:: Accio: Mimosa Filante alpina. A Sara Cardellina, 2 |
Accio SARA MIMOSA FILANTE Battuta la mezzanotte dal campanile di Vecchiano, e immaginando che la stessa ora veniva annunciata da qualche campanile in Cannaregio, ho iniziato a scrivere “Mimosa Filante” per te Cardellino, composta da trentotto testi poetici. Contemporaneamente, tra un testo e l’altro, ho dipinto e assemblato come panoplie: con impronte di pennellate numero otto e numero dieci, con stelle filanti, nastro da carrozziere e puntine gialle, trentotto mimose filanti. Alle cinque del mattino ho terminato questa avventura estetica che è una dedica, un atto d’amore, una complicità che mi rende felice. Perché così vivevano un tempo la letteratura e l'arte gli artisti antichi nell'evocato mondo di parole e segni e colori. Fuori, sulla piana del Serchio, e verso il mare è tutto silenzio con rari fruscii d'animali notturni. Nessuna luce è accesa sul fiume Serchio. Sul tetto, nell’abbaino, a pochi metri da me, c’e l’Allocco Biocco a tenermi compagnia. Ora possiamo dormire. Mentre viene l'alba.
MIMOSA NEL GENERE ELETTO
1 Osserva la mimosa nella scorza del giallo il conto della pennellata che addiziona l’autore nascosto nella data nei dettagli ostaggio del caso filante stelle. Carnevale con Venezia panoplia con verità a piacere.
2 E nel giallo fidanzato col verde nell’anello d’una impronta pennello numero dieci: oh così con te feci perché si parli nella data che dipingo l’idioma della fantasia cuspide tra uomo matto d’amore (oh sì!, si compia la facile rima) col colore.
3 Incrocio filante verde prato (la fronda gravitante azzurra notte s’è diluita) col giallo presente mimosa s’avvera la serra dell’opera negli anni. Parla al centro del grembo gioioso il tuo sposo spennellante vera clorofilla limpida d’esultanza.
4 Cosa! Cosa? Ricorda! Ricorderà? Quest’azzurra pennellata del mare pisan-veneziano somma di conchiglie sfingi del profondo emerse l’otto marzo sui rami d’acacia di me di te si scorteccia nel ci piacia.
5 Questa mimosa: foglia stella filante è originaria della Tasmania in impronta di ramo pittorico: per te smania nella panìa ti dice della natura esotica d’una pianta pioniera fondante
6 L’azzardo della mimosa piantina puntina si regge sul segreto dell’occhio del tuo occhio che guarda la fiaba piccolina d’un verde a marzo che nel febbraio s’intenerì nella neve scalzo e non vi perì.
7 Alta verde e gialla pitturata la mimosa è alta 40 cm per cinquanta. Tiene rami a galla nell’immaginario versato a iosa in impronta di pennello otto dieci e dodici non teme i numeri periodici né le forbici. Dal tempo (se esposta tutto l’anno) prende i consigli le carezze la protezione in forma di parete di schermo web di naso che ad essa nudo si strofina gemente tutto caduto il panno.
8 O perché al mio legume non dai le piume? Chiede la mimosa pennellata filante esso è nero nella normalità ma io son diversa e spersa in te. Tienimi in simbolica attualità rimami in perennità fruttificami rossa che più separarmi da te volante non possa. Gustandomi. Annusandomi. Giallandomi.
9 La mimosa improbabile svela l’illusione del possibile. La pittura così siffatta (artefatta che mima la cateratta?) accenna chiazza scandisce come pazza la melopea delle notti senza un perché.
10 Qui, sul terriccio dei pennelli a ricciolo, si fermano foglie vellutate e in scemenza rimate, qui ti aspetto e so che esisti in tutte le date in cui al giallo segue il mio es che fa il gallo sull’argento della tua segreta fogliolina; e se mento il mio pennello fai seccare nel tormento.
11 La senti la cicala-me nel folto del mimoseto? La preghiera del meuzzin-io dall’alto del foglieto? L’inutile nenia del minotauro-egli nel labirinto del pennelleto? La passione oliosa del soggetto nocciolo strizzato nell’uliveto?
12 La principessa farfalla sulla mimosa con colorata falla s’innamorò del pittore moscerino. Così si compì lor disegnato destino.
13 Giocai con le puntine mimose sopra il binario del treno scoprii del disegno riposte cose mi saziai di maieutica in subbuglio ancora ne farfuglio a marzo e non è luglio.
14 Con la biacca sul viso da pierrot ti dipingo sotto una luna da bistrot. Salendo sul dado di Mallarmé pendo cado giocando in te con cento kiss mia Mimosa a marzo mia Miss
15 La mimosa senza una ragione m’eleva a sua adolescenza a velata perdizione con tatto tatuato ne predo l’incoscienza
MIMOSA DA VIAGGIO CON ESTETICO PAGGIO
16 Mimosa tempo lucente pennello in te sente il vortice sfilante stelle – battiti frammenti nel vibrato dei futuri eventi. Luna a Padova s’impruna espressa runa dal Santo addolcita.
17 Sotto l’impronta del verde la citta di Verona batte merlature sostituisce al giallo il ballo d’una sensualità senza età. Lasciami il segno di poche sillabe, chiedi. Come temperatura senza inverno.
18 Lucca nel respiro bacio allaccia della mimosa sua buccia gustosa. La sapiente maniera della pittura non vera sia la reale nostra acquasantiera.
