:: Accio: "Cor-Coriandoli" 7 - A Sara Capei Corti |
COR-CORIANDOLI 7 DEA SARA MEA PUPPARA (à la page al segno collage)
Ispirante Musa grandi poppe del mio Es mostro le toppe. Ispirami o Musa nel mio inconscio alla rinfusa in questo febbraio gaio che un tempo mi portò fosco ahio e torme di lame per darmi guaio!
Madre sarta mi partorì di sette mesi un otto dicembre del 1952. Era la Rita Hayworth di Vecchiano da lei puppai estasiato salvandomi dal magro peso. Nella mia bambinesca mitologia in capelli lunghi sale e pepe adesso di nuovo puppo da te nutrimento poesia bellezza.
Ti bacio lobi collo capezzoli la rotonda S dell'ombelico
fischietto l'obliazione d'ogni senso nel nudo portento che saliva e scrive di noi al centro d'ogni desiderio che vive pieno di tutto il resto in rapito consenso.
Accio Ogni giorno di febbraio inventerò un segno poetico per Sara Capei Corti lontana: COR-CORIANDOLI. E li pubblicherò sull'Olandese Volante nave transmoderna. Generi che si mischiano e si rinnovano come si rinnova, inesauribile e invincibile, il nostro legame. Semplice verò? E' tanto semplice l'assoluto! Ma ci vuole lo zampino del Fato o di qualche Dio che prima ti fa incontrare e poi ti separa e poi prende a benvolere chi usa l'alfabeto del colore e della parola semplicemente per sorridere, anche col cuore melanconico, sotto una pioggia di coriandoli e l'indomani inventarne altri.
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