:: Accio: Foto assaggio decadente (Franz Von Stuck) paesaggio virente. Fotografie con riflessione attraente. A Sara Cardellino |
Accio FOTOGRAFIE CON RIFLESSIONE ATTRAENTE.
La Foto Facile di paesaggio, tanto da darne assaggio, a chi manovra la digitale o l’iPhone, conduce spesso verso il paesaggio con animula, il nocciolo, decadente o simbolista: spesso come pula residua: e chi fotografa manco se ne accorge che: velature, effetto flou, ibridi connubi coloristici, che offrono i programmi usati, rimandano alla pittura di paesaggio decadente coi suoi meriggi affocati con pleniluni misterici con vaganti ombre con case sfuggenti sull’orizzonte e alberi anime in pena contorte nei tramonti sanguigni ferite sacre. L’elenco è vasto. Nella mia Foto Facile (FF Effeffe: ne sottolineo il logo) che scatto quando sono in compagnia di Sara Cardellino in viaggio, oppure per raggiungerla con Watsapp nostro album, tengo conto ricordo uso la pittura decadente di fine ottocento inizio secolo. Riappare Plinio Nomellini Gaetano Previato il meno conosciuto Mario De Maria i molto conosciuti Nabis e certa pittura minore simbolista europea che continuava un’estenuata tradizione paesaggistica quando già Cezanne cubizzava la sua montagna o i Fauve straripavano nei rossi nei gialli spremuti puri dal tubetto.
Pertanto la Foto Facile di paesaggio si ricollega alla pittura più di facile impatto – ma di complessa organizzazione pittorica quanto a mestiere – del Decadentismo europeo. La foto facile con clik facile scatta il tramonto velato che al pittore imponeva un anno come minimo soprattutto se la tela era di grandi dimensioni. Ma pure trenta anni fa, parlo per esperienza, in camera oscura, per ottenere certi effetti oggi praticabili in un secondo da tutti ci volevano giorni. Ovviamente è la tela che resta, Nomellini, non certo gli sprovveduti fotografi citazionisti inconsapevoli. Né io citazionista consapevole. Però il bacio che mi dà Sara Cardellino è per me e non per Plinio Nomellini. E riceverei un altro bacio.
Soltanto Sara e prima di lei Karoline Knabberchen con Fabio Nardi hanno inteso che soltanto così voglio essere e vivere la poca arte che ho. Se non ci fosse Cardellino (e con me c’era seppure lei assente perché sposata a un altro uomo per 5 anni e 5 mesi prima di tornare nella primavera 2017 (clikka: Sono in pericolo Sara. Ho bisogno di te); e con me c’è anche Karoline Knabberchen seppure perduta dal suo fidanzato perché suicida il 20 agosto 1984 alle Lofoten) quanto realizzo, in foto facile, ma anche in pittura o parola, soltanto penserei a come realizzarlo senza passare all’azione pratica di farlo. In questo ho seguito la lezione del Maestro, per me più importante, Marcel Duchamp. Ma agendo così, sono convinto, sono stato e sono - soprattutto quando penso un’opera e non la realizzo - un rivoluzionario in arte e comunismo.
Torno spesso sulle vicende che riguardano i personaggi di Accio e Cardellino e Nardi e Karoline Knabberchen, che rimandano a reali biografie, esattamente come accade nel fumetto, per fissare nel lettore o in chi guarda, gli snodi della trama, seppure vi entrasse senza conoscere i capitoli precedenti. È un artifizio che vale e valse pure per L’Olandese Volante. |