:: Accio e Sara Cardellino: Tre foto di Trieste Luglio e una gennaio 2020. Con proverbio del Lume e dell'Olio. |
-Accio che ti segua per fotografie nel porto di Trieste e in periferia puoi scordartelo. Rimanda lo slancio documentario sui guasti sulle ebbrezze tecnologiche del capitalismo contemporaneo! Ma non mi hai detto appena ieri ch'era tempo si facessero avanti giovani fotografi e che tu ormai ti dedicavi alla “fotografia intimista” con me un po’ surrealista dietro lenti scure? -Sì l’ho detto, ma oggi così tanto per provare... -No e poi no!! Abbiamo poco tempo se vuoi rientrare a Venezia in nottata. Scatta come tutti qualche foto ai monumenti canonici dal Molo Audace alla Piazza d'Italia e vedrai che la tua, e mia, Leica X2 non ti tradisce... -Solite foto soliti scatti... -A gennaio di quest’anno inventasti qualcosa di suggestivo... nuvole come dipinti espressionisti astratti di ClYfford Still, se ricordo... vorrà dire che ti s’è inaridita la vena! -Oè bellina venexiana... te la faccio vedé io la vena lussureggiante... fammi ir piacé di dir a elle persone di scostassi che devo scattà un campo lungo... -Eseguo... dirò loro che il famoso fotografo Accio Venabrio necessita di 2 minuti... -Cribbio Cardellino... sei convincente... -Io e il tuo completo chiaro che, probabilmente, fa molto fotografo latino-americano... -Ma non hai detto che somigliavo ad un bodyguard per ereditiera... -Come sei statico Accio!... puoi anche interpretare ruoli diversi ai miei occhi... dai datti da fare per qualche altro scatto in Piazza d’Italia o dove vuoi e più tardi ci dirigiamoci verso l’Osteria al Tempo Perso dove ho prenotato, fra l’altro senza saperlo degna conclusione del tuo tempo perso come fotografo. -Ridi ridi Cardellino... che ora Accio ti fa vedere qualcosa di ganzo dentro il consueto... -Come mi diverto a punzecchiarti.... (un quarto d’ora dopo)
-In serie per te, 4 scatti. Poker. Uno Asso con te nel gennaio di quest'anno. Con questi titoli: “Astrazione Metafisica senza statue ma con lampione”; “Vento si vento no”; “Nido metallico meglio di niente”. "Se il lampione funziona meglio del cerone" Ti garbano? -Ganzissimo!!!, ma come fai in così poco tempo?... ho un ruolo in ciò Accio? -Caspita. “FAI COME L'OLIO NEL LUME”, per dirla con proverbio pisano. -Accio spiegamelo... -Immagina i lumi dell’ottocento, col paralume in vetro. L’olio versato nel lume evitava che si spegnesse. Dunque porti salvezza. Continuità. Luce. Tradotto: Io invento nei segni, ho il lume, l’oggetto ma tu sei l’olio, o il petrolio. Di più, sai anche come alzare o abbassare lo stoppino che brucia zuppo d’olio, e tieni lucido il vetro del paralume col tuo fiato musicale. Però anche tu se non avessi un lume come me il tuo olio a niente servirebbe. Ci completiamo, Sara, e ce lo rivela il proverbio popolare più che qualche teoria platonica od orientale, che certamente sono più fini più colte, ma non altrettanto efficaci per due come noi. -Oh Accio, il Lume e l’Olio. Questa è Religione. Bello ascoltarti nella domenica a Trieste. Per questo ti dico che chi ha acceso la fiamma allo stoppino è un Dio benevolo che predilige la luce semplice di due esseri che a pari si uniscono. -Adesso intrecciamoci per bighellonare lentamente verso l’Osteria... - ... del Tempo Fruttuoso se fotografato.
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