'ingoiare anche la mia immaterialità. Non te ne vergognare, mia forza!, mio spirito! M'hai ancorata così prepotentemente a terra, avvinta con radici non mie, solo per paura.
Ti tengo in grembo come la creatura che non m'hai voluto dare.
Un giorno di tanti anni fa mi portasti a Monza. Riempisti l'aria nella Chiesa di S. Pietro Martire con cupe preghiere per la mia guarigione; penzolasti livido dal Cristo, alla mia sinistra, e la tua preghiera si è avverata. Non ti stupire, che i simboli della cristianità possono, se vogliono, agire come i simulacri degli antichi: ma non per punizione. Siamo stati i Dioscuri della tua breve orazione.
Oggi sei tornato nella stessa chiesa da solo, ti sei indicato l'antico percorso. Hai comprato una rosa, con le cui spine ti sei salvato dal ricommettere l'errore: questa volta l'hai chiesto per la tua solitudine.
Sei sconvolto un po', mio chierichetto?, la campanella d'argento brucia in mano il richiamo alla messa? Nostro Signore può elargire, ma solo la parte che ognuno di noi è disposto a ricevere. All'epoca ti spaventava la mia libertà; oggi il bene in te prevale.