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Accio: "Alfabeto per un giorno di febbraio" - 7.2.2015 - "L'anatra sulla palma di Jung"
Claudio Di Scalzo ALFABETO PER GIORNO DI FEBBRAIO (7.2.2011)
L’anatra nel visibile che spunta davanti alla palma cresciuta sull’ultima neve di febbraio stordita ma temprata dal chiaro dell’alba batte le ali porporine per sincerarsi che la pianta sia davvero una febbre (una delle tanti febbri) palpitante di Jung che la nomò simbolo dell’anima.
L’anatra a febbraio si rigenera e si fa impalmare (dall’uomo sdraiato che l’aspetta attorniato da vibranti lettere che somigliano a una A una M una O ma che in verità chissà cosa sono: magari vischio druidico, rametti dorati made in Eleusi, salice cinese) e gorgheggia nel sabato per la domenica che nasce impiumata e alfabetizzata come se l’aspettava.
Accio PERCHÉ ALFABETI PER GIORNO DI FEBBRAIO Lettere d’alfabeto, segniche o disegnate, totalmente inventate, con le quali a febbraio 2011, ogni giorno, compongo parole da far “leggere e vedere” alla donna amata. SARA ESSERINO. Soltanto a lei offro, in segreto, la chiave per decifrare l’alfabeto. Ogni giorno una composizione diversa. L’alfabeto segreto per Sara Esserino è però il titolo alla cornice in scrittura che contorna l’alfabeto. Anche qui, per comprendere il testo, bisogna conoscere l’alfabeto-titolo, e dunque tutto rimane segreto, e per due, per due artisti intrecciati. Ovviamente se non esistesse questo legame, lo stesso penserei l’opera segnica-visuale, ma non la realizzerei. L’ho fatto per anni. Sarei lo stesso un autore cattivaccio, agli occhi della donna che sa di latino versificazione musica col flauto traverso, ma non ci sarebbe bisogno che parole e colori si materializzassero. Non m'interessa pubblicare libri o esporre in galleria. E lo potrei fare con facilità. Questa è l’originalità della mia vita nell’estetica. Nessuno può giungere fin qui. Anarchismo e cristianesimo francescano puro. Ora invece questa necessità c’è, che la parola appaia e suoni (e la tecnica web la pratico per questo scopo riversandovi i miei diversi mestieri) perché esiste la donna che a breve raggiungerò, a Venezia, in Cannaregio, suonerò il campanello della casa, e lei apparendo sulla soglia, con il dono della sua ironia dagli occhi luminosi scuri, dirà: “ Alfabeto a febbraietto mistero perfetto”. ... CONTINUA
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