:: Karoline Knabberchen: Mahler Mille in petto. A cura di Claudio Di Scalzo |
GUSTAV MAHLER A cura di Claudio Di Scalzo
MAHLER MILLE IN PETTO
(dice Karoline Knabberchen)
Alato amore, mi riposo tra le pieghe di broccato boemo, nel passaggio tra l’Eros che sei e l’eros che - presto - mi farai: divinità straziante, premi il lapis sulla cartolina pronta a raggiungerti, a Vecchiano o in altro luogo, conoscendo di te, in ogni istante, l’orientamento. Mi spingi alla confessione, tra vampe sconfinanti l’equinozio del mio sguardo: l’ultimo ascolto, la Sinfonia n. 8 di Mahler, detta ‘dei Mille’, mi scodinzola ansiosa in petto: te ne parlo come se dentro la stanza fosse piovuto, assieme alla musica, anche il segreto indecente che, proprio qui, ha legato i nostri corpi. Mi rintano nel guscio del letto, osservando la piega dell’inguine che tu sfiorandola chiami ‘mia sensuale giunchiglia’.
Gustav Mahler proibirà alla moglie Alma Schindler di continuare a comporre. Teme l’arte che in lei diviene distratto approdo del suo spirito inquieto. Fu amante di Klimt, von Zemlinsky, Walter Gropius e persino Kokoschka. Non aveva ragione a rinchiuderne il magma in forma rigorosamente assennata? A qualche donna può prendere la mattìa, avrà pensato, l’arroventamento che accende le stesse scintille del fucile in grembo a un uomo: odore di morte, dietro la caccia consumata nel Prater irriverente, o sotto i filari d’uva di Grinzing. Trovi dunque immorale si sia concessa tanto?
Ma eri tu che, celandomi il volto, sussurravi i nomi di tutti i suoi amanti…
(da "Apologhi musicali - Le età dell'angelo svizzero Karoline")
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