:: Karoline Knabberchen: Simone de Beauvoir. No se nace mujer

 



 

a cura Claudio Di Scalzo

 Karoline Knabberchen

SIMONE DE BEAUVOIR E IL LEGAME "NECESSARIO" CON J. P. SARTRE 
 

 

 

Simone de Beauvoir è anche una donna il cui uomo fu un uomo per niente facile. Della filosofia e dell’attività politica della de Beauvoir durante gli anni '70, si trovano molte pubblicazioni e commenti, tutti buoni. Di lei ricordo subito che è nata nel 1908 e morta nel 1986 e che fu una scrittrice e un’intellettuale frequentatrice dei salotti dell’alta borghesia parigina, ma soprattutto che sentì il suo legame con Sartre come “necessario” e, allo stesso tempo, come qualcosa di “eccezionale”, un legame che fu definito dalla coppia stessa come un “matrimonio morganatico”. Nei loro viaggi, per celia, spesso si presentavano agli hotel come Mister e Mrs Morgan Hattick!

Sartre era veramente brutto, piccolo, con gli occhi a ranocchio e con la pipa sempre in bocca, ma lei era follemente innamorata del padre dell’esistenzialismo; lo riteneva “indispensabile”, anche se per il “sesso aveva come dire ‒ altre relazioni contingenti”. Quando erano separati ‒ dice ‒ scopriva che la mancanza di una persona non procura solo nostalgia, ma anche un vero e proprio dolore fisico, e che il corpo le faceva i capricci e che lei era incapace di tenerli a bada, tanto che la loro violenza indeboliva tutte le sue difese. Arrivò al punto di gestire i turni e gli appuntamenti delle giovani amanti di Sartre, perché tutti fossero felici e al loro posto senza dare troppo fastidio l’uno all’altra.

La famiglia allargata di Sartre era costituita da almeno cinque persone, tutte allieve alle quali il maestro forniva sostegno economico... Lei, la de Beauvoir, alla fine, voleva solo sposare l’uomo che amava e da parte sua credeva che l’unico male che potesse venirle da Sartre fosse che morisse prima di lei. Avvenne infatti questo. Il male prese la sua forma e Sartre morì prima di lei. E quando affermava che “donna non si nasce ma si diventa”, forse si immaginava che un giorno le sarebbe accaduto tutto questo e che sarebbe sopravvissuta a lui e che, oltre a vedersi negato il diritto di entrare nell’appartamento del filosofo dopo la sua morte, avrebbe ricevuto solo una sedia ed un paio di scarpe come ricordo del loro amore.