:: Accio: Alfabeto per un giorno di febbraio 1 - a Sara Esserino |
CDS: "Alfabeto per un giorno di febbraio" - 1.2.2011 -
Accio ALFABETO PER GIORNO DI FEBBRAIO (1.2.2011) Pagaia lenta vibrante nella cortesia del lago varca il rigore della riva lontana - Ehilà pesce spada offri al marinaio penna per scrivere l’amato nome sul celeste pettine di nuvole sull’acqua - Collina correggi con l’oh oh oh delle balze la forma dell’incontro e sia il velluto dei germogli a suggerire posa e carezza - Ponte sul galà delle vesti dei monili disciolti dal corpo in festa e si perde il pensiero quando ti guardo – Sulle dita ferme lo scudo agile della parola si riconosce -
Accio PERCHÉ ALFABETI PER GIORNO DI FEBBRAIO Lettere d’alfabeto, segniche o disegnate, totalmente inventate, con le quali a febbraio 2011, ogni giorno, compongo parole da far “leggere e vedere” alla donna amata. SARA ESSERINO. Soltanto a lei offro, in segreto, la chiave per decifrare l’alfabeto. Ogni giorno una composizione diversa. L’alfabeto segreto per Sara Esserino è però il titolo alla cornice in scrittura che contorna l’alfabeto. Anche qui, per comprendere il testo, bisogna conoscere l’alfabeto-titolo, e dunque tutto rimane segreto, e per due, per due artisti intrecciati. Ovviamente se non esistesse questo legame, lo stesso penserei l’opera segnica-visuale, ma non la realizzerei. L’ho fatto per anni. Sarei lo stesso un autore cattivaccio, agli occhi della donna che sa di latino versificazione musica col flauto traverso, ma non ci sarebbe bisogno che parole e colori si materializzassero. Non m'interessa pubblicare libri o esporre in galleria. E lo potrei fare con facilità. Questa è l’originalità della mia vita nell’estetica. Nessuno può giungere fin qui. Anarchismo e cristianesimo francescano puro. Ora invece questa necessità c’è, che la parola appaia e suoni (e la tecnica web la pratico per questo scopo riversandovi i miei diversi mestieri) perché esiste la donna che a breve raggiungerò, a Venezia, in Cannaregio, suonerò il campanello della casa, e lei apparendo sulla soglia, con il dono della sua ironia dagli occhi luminosi scuri, dirà: “ Alfabeto a febbraietto mistero perfetto”.
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