19 Le tue foglie frali a Brescia parole suonano d’argento le fole nate tra il seno e il mento chiarore portentoso unguento della pianta nel dì polpa che passione schianta.
20 La mimosa colorata a Pisa nel suo fasto consegna al vibrato mese quanto è rimasto del cortese abbraccio. Il visibile s’accosta alla fragilità del ricordo in sé dipinto, in sé lontano da ogni pena.
21 Mimosa fiorentina giustifica l’ignoto e fedele nella mano del pittore farina gialla trova lievito fulgente viso naturale umore.
22 Scioglie la trama del colore puro la mimosa di Barcellona – disvela fonti ovvero il suono chiaro dell’abbandono dove fresco il mese cerchia la fanciulla che sei.
23 Chiama il riso coro della notte contro l’orizzonte delle colline quanto della mimosa predice eternità che vivemmo prima della delicata tempesta - sul molo al Lido di Venezia vale lo sguardo invaso dal cielo.
24 Parvenza della pianta mimosa a Venezia scontrosa fato d’ogni fitta ingorda del suo pennello trastullo in vece del Bello – Colloquia l’acerba mossa della gondola col carnale niente della saliva sui marmi – sei già stato qui? Non era Marzo pero!
25 Ti disegno mimosa furtiva come una metafora inventata lì per lì accanto al fuoco acceso. Sul lago di Massaciuccoli a Vecchiano. Quanto di meglio mi confidò il Fato custodiscono le stelle filanti sul giallo. Che tirasti per aria a carnevale che raccolsi sfidando ogni crudeltà. Mia o tua? Oh, questo non si sa. Né si saprà.
26 Mimosa d’Engadina sei infreddolita? Sei rifulgente nello specchio di Sils Maria? Vanisci nel chiaroscuro degli abeti nell’eco gentile d’un mediterraneo da qui lontano? La pittura seppur simile al fiore reciso subì le adatte corrispondenze e Baudelaire che sulla neve sciava credendosi Nietzsche fu riscaldato dal giallo.
27 La mimosa a Ouessant di Bretagna - ci son stato con Karoline Knabberchen – vive due primavere due verdi due amori gialli e Corbière ci sorride perché del colore fondò l’incipit in poesia e ne custodisce i libri venuti dopo.
28 Bologna con mimosa furtiva stesa nel lato caldo della cenere mischia stelle filanti in contrappunto alla magia e alla morte. Questo è un arabesco su chi s’ama, dice, che non teme il verdetto della lama.
29 Viareggio mimosa a fianco del porto – Ehì come se quanto scorto allungasse la scia della nave in partenza o nuova notte sulle vele. Nel gaudio del giallo vero l’infinità dello sfuggente nero. Del verso in fallo per un cuore callo?
30 Mimosa compiuta occasione, a Verona d’emozione corona. Questa marzolina sorte la mano pitturata scocca lingua nella tua bocca. Questo fiore arboreo all’ex reo nel corpo segnato dona quanto cercò nel divino amato.
CDS: "Sara Mimosa filante, I" (Particolare)
LA FILOSOFIA DELLA MIMOSA (con risvolti dialettici materialistici)
31 Mimosa fasto del giallo tallo tagliato dal pennello in urto con la superficie che a Nietzsche s’addice pel materialismo tagliente ogni parola-pollone ogni radice in negazione. La filosofia di questa pittura è semplicemente Cardellino.
32 La mimosa transmoderna trasognata in pennellate n. 10 porta la sua mutevolezza nel desiderio nell’unico ricetto d’aver come valletto la certezza ch’amor ragiona con meco e teco. Ogni consumazione di questa estetica impone la dialettica di soggetti attivi di sillogismi privi d’ogni viltà.
33 Spennellar mimosa treccia appuntamenti tra ordine e disordine nella capigliatura hegeliana addivenendo a una esteriorità di spenta fiammella per affidarsi alla stella filante del processo amoroso anche scontroso.
34 L’ineluttabile indagine s’inscena mimosa per rallegrare (e fratturare) la verità imposta dalla rivoluzione del giorno. Otto Marzo. Che inizia col giallo col verde termina in tutto quanto eccede la casualità dell’amore nella temporalità inconscia – istante e mimosa si equivalgono. Per rimanere l’Inesplorato.
35 La mimosa si fa capire (in pittura) male. La mimosa si fa capire (in pittura) bene. Il soggetto che dipinge la mimosa che s’ingialla s’inverda si lega nella carta (scritta anche). Conduce ogni traslazione verso la pura casualità del voglio te e basta! La mimosa, questa mimosa, è una teleologia. L’esperienza interiore + l’ intercolore.
36 Quando ti dipingo con pennellate lente mimosa sei pur un madrigale che nella ripetizione dell’impronta rendi la sete del colore ancor più ardente. Il ritorno del ritorno gocciola il sacrificio come il topo in bocca al micio.
37 Ogni pennellata prolunga la mimosa narrazione: il suono che ebbe nel meriggio del colore dato come avvantaggiato dalla dispersione. L’esperienza interiore + colore recita il gioco (anche beffardo) del significante sul futuro dell’impronta sulla frattura con cui è fenduta la memoria.
38 La mimosa s’approssima al verdetto del verde sciolto sul banchetto d’una teoria del linguaggio messa in atto con eccessi simmetrici di scemenza a scatto. Equivalente del troppo detto (con difetto) Equivalente del poco non detto (senza difetto).
CDS: "Sara Mimosa Filante, II" (Particolare) FINE |