:: Fabio Nardi: Giacomo Zanella per Karoline Knabberchen ammalata. |
Fabio Nardia Karoline Knabberchen una Poesia al giorno contro il male in girotondo dalle ciglia al piede e ritorno per guarir fino in fondo.
A marzo, con ritmo incalzante, fino all’arrivo della primavera e più in là, ti dedico, illustrandola, poesia di poeti italiani affinché i loro delicati versi ti proteggano nella malattia e contribuiscano alla tua guarigione Karoline; Karoline mia che soletta ti so, nel letto o sul divano, a combattere il dolore. E io son lontano su di un altro mare dove tramonta il sole mentre tra le vette d'Engadina il sole saltella inquieto.
Giacomo Zanella (Chiampo 1820-1888 Cavazzale) NOTTE DI LUNA Calda è la notte. A guisa di scintille,
Nasce a Chiampo nel vicentino e non c'è da sorprendersi se stava a notte fonda in un campo fin da bambino a guardar luna e stelle. Correva l'anno 1820. Giacomo Zanella viene ordinato sacerdote nel 1843. Insegna poi nel seminario. Ma sospettato di idee liberali viene sospeso. Quando nel 1866 il Veneto torna italiano viene chiamato alla cattedra di letteratura italiana nell'Università di Padova. Accanto alle raccolte pubblicate studia i classici latini. E si convince che scienza e fede possono conciliarsi. Muore a Cavazzale, nel 1880. Zanella si sprofonda nella natura e da essa effonde empiti genuini. Tra le sue raccolte L'Astichello è una delle più riuscite. Raccolta di sonetti. Notte di Luna appartiene a questo libro. In questa poesia ci parlano le cose che nessun vocìo umano rende erose. Lucciole e luna e fiume Astichello rendono il notturno fresco e bello. Zanella vita ancella ascolta la civetta e l'usignolo. Nel ritratto è il primo volatile che gli suggerisce un tremore quasi picassiano.
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