:: Jules Laforgue: Certo questo รจ un gran secolo. Accio traduttore a casaccio e illustratore della Misteriosa Dama sa(R)a 2009 e Margherita Stein 1978 |
Jules Laforgue CERTO QUESTO È UN GRAN SECOLO. ACCIO TRADUTTORE A CASACCIO E ILLUSTRATORE DELLA MISTERIOSA DAMA SA(R)A Margherita Stein, 1978, Foto Accio. “Je fume, etalé face au ciel Traduco Jules Laforgue dai tempi dei venti anni perfezionandomi in seguito sotto guida della fidanzata Margherita Stein (Monaco poi Lucca 1959). Sull’Olandese Volante e sull’annuario Tellus alcune sue traduzioni e con me collaborazioni creative. Curioso che lei di formazione tedesca sia diventata il viatico per viaggi in Gran Bretagna Irlanda. Mentre l’Europa continentale come Fabio Nardi sia stata mèta visitata assieme alla svizzera Karoline Knabberchen (1959-1984) Laforgue con la Misteriosa Dama R, che sta per Sara, diventano personaggi a partire dal 2009. Con traduzioni testi illustrazioni foto decostruzioni. Mi son definito estensore di un “Manualetto del traduttor imperfetto” e oggi, giugno 2021, “Accio traduttore a casaccio”. Tradussi-tràduo soprattutto dal francese fino a porre testi nel vernacolo nelle lingue inventate. Come mi insegnò Margherita Stein a) Per tradurre non basta conoscere la lingua originale ma pure, tanto, la lingua italiana b) La retorica e la stilistica intesa come Tradizione con le varie figure; c) Avere fantasia non immaginazione. Quanto vedo in giro rivela una sconfortante mancanza di conoscenza pure nella grammatica italiana di base; Ignoranza delle figure retoriche nella loro tradizione a trattazione metti da Dante in poi; sprazzi d’immaginazione ma fantasia zero. Risultato? A volte mi verrebbe da urlare: Arridateci l’Accademia Universitaria!! Ma non è questo per me un problema. Di cosa circola tradotto in rete e a stampa non ho tempo per seguirlo. Mai inteso interpretare una lingua letteraria straniera e relativa cultura nei secoli; mai cercato di appartenere alla gerarchia dei Traduttori Certificati Garantiti, TRE.CE.GA.; mai affidata una mia traduzione a stampa in qualche rivista, e quand’ero in Feltrinelli c’era la fila; né mai in Rete pur avendo avuto richieste da siti e blog dirigendo, ad inizio web, portali, e allora, venti anni fa, non spadroneggiavano i social i grandi quotidiani on line. Ideai, infatti per puro divertimento avventura: Valchiavenna on Line VAOL 2000-2005; Tellusfolio giornale telematico glocale con rivista annuario su carta Tellus (2005-2010); l’Olandese Volante (2011-9 gennaio 2017 poi diventato Antologia dopo il naufragio. Gioco, soltanto e mi garba tanto, con Sara a far coppia simbolista con Laforgue e Misteriosa Dama R, una volta ogni tanto, se mi cerca Margherita Stein rinverdiamo complicità, e traduco per i miei morti come Il Pazzo, Fatticcioni Paolo (1949-2005) e per mio padre Libertario detto Lalo (1923-1997)
Jules Laforgue
Siuramente esto gliè nu’ gran seolo! Se ricordiamo la bestia homo dell’età preistorica, restiamo sovente sbalorditi a scoprire come à modellato il povero pianeta dopotutto, domando le Leggi una a una.
Il telescopio al largo sfracuglia nebulose, il microscopio l’infinitamente piccino snida, sotto i mari pescosi corre un filo nervoso, due continenti accosta nel lampo dello spirito;
popolazioni ridotte a demoni viventi nel seno terrestre estraggono graniti carbone metalli; dalle città legnose sale al cielo tuono d’ansanti fornaci di fischi di martellate;
areostati fantasticano nel blu solitario, motori danno impulso a officine infernali, treni a vapore divorano chilometri sbuffando, mentre si scavano gallerie nelle montagne sotto al mare:
possediamo profumi stoffe acquavite, dinamici fucili obici panciuti, libri, arte, gas, fotografia, siamo liberi e fieri; viviamo meglio più a lungo; nonostante ciò l’Homo mai ha tanto pianto. La Terra mòre a sapessi sola così nell’infinito, senza Padre, scoprendo che tutto è falso e vano sa pronunciare solamente lammasabactani.
Ahi! L’homo à un solo giorno: cosa gli serve la scienza, la salute, il benessere e le arti superflue se alla speranza viene negato l’Aldilà supremo? Che scopo avrà sua esistenza se lui non crede più?
Oh sì sì Cristo-mio, era meglio vivere schiavitù, terrori lebbra morire via dalle lenzuola sotto cielo cupo nell’eterno Medioevo con la convinzione, almeno, di non essere soli.
La vita è proprio na’ cosuccia! Son sacri suoi dolori quando ci si convince dopo questo cattivo giorno d’entrare nella dolcezza enorme dove assetate si scioglieranno le anime per tristezza per amore.
Jules Laforgue CERTES, CE SIÈCLE EST GRAND dai "Premiers poèmes" Certes, ce siècle est grand ! quand on songe à la bête
Le télescope au loin fouille les Nébuleuses,
Des peuples de démons qui vivent dans la terre,
Les ballons vont rêver aux solitudes bleues,
Nous avons les parfums, les tissus, l’eau-de-vie,
Jamais l’Homme pourtant n’a tant pleuré. La Terre
Ah! l’homme n’a qu’un jour; que lui font la science,
Oh n’est-ce pas mon Christ, mieux valait l’esclavage,
Ah! la vie est bien peul ses douleurs sont sacrées
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